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Analgesia

Soppressione, spontanea o terapeutica, della sensibilità al dolore. L’analgesia spontanea può manifestarsi in seguito a una lesione del sistema nervoso periferico (nervi che collegano il sistema nervoso centrale al resto del corpo). L’analgesia terapeutica consiste nella soppressione della sensibilità al dolore acuto, sia esso transitorio, a seguito di un intervento chirurgico, o cronico, per esempio di origine neoplastica. A seconda dell’intensità e del tipo di dolore, si utilizzano analgesici periferici (acido acetilsalicilico e paracetamolo) o centrali (morfina).

La somministrazione di analgesici periferici, come i derivati del paracetamolo, costituisce la modalità di analgesia più comune. Essa viene effettuata prima con somministrazioni per via endovenosa, per ottenere un effetto immediato, quindi, nelle successive 24-48 ore, per via orale. In caso di dolore intenso, è necessario ricorrere alla morfina o a prodotti morfinomimetici (sostanze di sintesi che ne riproducono l’azione analgesica). La morfina è abitualmente prescritta per via sottocutanea, intramuscolare o endovenosa, ma può anche essere assunta per via spinale o peridurale, in modo che agisca direttamente sui recettori del corno posteriore del midollo spinale.

Attualmente si ricorre sempre più spesso alla procedura di analgesia autocontrollata, che consiste nel concedere al paziente la possibilità di somministrarsi la morfina utilizzando un catetere a permanenza. Il medico determina la dose e l’intervallo di tempo minimo che deve intercorrere tra due somministrazioni. Tutti i metodi che impiegano morfina o prodotti morfinomimetici richiedono uno stretto controllo medico, per evitare complicanze quali depressione respiratoria (inibizione di origine centrale del comando della respirazione), ritenzione urinaria acuta, prurito o vomito.

Accanto alla terapia farmacologica esistono altri metodi analgesici, quali crioterapia (trattamento con il freddo), termoterapia (trattamento con il calore), neurostimolazione transcutanea, elettroterapia e agopuntura.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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