Nitroderivato
Farmaco utilizzato nel trattamento dell’angina pectoris. I nitroderivati si classificano in due gruppi: da una parte quelli ad azione rapida e breve (isosorbide dinitrato, trinitrina), dall’altra quelli ad azione lenta e prolungata (alcune forme di isosorbide dinitrato e trinitrina, isosorbide mononitrato, eritritile tetranitrato), in base sia alla natura della molecola, sia alla via di somministrazione.
Indicazioni e controindicazioni
I nitroderivati sono indicati essenzialmente nelle crisi di angina pectoris (forme ad azione rapida), ma anche nel trattamento di base, a lungo termine, per prevenirne le recidive (forme a rilascio prolungato). Trovano inoltre impiego nel trattamento d’appoggio in caso di insufficienza cardiaca, cronica o acuta (che provoca edema polmonare acuto). Sono invece controindicati in caso di miocardiopatia ostruttiva (patologia del muscolo cardiaco che forma una salienza all’interno della cavità ventricolare) e glaucoma (aumento della pressione intraoculare).
Modalità di somministrazione
Durante le crisi, i nitroderivati si somministrano per via sublinguale, sotto forma di compresse o polveri. Per il trattamento preventivo si sfrutta la via orale o quella transdermica (cerotti da applicare sulla cute per 24 ore o pomate).
Effetti indesiderati
È abbastanza normale che i nitroderivati provochino cefalea, vampate di calore e arrossamento cutaneo, palpitazioni o calo immediato della pressione arteriosa; evenienze di questo tipo richiedono un aggiustamento delle dosi. La somministrazione continua e prolungata di tali farmaci rischia di indurre tolleranza riducendone l’efficacia, che però si recupera grazie a una temporanea sospensione. L’assunzione di nitroderivati non è compatibile con l’uso di sildenafil.
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