Tower running: di corsa in cima ai grattacieli

I 200 metri? Si fanno anche in verticale. Con gli atleti che, gradino per gradino, “scalano” i palazzi più alti (e più belli) del mondo



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L'italiana più brava di tutte si chiama Cristina Bonacina, 43 anni, è lombarda e “scala” grattacieli in giro per il mondo da 11 anni. L’ultima impresa l’ha realizzata a dicembre a Hong Kong, dove si è piazzata terza nella gara che prevedeva di salire di corsa i 2120 gradini della Icc Tower (ovvero 100 piani mozzafiato).

Già, se fino a pochi anni fa, le scale servivano al massimo per allenarsi, oggi, quelle dei grattacieli pù belli del mondo sono diventate teatro di gare all’ultimo respiro. La nuova disciplina si chiama tower running e, in realtà, tanto nuova non è, visto che la prima competizione risale addirittura al 1905, quando 277 runner hanno partecipato al Championnat de l’Escalier, percorrendo gli scalini della Tour Eiffel.

Ma quello che finora era uno sport di nicchia oggi vive il suo momento di gloria. Tanto che sono nati un ente ad hoc che ne regolamenta le gare, la Tower running world association (towerrunning.com), e un circuito internazionale di corse verticali, il Vertical world circuit (verticalworldcircuit.com), che, l’anno scorso, ha chiamato a raccolta una media tra 800 e 2000 atleti per gara.


In italia, appuntamento a Milano

I grattacieli coinvolti durante l’edizione 2019 saranno 11 in tutto, da New York a Londra, da Parigi all’Estremo Oriente, passando per Milano. La tappa italiana è in programma il 14 aprile (verticalrun.it), lungo le rampe della Torre Allianz, il grattacielo (207 metri) più alto del Paese per numero di piani.

La prima Allianz vetical run si è svolta a maggio dell’anno scorso ed è stata “un affare di famiglia”: tra gli uomini ha vinto Emanuele Manzi (41 anni) e, tra le donne, sua moglie Valentina Belotti (38 anni). Per salire di corsa i 1027 gradini dei 49 piani ci hanno impiegato 5 minuti e 32 secondi lui, 6 minuti e 44 secondi lei.


Non solo super campioni

Non sono gare alla portata di tutti, ovviamente, ma sono aperte a tutti. Ai piedi dell’Allianz a maggio, fra i 450 partecipanti (di cui 100 donne) che arrivavano da tutto il mondo, oltre agli atleti c’erano semplici appassionati dai 20 ai 60 anni.

Come si fa a non ostacolarsi mentre si sale? Le partenze sono previste ogni 20 secondi e a scaglioni: prima i giovanissimi, poi i campioni e infine gli sportivi fino a 60 anni.


La versione montana

Non si corre tra le rampe di un grattacielo, ma la Valtellina Vertical Tube race, vicino a Sondrio, si inerpica su un percorso di 1 km molto impegnativo lungo la tubazione della condotta forzata. Con 2713 gradini e un dislivello di 500 metri. Le iscrizioni per la prossima edizione del 6 aprile sono già aperte ad atleti italiani e stranieri su verticaltube.it.

Il vincitore dell’anno scorso è stato l’altoatesino Hannes Perkmann con il tempo di 14’02”. Sul versante femminile, il primo posto è andato alla catalana Gisela Bertran con 17’24”.


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Articolo pubblicato nel n° 9 di Starbene in edicola dal 12 febbraio 2019

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