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Radioprotezione

Protezione delle persone, delle cose e dell’ambiente dalle radiazioni ionizzanti.


Tipi di radioprotezione

A livello nazionale e internazionale, sono in vigore norme a tutela delle persone, che riguardano in particolare le fonti radioattive, gli impianti (locali, apparecchiature, aree alle quali è vietato l’accesso), il trasporto delle sostanze radioattive, la limitazione delle dosi di radiazioni ricevute dall’insieme della popolazione e la sorveglianza dei soggetti particolarmente esposti per motivi professionali. Si possono verificare lesioni quando la dose totale di radiazioni assorbite in un’unica esposizione supera la soglia di 1 Sv (sievert).


Evitare l’esposizione

Rappresenta la miglior forma di difesa. Oltre alla radioattività naturale, di origine tellurica, solare o cosmica, e ai rischi legati alle centrali nucleari e agli esperimenti civili e militari, occorre tener conto delle radiazioni ionizzanti utilizzate in campo medico. In questo settore, le misure di radioprotezione consistono nel controllare che gli impianti e i locali siano conformi alle norme vigenti e nel ridurre il numero degli esami radiologici inutili o comunque evitabili. Si è perciò abbandonata la pratica delle radiografie toraciche sistematiche nella medicina scolastica e del lavoro.

Altre misure tendono a orientare le prescrizioni verso esami che richiedono quantità limitate di radiazioni o che non ne fanno uso.

Indispensabile è inoltre la protezione del personale che opera non soltanto nei reparti di medicina nucleare e radioterapia, ma anche nei gabinetti radiologici delle varie specialità mediche e dei blocchi operatori. Le norme che regolamentano le condizioni di lavoro prevedono l’utilizzo di quadri di comando protetti da vetri piombati, il controllo a distanza delle immagini visualizzate su uno schermo televisivo, l’adozione sistematica di un dosimetro (e talvolta di grembiuli piombati e guanti), visite pluriannuali regolari nell’ambito della medicina del lavoro.


Dosimetro

È un apparecchio costituito da una pellicola radiografica sensibile che permette di controllare la quantità di radiazioni ricevute. Nelle zone a rischio è obbligatorio portarlo sempre con sé.


Prevenzione

In caso di incidente nucleare o di esposizione a gas contenenti isotopi radioattivi, la miglior prevenzione contro l’assorbimento dello iodio radioattivo consiste nel somministrare il più precocemente possibile iodio neutro, che satura la tiroide e impedisce alla sostanza di fissarsi.


Sorveglianza

I soggetti sottoposti a un’eccessiva irradiazione, accidentalmente o per motivi professionali, devono essere allontanati subito e per molti anni dal luogo dell’esposizione. In caso di contaminazione, vanno applicate misure di decontaminazione in un reparto medico appositamente predisposto. In seguito si procede a un controllo medico, clinico e biologico sul campo, che va ripetuto a breve e a lungo termine.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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