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Suicidio -Alcol e tossicodipendenza

Suicidio Il “suicidio razionale” Chi è più a rischio? I suicidi che non riescono (parasuicidi) Diagnosi psichiatrica Alcol e tossicodipendenza Malattie organiche Dal parasuicidio al suicidio Rischio suicidio

Le ricerche pubblicate hanno mostrato una chiara associazione tra dipendenza da alcol e comportamenti parasuicidari e suicidari, e il 62 % dei parasuicidi è stato correlato a un abuso alcolico al momento stesso del gesto o nel periodo immediatamente antecedente.

Nel 40% circa dei soggetti in trattamento per un disturbo da dipendenza alcolica si rileva la presenza nella storia di episodi parasuicidari; nei soggetti alcolizzati, inoltre, si rileva un 5% di decessi per suicidio. Tali dati possono trovare giustificazione sia nell’azione disinibente dell’alcol, che inducendo alterazioni cognitive favorisce la messa in atto di gesti parasucidari, sia nella ricerca di un effetto additivo con i farmaci assunti che porti a un aumento della letalità degli stessi.

È nota anche la presenza di una significativa associazione tra alcolismo e disturbi depressivi, in base alla quale è possibile ipotizzare che i disturbi dell’affettività possano contribuire a determinare l’elevata incidenza di condotte suicidarie in caso di dipendenza alcolica.

Diversi dati indicano una correlazione tra l’abuso di sostanze e la maggiore frequenza di comportamenti suicidari e parasuicidari. Alcuni esperti considerano lo stesso abuso di sostanze come un comportamento dotato di valenze altamente autodistruttive e lo includono nella categoria dei suicidi cronici, riconoscendo che l’assunzione di sostanze d’abuso è in parte motivata da impulsi suicidari, anche se solo parzialmente consci.

L’abuso cronico di sostanze è spesso accompagnato da una progressiva perdita dei legami affettivo-relazionali, da una ingravescente riduzione della funzionalità lavorativa e da un conseguente isolamento sociale. Tali condizioni favoriscono l’insorgenza di vissuti depressivi e di autosvalutazione, che incrementano la probabilità di messa in atto di condotte suicidarie e parasuicidarie. Le sostanze d’abuso, così come precedentemente descritto in relazione all’alcol, possono rivestire diverse funzioni nell’ambito della facilitazione del gesto parasuicidario, ed essere utilizzate sia primariamente a scopo autolesivo sia con finalità disinibenti e accentuanti l’indice di letalità di farmaci ed alcol.

Diversi studi indicano che l’associazione tra abuso di sostanze e condotte suicidarie rientra spesso in un più ampio quadro caratterizzato da un’elevata presenza di disturbi alimentari, condotte di automutilazione ed esperienze di abuso sessuale, a testimonianza di un quadro più allargato di vissuti traumatici e disagio psichico.

Per quanto concerne la contemporanea presenza di abuso di sostanze e malattie psichiatriche, la presenza di diagnosi di depressione maggiore antecedente al disturbo da dipendenza da sostanze sembrerebbe correlata a una maggiore gravità dei gesti parasuicidari, mentre lo stesso disturbo depressivo insorto durante i periodi di astinenza da sostanze è correlato a un numero significativamente maggiore di tentativi di parasuicidio.

Si ritiene quindi utile sottolineare la necessità di una più ampia valutazione clinica e anamnestica tra i soggetti affetti da dipendenza da alcol o sostanze, non tralasciando di indagare sia la presenza di disagio psichico e socio-familiare sia quella di ideazione suicidaria.

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Dott. Maurizio Hanke

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