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Allergie respiratorie e rinite: come combatterle con dolcezza

Omeopatia, fitoterapia e “low dose medicine” possono offrirti un valido aiuto nel prevenire o combattere i sintomi più comuni

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Starnuti a raffica, naso che cola, occhi irritati. Almeno un italiano su tre associa l’arrivo della primavera al tormento delle allergie respiratorie.

«Conviverci senza soffrire si può e anche guarirne definitivamente», afferma Ginevra Menghi, allergologa e immunologa clinica, esperta in omeopatia a Roma. «La cosa più importante è arrivare presto a una diagnosi precisa. Così si imposta con lo specialista una terapia personalizzata che può prevedere, accanto ai farmaci classici, medicinali omeopatici, fitoterapici o omotossicologici. Abbinando cure dolci e tradizionali i sintomi si riducono, gli attacchi si distanziano e, se si usano cortisonici o antistaminici solo al bisogno, i loro effetti negativi sono più contenuti».

Per scoprire i rimedi dolci utili in caso di allergia, sfoglia la gallery! 

Se non ne hai mai sofferto prima

Improvvisamente ti accorgi che, tutte le volte che metti il naso fuori casa, inizi a starnutire: può accadere in menopausa oppure dopo periodi di forte stress, quando l’organismo, in subbuglio per i cambiamenti ormonali, reagisce a sostanze, normalmente innocue, come i pollini. Se dovesse capitarti a breve probabilmente sarà colpa di graminacee, ambrosia e urticacee, che fioriscono tra maggio e giugno.

Come primo intervento, segui il consiglio della nostra esperta: al posto dell’antistaminico locale procurati in farmacia un rimedio a base di mix di pollini estremamente diluiti secondo il metodo omeopatico. Privi di tossicità, aiutano il sistema immunitario a tenere sotto controllo i sintomi e a mitigare la reazione allergica.

Si può ricorrere a Pollensì (5 granuli 2 volte a settimana) oppure a Allergy Plex n. 29 (20 gocce due volte al dì) o, ancora, a Pollen Histamine 200 Plus (1 capsula 1 volta alla settimana aumentando fino a 3-5 in fase acuta).

Il disturbo non si risolve o si aggrava? Prova allora gli antistaminici da banco, ma non abusarne perché questi medicinali comportano effetti collaterali fastidiosi. Preoccupati invece di iniziare un iter diagnostico corretto, con la visita dallo specialista, gli esami strumentali (come la spirometria) e i test allergologici Prick e Rast, che identificano gli agenti responsabili.

Altrimenti rischi un’evoluzione negativa: «Riniti allergiche trascurate, o scambiate per sinusiti e otiti, infatti, possono condurre all’asma, mentre l’allergia respiratoria a un solo polline potrebbe trasformarsi in poliallergia. Si diventa ipersensibili a pollini di piante diverse, oltre magari agli acari o al pelo di animali. Sono tutte situazioni in cui le cure si fanno più complesse», spiega l’allergologa.

Se sei sensibile a un solo polline

L’omeopatia dà buoni risultati: «Prevede una immunoterapia specifica, preparata con diluizioni elevate del polline in questione e molto meglio tollerata dei vaccini, tanto che risulta adatta anche a bambini e donne incinte», spiega l’allergologa.

Dopo la fase preventiva, a inizio stagione, passi alla cura in fase acuta. In genere i rimedi sono gli stessi, solo che li prenderai più spesso. Per esempio, se sei allergica alla parietaria il medico ti prescriverà 5 granuli di Parietaria 30 CH, 1 volta alla settimana, a partire da adesso e per il primo mese. Poi dovrai aumentare a 3 dosi settimanali nel secondo e a più volte al giorno nel periodo di fioritura.

Se poi la cura non ha avuto effetto, puoi ricorrere al vaccino: è sicuramente efficace, si effettua in autunno e ti conduce sulla strada della guarigione. Può essere costoso, perché il Sistema sanitario non lo passa in tutte le Regioni.

Se hai problemi con più sostanze

Sei risultata allergica a più pollini, e magari ad altre sostanze? Ecco un altro caso in cui la medicina classica offre in genere rimedi sintomatici come antistaminici e cortisonici. Al contrario, l’omeopatia ha diverse frecce nel suo arco. L’importante, anche in questo caso, sarebbe giocare d’anticipo.

Puoi prevenire i disturbi respiratori della stagione dei pollini, cui sei allergica, cominciando la terapia un paio di mesi prima. «Poi, nel picco dell’allergia, oltre a utilizzare l’immunoterapia con mix di pollini omeopatizzati si agisce sui sintomi con soluzioni specifiche», prosegue l’esperta. «Per esempio, se gli starnuti sono frequenti l’omeopata prescriverà, oltre ai rimedi personalizzati, anche Nux vomica 9 CH e Histaminum 9 CH. In caso di rinorrea non irritante Sabadilla 9 CH, quando invece il muco che cola brucia Allium cepa 9 CH. Per la congiuntivite usa colliri a base di eufrasia e granuli (5 ogni due ore) di Euphrasia officinalis 9 CH. Diradando la frequenza a mano a mano che i sintomi migliorano».

Se, con la rinite, inizi a notare anche una tossetta secca, senso di costrizione al petto e il tipico respiro sibilante significa che, purtroppo, sta comparendo l’asma. A questo punto è indispensabile farti seguire dall’allergologo per contrastare questo grave disturbo. Dato che sono molto rari quelli con una formazione in medicina integrata, puoi scegliere un omeopata (sul sito siomi.it) che affiancherà il tuo specialista di fiducia aiutandoti a individuare una terapia dolce da abbinare alle cure convenzionali.

«L’obiettivo è quello di tenere a bada i sintomi ma soprattutto prevenire le pollinosi, e per far questo occorre iniziare le terapie immunomodulanti già in autunno», puntualizza l’allergologa.

Se vuoi ridurre il cortisone

La strada della medicina integrata è percorribile anche nei casi più gravi, per “svezzarti” dai farmaci, dopo anni di sofferenze.

«Va fatto gradualmente», precisa l’esperta. «Per esempio, si inizia scalando il cortisone per via orale, il più tossico, per passare allo spray cortisonico. Nel frattempo si introducono le terapie omeopatiche di fondo e quelle sintomatiche. Nel passaggio a una terapia meno “strong” nulla vieta però, in presenza di un’alta carica di pollini, di ricorrere a qualche dose di antistaminico o cortisone per lo stretto indispensabile».

La novità: la low dose medicine

Ai rimedi omeopatici “tradizionali”, l’omeopata potrebbe affiancare anche i preparati della medicina dei bassi dosaggi. È un campo di ricerca assolutamente nuovo che ha prodotto una classe di farmaci formulati con dosi infinitesimali di molecole biologiche, come citochine e neuromodulatori.

«Agiscono alle stesse concentrazioni fisiologiche, cioè quelle presenti nel nostro corpo: si parla quindi di nanogrammi, miliardesimi di grammo o picogrammi», spiega Marco del Prete, medico e vicepresidente dell’Associazione medica italiana di omotossicologia. «Nel caso delle allergie respiratorie, le reazioni sono dovute allo sbilanciamento tra popolazioni diverse di linfociti (le cellule immunitarie che ci difendono dalle aggressioni esterne), alcune sono troppo eccitate, altre dormienti. I bassi dosaggi di citochine del medicinale low dose stimolano dolcemente il sistema immunitario a recuperare l’equilibrio: i sintomi sono più lievi e le crisi durano meno».

Gli effetti sull’asma, per esempio, sono stati confermati da una ricerca pubblicata sulla rivista Pulmunary: lo studio ha dimostrato che queste sostanze infinitesimali sono altrettanto efficaci delle alte dosi farmacologiche, ma senza i loro effetti collaterali.

La terapia (a base di interferone gamma e interleuchina 12) è in gocce sublinguali da prendere a partire da almeno 2 mesi prima che scoppi l’allergia e per tutto il periodo. L’ideale è ripetere più cicli nel corso dell’anno.


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Articolo pubblicato sul n. 17 di Starbene in edicola dal 10/04/2018

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