Jet-lag SYNDROME (SINDROME DEL FUSO ORARIO) -Se si viaggia in aereo
Nel caso di viaggi aerei, la jet-lag sindrome è provocata dal lento adattamento dell’orologio biologico al nuovo fuso orario, fattore che ovviamente è diverso da individuo a individuo. Affinché si manifesti la sindrome occorre attraversare almeno tre fusi orari; la gravità del problema aumenta con il numero di fusi orari attraversati.
L’intensità e la durata dei sintomi sono correlate alla lunghezza del viaggio, ma in particolare sono determinate dalla direzione verso cui il viaggio viene compiuto. Vi sono alcune evidenze, infatti, secondo le quali viaggiare da ovest a est è più deleterio che viaggiare da est a ovest; ciò potrebbe essere determinato dal fatto che i viaggi verso est determinano uno svolgimento del tempo “al contrario” rispetto ai nostri ritmi biologici (cosiddetto ritmo circadiano), e richiedono al soggetto di restare svegli più di una notte intera. I sintomi riferiti dal paziente ricordano quelli della fatica da viaggio: stanchezza generalizzata, disorientamento e cefalea; negli individui più anziani tali sintomi si manifestano con maggior gravità. Esistono tuttavia importanti differenze tra la fatica da viaggio e la jet-lag syndrome: in quest’ultima, infatti, i sintomi non scompaiono dopo una notte di sonno ma persistono più a lungo.
Se il salto di fuso è di circa 8-12 ore verso ovest, il disturbo può risolversi in un paio di giorni, mentre se è della stessa lunghezza ma in direzione est persiste per circa 10 giorni.
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