Sostituto del plasma
Prodotto naturale o sintetico utilizzato per via endovenosa per aumentare un volume ematico anormalmente ridotto. I sostituti del plasma sono indicati per correggere un’ipovolemia (diminuzione del volume ematico), per esempio conseguente a un’emorragia suscettibile di provocare un collasso (brusco calo della pressione arteriosa) o uno stato di shock (malessere, pallore, difficoltà respiratoria). Iniettati endovena, comprendono due tipi di prodotto.
Tipi di sostituti del plasma
Prodotti di origine umana Ottenuti da donatori volontari, vengono raccolti e preparati nei centri di trasfusione sanguigna, dove sono sottoposti a speciali trattamenti che eliminano ogni rischio di trasmissione di malattie (epatite virale, AIDS ecc.). Vengono utilizzati sia il sangue intero, sia i suoi elementi.
Il sangue intero, conservato in sacche o flaconi, è indispensabile se il malato ha una carenza di globuli rossi, per esempio a causa di un’emorragia. Il sangue trasfuso deve essere compatibile con il gruppo sanguigno del ricevente.
Si utilizzano anche il plasma, fresco congelato oppure in polvere da ricostituire, in sacche o flaconi, e, più raramente, l’albumina in flaconi, con o senza sodio.
Sostituti naturali o sinteticiSono sia colloidi (formati da grosse molecole che trattengono l’acqua per osmosi, ossia impedendone la fuoriuscita dai vasi sanguigni nei tessuti), per esempio gelatina denaturata, ricavata dalle proteine delle ossa, polivinilpirrolidone, destrani ecc., sia cristalloidi (soluzioni ioniche in genere osmotiche) come cloruro di sodio allo 0,9%, soluzione di Ringer ecc. Questi prodotti comportano un rischio di reazioni allergiche e, talvolta, di anomalie della coagulazione.
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