Mughetto

Il mughetto è un’infezione della bocca provocata da funghi del genere Candida: sono state isolate più di 190 specie diverse di Candida, ma quella che più comunemente causa malattie nell’uomo è Candida albicans, che si può rinvenire nel suolo, nel cibo, negli ospedali e in molti altri ambienti. Questo fungo è normalmente presente sulla cute, […]



Il mughetto è un’infezione della bocca provocata da funghi del genere Candida: sono state isolate più di 190 specie diverse di Candida, ma quella che più comunemente causa malattie nell’uomo è Candida albicans, che si può rinvenire nel suolo, nel cibo, negli ospedali e in molti altri ambienti. Questo fungo è normalmente presente sulla cute, nella bocca, nel tratto digerente e nella vagina degli esseri umani, dove vive insieme ad altri batteri e funghi costituendo la cosiddetta flora: questi microorganismi vivono in equilibrio tra loro e costituiscono dei commensali o saprofiti per l’uomo, cioè si riproducono e sfruttano l’ambiente e le risorse nutritive presenti nell’organismo umano senza determinare malattie, in quanto il sistema immunitario umano è in grado di controllarne la diffusione. In alcune condizioni però, per esempio quando l’assunzione di antibiotici determina uno squilibrio nella flora con la prevalenza di alcune specie, oppure quando farmaci o particolari malattie causano l’inibizione del sistema immunitario umano, la Candida albicans può diventare patogena (cioè in grado di causare malattie) e colpire l’organismo sia in superficie, sulla cute e le mucose, sia in profondità, interessando quindi organi come fegato, milza, cuore, reni, cervello, bronchi e polmoni, esofago e sangue.


Cause

L’infezione da Candida può avvenire sia a partire dall’ambiente esterno, sia per l’attivazione in senso patogeno di funghi di questo tipo già presenti nell’organismo, sia infine per contagio interumano, come accade per esempio quando si contrae l’infezione da altre persone tramite rapporti sessuali, contatto con personale ospedaliero o quando, durante il parto, l’infezione si trasmette dalla vagina materna alla bocca del neonato. L’impiego su vasta scala di antibiotici e immunosoppressori (come quelli che vengono assunti in caso di trapianto d’organo), di dispositivi estranei posizionati all’interno dell’organismo (valvole cardiache, cateteri urinari o endovenosi e protesi) e inoltre la comparsa di malattie che determinano un’immunodepressione (come l’AIDS) hanno recentemente aumentato la diffusione delle infezioni da Candida, che in alcuni casi si rivelano anche molto gravi. A livello della bocca la Candida è normalmente presente e non causa alcuna malattia: l’integrità della mucosa (il rivestimento interno della bocca) e la presenza di un sistema immunitario normalmente efficiente ne controllano infatti la riproduzione eccessiva e la diffusione. In alcuni casi però questo fungo può sfuggire al controllo dell’organismo e determinare un’infezione superficiale, detta candidosi orofaringea o appunto mughetto: tra i fattori predisponenti vi sono, come è stato detto, l’assunzione di antibiotici e condizioni di immunodepressione quali l’AIDS, ma anche le disfunzioni delle ghiandole salivari, il diabete, l’anemia, la mancanza dei denti e l’uso di dentiere.


Segni e sintomi

A livello della bocca la Candida albicans può provocare tre diverse forme di infezione: pseudomembranosa (detta mughetto), eritematosa (o atrofica) e iperplastica (leucoplachia); la più diffusa è la forma pseudomembranosa, caratterizzata dalla comparsa di placchette biancastre che possono essere rimosse con l’abrasione, lasciando un’areola rossa dolente o sanguinante, e che può svilupparsi in qualunque punto della bocca. Nella forma iperplastica le placche sono bianche, localizzate prevalentemente nella parte anteriore della bocca o sulla lingua e non possono essere rimosse; nella forma eritematosa si hanno infine un arrossamento nodulare o un’atrofia (cioè la riduzione dello spessore) della mucosa del palato, della lingua e della parte interna delle guance.


Diagnosi

La diagnosi è piuttosto semplice e si basa sull’osservazione della bocca con una piccola pila per rilevare le caratteristiche lesioni. La conferma può venire dall’analisi in laboratorio di campioni prelevati grattando o tamponando le lesioni; questi campioni possono essere osservati direttamente (esame “a fresco” con microscopio ottico) o dopo specifiche colorazioni, oppure essere posti su appositi contenitori (detti piastre di coltura) in cui si trovano sostanze particolari (i terreni di coltura) nelle quali il fungo si riproduce formando ammassi di microrganismi di forma sferica e pseudoife fungine.


Terapia

Nei soggetti con una normale funzionalità del sistema immunitario le infezioni da Candida delle mucose o della cute (candidosi mucocutanee) possono essere curate agevolmente con preparati per uso topico o in sospensioni o compresse, contenenti specifici farmaci antifungini come la nistatina o il fluconazolo. Nei pazienti con AIDS la nistatina sembra essere meno efficace del clotrimazolo, del fluconazolo e dell’itraconazolo in sospensione o capsule. Dati piuttosto recenti indicherebbero la comparsa di una resistenza della Candida al fluconazolo in alcuni pazienti con AIDS; in questi casi risulta in genere efficace il ketoconazolo; nelle forme refrattarie e gravi si possono utilizzare basse dosi di un antifungino più potente, detto amfotericina B. [A.G., T.L.]