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Oltre la metà di chi è sovrappeso non pensa di esserlo

25 milioni di italiani hanno problemi di bilancia, ma li sottovalutano. Cosa emerge dal quarto Italian Baromiter Obesity Report

credits: iStock



Gli italiani in sovrappeso sono 25 milioni, ma più della metà di loro non pensa di esserlo. Le persone obese ormai sono 6 milioni e, anche fra di loro, l’11% circa ritiene di essere normopeso. Ma forse il dato più inquietante per il futuro è che il 40,3% dei genitori di bambini in sovrappeso o addirittura obesi (2 milioni e 200mila minori fra i 3 e i 17 anni) è convinto che il proprio figlio sia addirittura sottopeso.

Sono i dati allarmanti del 4° Italian Baromiter Obesity Report, realizzato da IBDO Foundation in collaborazione con Istat, Coresearch e Bhave e con il contributo di Novo Nordisk nell’ambito del progetto Driving Change in Obesity.

L’analisi, davvero imponente e dettagliata, ci dice anche che l’obesità al femminile è leggermente minore di quella maschile (11,1% contro il 12,9) e questo delta è maggiore fra bambini e adolescenti, dove le ragazze con problemi di peso sono il 23,2% contro il 29,2% dei maschi. Inoltre, negli adulti l'obesità è più diffusa al Sud e nelle isole (14 e 13,6%) rispetto al Nord (12,2 per il Nord Est, 10,5 Ovest). Al Centro il problema fra gli adulti si attesta al 10,5% della popolazione.


Perché non bisogna sottovalutare il problema

Sottovalutare le conseguenze di questa malattia o convincersi che si risolverà con la crescita porta a complicanze già in giovane età, con lo sviluppo di malattie croniche come disturbi cardiaci, diabete di tipo 2, problemi a scheletro e articolazioni fino allo sviluppo di alcuni tumori.

«Si stima che l'obesità determini il 58% dei casi di diabete tipo 2, il 21% dei casi di cardiopatia ischemica e fino al 42% di alcuni tumori, e che porti a circa 57mila morti ogni anno in Italia», ha dichiarato Paolo Sbraccia, Vicepresidente IBDO Foundation e Professore Ordinario di Medicina Interna dell’Università di Roma “Tor Vergata".


Cosa fare per prevenire

I primi strumenti di prevenzione e svolta da adottare sono una sana alimentazione e l’attività fisica. «Ma a oggi il 33,7% degli adulti (quasi 20 milioni di persone) non pratica attività fisica, con importanti differenze di genere (il 36,9 per cento delle donne contro il 30,3 per cento degli uomini)», ha precisato Roberta Crialesi, Dirigente Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia dell’Istat. «Tra i bambini poco attivi, il 59,1% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica. Per quanto riguarda l’alimentazione, solo il 18% degli adulti dichiara di consumare 4 o più porzioni di frutta e/o verdura al giorno, e tra le madri di bimbi in sovrappeso o obesi il 69,9% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva».

Una questione che ha assunto ormai dimensioni tali da non poter non coinvolgere le Istituzioni. «Appare miope non affrontare l’obesità come malattia e priorità nazionale, negarne la natura stessa confinandola tra le condizioni e le colpe individuali non fa altro che aggravare il quadro economico, sociale e clinico», ha sottolineato Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Obesità e Diabete” e Vicepresidente vicario ANCI.

«La XIX Legislatura, da poco iniziata, dovrà dare concretezza a quel “patto di legislatura” sottoscritto insieme che declina 6 obiettivi da perseguire sul tema: lotta allo stigma clinico e istituzionale; riconoscimento dell’obesità come malattia cronica; redazione delle linee guida per l’obesità; garanzia di pieno accesso alle cure e ai trattamenti farmacologici per la persona con obesità; realizzazione delle reti regionali di assistenza per l’obesità; focus particolare su obesità infanto-giovanile e di genere», ha detto Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete.


Strategico e necessario il supporto della ricerca

«Novo Nordisk sostiene le esigenze delle persone con obesità ed è impegnata a dare un aiuto concreto nell’affrontare questa malattia, con campagne di informazione, ma anche ricerca e sviluppo di farmaci all’avanguardia. Un impegno attivo che si esprime anche con il programma internazionale Driving Change in Obesity, che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e favorire l'empatia e il rispetto per le persone con obesità, per cambiare il modo in cui viene vista, prevenuta e trattata questa malattia cronica», ha dichiarato Marco Salvini, Senior Director External Affairs Novo Nordisk.


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