Problemi alleUnghie
Le unghie (la cui velocità media di crescita è di un decimo di millimetro al giorno) sono strutture rimaste inalterate in secoli di evoluzione, la cui funzione è offensiva, difensiva e di protezione della parte sensibile dei polpastrelli delle dita.
L’aspetto sano e curato delle unghie è comunemente considerato un segnale dello stato generale di benessere del nostro organismo, ma esistono molteplici condizioni che alterano la superficie, la forma, il colore e/o la consistenza della lamina ungueale. Nelle prossime pagine prenderemo in considerazione alcune delle condizioni di più comune riscontro nella pratica clinica.
Unghie fragili La fragilità ungueale si manifesta con unghie che si spezzano, si sfaldano, sono friabili, molli, prive di elasticità.
Questa condizione può non avere una precisa causa identificabile e risultare piuttosto legata a normali processi di invecchiamento oppure a fattori ambientali che favoriscono la disidratazione dell’unghia, per esempio i lavaggi frequenti, soprattutto in acqua calda, o il ripetuto contatto con detergenti e solventi.
La fragilità ungueale si presenta con due quadri clinici principali: l’onicoressi (assottigliamento della lamina, che presenta striature e fissurazioni longitudinali) e l’onicoschizia lamellina, caratterizzata dallo sfaldamento progressivo degli strati superficiali della porzione distale della lamina per cui l’unghia diviene fragile e si spezza a livello del margine libero.
La fragilità ungueale può essere conseguenza di microtraumi ripetuti, di contatti frequenti, per motivi professionali o ricreazionali, con agenti chimici alcalini o acidi ma anche dell’uso continuativo di smalti per le unghie o dell’attività disidratante dei solventi usati per rimuovere lo smalto.
Quest’alterazione delle unghie si può infine associare a numerose patologie dermatologiche a carico della matrice (tinea unguium, psoriasi, lichen planus ecc.) o dell’intero organismo o ancora a stati carenziali quali il deficit di ferro, vitamina B6, A, C, E e di biotina.
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