Pneumoperitoneo
Versamento di gas che provoca il distacco dei due foglietti della membrana peritoneale, il foglietto parietale (che riveste la parete addominale) e il foglietto viscerale (che avvolge i visceri). Lo pneumoperitoneo è dovuto alla perforazione di un organo cavo (stomaco, intestino tenue, colon), che comporta il passaggio nella cavità peritoneale di aria contenuta nel tubo digerente. Si manifesta con un rumore sonoro percepito alla percussione dell’addome. Oltre all’esame clinico, la diagnosi richiede la radiografia dell’addome senza preparazione, eseguita tenendo il paziente in posizione eretta: l’aria, leggera, sale a formare una piccola sacca sotto il diaframma, simile a una mezzaluna chiara e visibile alla radiografia. Il trattamento, chirurgico, è rivolto alla causa dello pneumoperitoneo.
Pneumoperitoneo diagnostico Si esegue al primo stadio di un’endoscopia. L’intervento, praticato in anestesia generale a fini diagnostici o terapeutici, consiste nell’insufflare nella cavità peritoneale un gas, generalmente anidride carbonica, mediante un ago che attraversa la parete addominale, mentre si introduce un endoscopio (tubo munito di un sistema ottico) attraverso una piccola incisione cutanea. Il paziente è sdraiato sul dorso e ha la testa in posizione ribassata rispetto ai piedi; in tal modo si forma una sacca gassosa che distende l’addome, consentendo, una volta introdotta l’estremità dell’endoscopio, di muovere l’apparecchio senza ledere i visceri. Al termine dell’intervento, il gas viene evacuato per aspirazione.
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