Stenosi dell’apparato digerente
Restringimento patologico del calibro di un organo digestivo.
Cause
La stenosi può dipendere da un cancro a carico dell’esofago, del piloro, dell’intestino tenue, del colon, del coledoco o del dotto di Wirsung; dalla malattia di Crohn, se colpisce l’intestino tenue; da un’infiammazione esofagea che interessa l’esofago o pancreatica che colpisce il dotto di Wirsung. Può inoltre costituire una complicanza del trattamento radioterapico del cancro o essere legata a un ascesso sviluppatosi in un diverticolo (stenosi del colon).
Sintomi e segni
Sono diversi a seconda della localizzazione della stenosi: disfagia (difficoltà a deglutire) se colpisce l’esofago; stipsi, distensione addominale quando a essere colpito è il colon; nausea, senso di gonfiore che sparisce in concomitanza con borborigmi nella stenosi dell’intestino tenue; diminuita escrezione degli enzimi pancreatici, in particolare della lipasi, verso il duodeno, e malassorbimento dei grassi se a essere ristretto è il dotto di Wirsung; ittero, colica epatica per distensione biliare se la stenosi riguarda il coledoco.
Diagnosi e trattamento
L’esame radiologico rende possibile formulare la diagnosi.
Il trattamento dipende dalla natura della stenosi e dalla sua localizzazione. Si può far ricorso a una dilatazione strumentale, a una resezione seguita da sutura delle due estremità sane, alla creazione di una deviazione. In caso di cancro inoperabile, l’inserimento di una protesi permette di ristabilire la continuità digestiva.
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