Test alTRH
Prova che impiega il TRH (Thyrotropin Releasing Hormone, fattore di liberazione dell’ormone tireotropo) per studiare la risposta degli ormoni ipofisari, la cui secrezione è normalmente stimolata dal TRH, nel corso delle malattie che colpiscono l’ipotalamo o l’ipofisi; viene detta anche stimolazione del TSH e della prolattina.
Il TRH, elaborato da alcune cellule nervose dell’ipotalamo, si fissa sui recettori di determinate cellule dell’ipofisi anteriore, responsabili della secrezione del TSH (il cui ruolo è stimolare il funzionamento della ghiandola tiroide) e della prolattina (l’ormone che assicura la montata lattea alla fine della gravidanza). Il TRH stimola pertanto la produzione ormonale di queste cellule.
Tecnica
Il test consiste nell’iniettare nel paziente, per via endovenosa, TRH sintetico identico al prodotto naturale, e nell’effettuare poi dosaggi di TSH e di prolattina su prelievi successivi di sangue venoso, allo scopo di misurare la risposta ormonale a questa stimolazione.
Svolgimento
Il test viene eseguito in un laboratorio specializzato o in ospedale, di prima mattina, in quanto la secrezione degli ormoni studiati è molto sensibile allo stress e all’attività fisica. Dura, a seconda dei casi, da 25 minuti a 2 ore. Al paziente, che deve essere digiuno e restare disteso per tutta la durata dell’esame, viene inserito un catetere endovenoso, per eseguire prelievi successivi di sangue venoso.
Il test al TRH per lo studio della secrezione di prolattina richiede di solito 6 prelievi, realizzati nelle 2 ore successive all’iniezione di TRH, a distanza di 15 minuti uno dall’altro. Se in un paziente in cui si riscontra un’eccessiva secrezione di prolattina il test risulta positivo ci si orienta verso una causa non ipofisaria, se è negativo verso una lesione dell’ipofisi (adenoma).
Il test al TRH per lo studio della secrezione di TSH, invece, richiede 3 prelievi di sangue, realizzati a 0, 15 e 30 minuti dall’iniezione di TRH. In un soggetto ipotiroideo, una risposta positiva ma blanda orienta la diagnosi verso una lesione dell’ipofisi. Poiché in questo caso la risposta può essere ritardata, è talvolta necessario prolungare il test ed effettuare prelievi supplementari a 60, 90 e 120 minuti dall’iniezione.
Effetti secondari
In alcuni casi, al momento dell’iniezione il soggetto accusa una vampata di calore o un leggero malessere passeggero. Il test al TRH solo in via eccezionale scatena risposte allergiche. Una volta terminato l’esame, il paziente può riprendere le normali attività.
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