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Plantago ovata

Pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae. La droga è costituita dai semi. Contiene almeno l’80% di fibre dietetiche, per la maggior parte fibre insolubili contenute nella cuticola del seme. Si tratta di mucillagini polisaccaridiche, costituite soprattutto da arabinoxilani e contenenti anche proteine, olio fisso, steroli. La droga è presente nelle monografie dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Ha la caratteristica di assorbire acqua e gonfiarsi, formando una massa gelatinosa; la massima dilatazione si ottiene in ambiente a pH alcalino (nel lume intestinale).

La Plantago ovata lega gli acidi biliari, ne aumenta l’escrezione a livello fecale e la produzione a partire dal colesterolo, abbassandone in questo modo i livelli ematici. Provoca inoltre una riduzione dei picchi ematici di glucosio, rallentandone l’assorbimento a livello intestinale. Sia la polvere micronizzata del seme intero sia quella derivante dalla sola cuticola possono ritardare l’assorbimento di minerali (calcio, ferro, zinco), vitamine o farmaci, soprattutto aminoglicosidi cardioattivi o derivati cumarinici.

La Plantago ovata è indicata nel trattamento di stipsi, ragadi anali, emorroidi, in seguito a interventi sul tratto anorettale. È consigliata inoltre, ma solo su prescrizione medica, nella sindrome del colon irritabile, nella diverticolosi e nel trattamento a breve termine della diarrea. È controindicata in caso di ipersensibilità nota al prodotto, di stati subocclusivi intestinali e nel diabete mellito qualora risulti difficile mettere a punto il trattamento insulinico. L’assunzione della droga va sempre accompagnata da abbondanti quantità di liquidi, mentre eventuali altri farmaci o fitocomplessi devono essere assunti a distanza di almeno mezz’ora, per evitarne l’assorbimento ritardato.Non sono riportati effetti negativi di alcun genere in gravidanza e durante l’allattamento, dal momento che i componenti dell’ispagula non vengono assorbiti. Pertanto essa può essere utilizzata in gravidanza, durante l’allattamento e in età pediatrica.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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