Alopecia: come si cura la malattia di Jada Pinkett Smith

È probabile che l’attrice Jada Pinkett, moglie di Will Smith, abbia due tipi di alopecia che si sovrappongono. Ne parliamo con il nostro esperto che fa luce sulle possibilità di cura



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L'attrice Jada Pinkett, moglie di Will Smith, si è presentata alla notte degli Oscar con la testa rasata. È così che la celeb affronta il problema che i dermatologi chiamano alopecia, che non è solo estetico.

Mentre tutti parlano della reazione fisica del marito alla battutaccia in mondovisione del comico Chris Rock sul problema di Jada, noi vogliamo saperne di più sulla patologia, soprattutto per chi soffre dello stesso disturbo, molto invalidante per una donna.


I sintomi dell'alopecia

Jade ha dichiarato di aver visto i capelli caduti nella doccia, di essere rimasta con una ciocca degli stessi in mano, e che con il tempo ha imparato a convivere con la sua condizione. “Diventeremo amiche”, ha addirittura dichiarato, quando si sono presentati i sintomi della calvizie.

«Dai sintomi posso ipotizzare che l'attrice abbia due tipi di alopecia che si sovrappongono», commenta il dottor Giovanni Chiarelli, dermatologo dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Il primo tipo è l’alopecia areata, contraddistinta dalla perdita di capelli a chiazze tonde in più punti della testa (motivo per cui si arriva a radersi), fino alla perdita totale delle chiome, causata principalmente da forti stress. La seconda è il telogen effluvium, la tipologia che ha come sintomo principale proprio la perdita eccessiva di capelli. Di solito, però, si tratta di stati transitori (anche se a volte lunghi) e assolutamente curabili, mentre l’attrice parla di qualcosa che sembra durerà molto e, in effetti, esistono anche le forme croniche di queste patologie, che si protraggono cioè per più di un anno, nonostante si sia superato il periodo di stress o eliminate le cause del telogen».


Cosa fare contro l'alopecia

Ma che cosa si può fare in questi casi? «Per l’alopecia areata si utilizzano dei farmaci, per via topica o per bocca come il cortisone, e lozioni medicate per il cuoio capelluto», spiega il dottor Chiarelli.

«Per il telogen effluvium bisogna invece risolvere innanzitutto la causa che lo provoca. Uno squilibrio ormonale (la menopausa per esempio), disturbi della tiroide (iper e ipotiroidismo), l’anemia per carenza di ferro. In questo casi l’integrazione è fondamentale, dal ferro alla vitamina D. E di solito la caduta si arresta e i capelli poi ricrescono».

Insomma, sembra che Jada sia stata particolarmente sfortunata, unendo due tipi di alopecia in una sola condizione, molto più complessa. «Ma anche se si tratta di una situazione cronica io non perderei le speranze: le soluzioni farmacologiche sono davvero tante, non bisogna arrendersi. E magari contare sul passaggio e archiviazione del periodo di stress che spesso è alla base di questi fenomeni», conclude Chiarelli.


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