Riduzione di una frattura o una lussazione
La riduzione è indicata sia nella frattura con spostamento di uno o più frammenti ossei, sia nella lussazione articolare.
Tecnica
Si distinguono due metodi.
Tecnica ortopedicaConsiste nel riportare in sede mediante manipolazione esterna i frammenti ossei fratturati o l’articolazione lussata. A seconda dei casi, si pratica senza anestesia (lussazione), oppure in anestesia locoregionale o generale (frattura). Una volta ottenuta la riduzione, si immobilizza l’arto (bendaggio, ingessatura, applicazione di un fissatore esterno) sino al consolidamento.
Tecnica chirurgica (a cielo aperto)È impiegata quando la precedente non è praticabile, più spesso in caso di frattura che di lussazione. Consiste nell’incidere i tessuti, in anestesia generale, sino a raggiungere la frattura, e nel riportare in sede i frammenti ossei, per poi fissarli mediante osteosintesi (con l’ausilio di placche, viti, chiodi o qualunque altro dispositivo meccanico).
SorveglianzaUna frattura sottoposta a riduzione chirurgica deve essere tenuta sotto controllo come qualunque altra ferita operatoria, per evitare il rischio di infezione. Per tutti i casi, si impongono accertamenti radiografici regolari: uno in sala operatoria, subito dopo la riduzione (in modo da correggerla, se necessario), un secondo verso la metà del periodo di consolidamento e l’ultimo al termine del processo, per verificare, prima di togliere il gesso, i chiodi o qualunque altro mezzo di contenzione, che la frattura si sia consolidata correttamente. In caso di lussazione, i controlli radiografici sono meno rigorosi; si eseguono solo due radiografie, una dopo la riduzione e l’altra alla fine del periodo di cicatrizzazione tissutale.
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