Glicemia

Quantità di glucosio circolante nell’organismo. Il glucosio rappresenta il più efficiente dei “carburanti” per i tessuti animali. La combustione di una molecola di glucosio all’interno della cellula dà origine a una grande quantità di energia, immagazzinata sotto forma di prodotti fosforati (ATP). Il tessuto nervoso centrale necessita, per i suoi fabbisogni energetici, di un flusso […]



Quantità di glucosio circolante nell’organismo. Il glucosio rappresenta il più efficiente dei “carburanti” per i tessuti animali. La combustione di una molecola di glucosio all’interno della cellula dà origine a una grande quantità di energia, immagazzinata sotto forma di prodotti fosforati (ATP). Il tessuto nervoso centrale necessita, per i suoi fabbisogni energetici, di un flusso costante di glucosio, che è garantito da un complesso di fenomeni deputati al mantenimento di valori relativamente stabili di glicemia anche in condizioni di digiuno protratto. In assenza di apporto di nutrienti esterni, è principalmente il fegato che garantisce il necessario flusso di glucosio, grazie alle attività di glicogenolisi e gluconeogenesi.

La normale alimentazione consente di introdurre nell’organismo i nutrienti (glucosio e acidi grassi liberi); l’esubero rispetto alle necessità energetiche effettive viene accumulato sotto forma di glicogeno a livello epatico e muscolare (glicogenosintesi).
I valori di glicemia sono regolati da un complesso sistema ormonale: l’insulina ha un effetto ipoglicemizzante; glucagone, glucocorticoidi, ormone somatotropo e catecolamine svolgono invece un’azione iperglicemizzante. L’equilibrio tra queste secrezioni ormonali consente di mantenere i valori di glicemia in un range compreso tra i 70 e i 120 mg/dl. Il dosaggio della glicemia a digiuno e postprandiale è tuttora il parametro essenziale nella valutazione del metabolismo del glucosio e nella diagnosi di diabete mellito. Valori di glicemia a digiuno su plasma venoso superiori a 126 mg/dl sono diagnostici per diabete mellito. La glicemia può anche essere testata su sangue capillare, mediante fotometri portatili. Questo metodo risulta molto pratico per il monitoraggio metabolico nei soggetti diabetici, ma non deve essere utilizzato in fase diagnostica.