hero image

Microscopia confocale: il nuovo esame che scova i melanomi

La scansione della pelle con uno speciale microscopio dà risultati più precisi della mappatura dei nei. Riducendo il ricorso alle biopsie

Foto: iStock



Si chiama microscopia confocale, ed è la tecnica più avanzata che vede l’Italia all’avanguardia nel mondo, presentata per la prima volta al Congresso mondiale di dermatologia.

«È una scansione della pelle con uno speciale microscopio, capace di vedere nel dettaglio le cellule e gli strati superficiali», spiega Caterina Longo, professore associato all’Università di Modena e Reggio Emilia, responsabile del Centro oncologico ad alta tecnologia diagnostica della dermatologia, Ospedale Santa Maria Nuova Irccs di Reggio Emilia. «È molto più precisa della dermatoscopia (l’esame che mappa i nei) perché coglie i dettagli delle cellule come può fare solo un microscopio».


I vantaggi della microscopia
«Fino a oggi, quando il dermatologo era incerto sulla natura benigna o maligna di una lesione della pelle, tendeva ad asportarla per effettuare una biopsia. Con tutte le conseguenze sgradevoli che un intervento può portare con sé, per esempio una cicatrice sul viso», spiega la professoressa Longo.

Oggi, grazie alla microscopia, si interviene solo quando è davvero necessario. «Questa tecnica è così precisa e affidabile da chiarire subito, nella maggior parte dei casi, se per esempio un neo è benigno. Di conseguenza si faranno meno interventi: un vantaggio sia per i pazienti sia per il Sistema sanitario nazionale».


Come e dove si fa
L’esame si effettua con un manipolo che viene fatto scorrere lungo il corpo. Del tutto indolore, è molto rapido: dura 2-3 minuti per il viso e 7-8 per la schiena per ogni singola lesione. La microscopia confocale è già disponibile in diversi ospedali e cliniche universitarie italiane: dall’Emilia Romagna alla Sicilia, dal Veneto alla Toscana, e poi anche a Roma, Milano e Napoli: «Il dermatologo di fiducia potrà individuare la struttura più vicina alle esigenze del paziente», conclude Caterina Longo.


Un problema in aumento

Secondo le Linee guida dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), il melanoma in Italia è il secondo tumore più frequente negli uomini sotto i 50 anni, e il terzo tra le donne della stessa età.

- 14 mila Sono i nuovi casi registrati ogni anno. La tendenza è in aumento sia tra i maschi (+4,4%) sia tra le femmine (+3,1%). I primi hanno un rischio di sviluppare la malattia leggermente superiore rispetto alle donne.

- 2018  Sono i decessi per melanoma cutaneo nello scorso anno, circa l’1% di tutte le morti per neoplasia in entrambi i sessi.

- 87%  È la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, in crescita rispetto al passato.



Fai la tua domanda ai nostri esperti

Articolo pubblicato sul n. 35 di Starbene in edicola dal 13 agosto 2019

Leggi anche

Melanoma: le nuove terapie

Melanoma: perché oggi fa più paura

Nei e melanoma: sintomi e controlli