Cisti branchiale
Malformazione congenita localizzata al collo, che deriva da un difetto di riempimento degli archi branchiali (pieghe di tessuto all’origine delle ossa mascellari e del collo) nell’embrione. In conseguenza dell’imperfetta chiusura degli archi può formarsi una fistola, che mette in comunicazione pelle e faringe attraverso canalicoli a fondo cieco, e una o più cisti che si sviluppano lungo il suo tragitto.
La cisti branchiale ha l’aspetto di una massa tondeggiante di qualche millimetro, localizzata abbastanza superficialmente perché la si possa apprezzare alla palpazione. Se si trova ai lati del collo, proviene dalla seconda tasca branchiale; la mancata chiusura si traduce in una fistola che si dilata in più punti a formare delle cisti. Queste aumentano spesso di volume nel corso di infezioni della faringe. Se si trova sulla faccia anteriore o sulla linea mediana del collo, la cisti ha origine da una dilatazione del dotto tireoglosso, posto tra la ghiandola tiroide e la base della lingua; in condizioni normali, tale dilatazione scompare alla nascita. Questa cisti è mobile alla deglutizione. Il trattamento della cisti branchiale è l’ablazione chirurgica, realizzata subito dopo la diagnosi, in genere alla nascita.
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