È vero che il ciclo mestruale altera i processi cognitivi?

Sul web si legge spesso che le mestruazioni altererebbero i processi cognitivi, portando a distrazioni e dimenticanze. L’esperto ci spiega da dove nasce questa diceria



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Le bufale sul ciclo mestruale sono largamente diffuse ancora oggi. Una delle più radicate è quella secondo cui, nei giorni del ciclo, avvenga anche una diminuzione di lucidità, con conseguenti ricadute negative sulle attività quotidiane. È comune, infatti, pensare che le mestruazioni possano alterare i processi cognitivi, portando così a distrazioni e dimenticanze.

Quella che, in realtà, non è altro che un’opinione infondata è stata smentita da uno studio pubblicato nel 2017 su Frontiers in Behavioral Neuroscience da parte di un’equipe di ricercatori dello University Hospital Zürich, guidata da Brigitte Leeners. Lo studio ha coinvolto 88 donne e ha tenuto conto di tre aspetti: la memoria di lavoro, i bias cognitivi (errori di valutazione legati al pregiudizio) e la capacità di concentrarsi su due azioni in contemporanea. Dallo studio è emerso in maniera chiara che i livelli di estrogeno, progesterone e testosterone non hanno alcuna influenza nei processi cognitivi.




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Articolo pubblicato sul n. 8 di Starbene in edicola dal 4 febbraio 2020

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