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OMEOPATIA -Principio di similitudine

OMEOPATIA Principio di similitudine Medicinali omeopatici Forme farmaceutiche

La scoperta del fenomeno della similitudine nel mondo occidentale si deve alla scuola ippocratica di Cos (III-IV Secolo avanti Cristo). All’epoca si osservava un fenomeno oggi noto come fenomeno dell’elleborismo: l’elleboro bianco è una pianta che se ingerita provoca una diarrea importante, simile al colera; eppure tale pianta era utilizzata in dosi molto diluite proprio per la cura di diarree gravi, cosiddette coleriformi; il fenomeno dell’elleborismo è tuttora verificabile ed esemplifica il principio secondo cui la stessa sostanza che ad alte dosi provoca la malattia, a dosi infinitesimali la cura. Nella storia della medicina si sono succedute più conferme sperimentali della validità di questo principio. In particolare, agli inizi del Novecento un professore di farmacologia dell’Università tedesca di Greisfwald, Hugo Schulz, ha dimostrato che la risposta dei sistemi biologici alle sostanze è molto diversa a seconda della dose somministrata. Studiando i lieviti, il professore si accorse che l’acido formico, che abitualmente blocca la fermentazione del lievito, la stimola se viene usato in piccole dosi. In seguito alle sue osservazioni sperimentali Schulz elaborò, insieme al medico psichiatra Rudolf Arndt, una legge della farmacologia nota come legge di Arndt-Schulz, secondo la quale dosi deboli di una sostanza determinano nell’organismo effetti opposti rispetto a quelli provocati da dosi forti. In linea generale, le piccoli dosi delle sostanze hanno un effetto stimolante sui sistemi cellulari mentre le alte dosi hanno un effetto inibente. Da allora in poi la ricerca scientifica è stata sviluppata anche nella direzione della verifica del potere farmacologico delle microdosi delle sostanze.

Negli anni quarante del secolo scorso, il fenomeno descritto da Arndt e Schulz prese il nome di ormesi (dal greco ormao, stimolare) o potere enantiodromicodelle sostanze. L’ormesi è stata dimostrata per più di 4000 sostanze ed è ormai un concetto acquisito sia dalla farmacologia sia dalla tossicologia convenzionale. La conferma delle osservazioni di Arndt e Shulz apre il cammino a una nuova concezione della farmacologia dove, accanto al concetto di farmaco inibente (alte dosi della sostanza), trova posto il concetto di farmaco stimolante (basse dosi della stessa sostanza). In altre parole, la farmacologia del futuro dovrà procedere nelle ricerca scientifica in entrambe le direzioni.

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Dott. Maurizio Hanke

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