Pilates Reformer: come funziona, i benefici, a chi è adatto

Le star dei social esibiscono fisici perfetti grazie agli allenamenti con la macchina e a madre natura. Ma il rimodellamento, se ci si impegna, è garantito a tutti



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Su Instagram e TikTok, spopolano i reel di modelle e fit influencer che si allenano sul macchinario in posizioni plastiche. Ma è davvero al Pilates Reformer che va il merito della loro spettacolare forma fisica? E perché questo training ha conquistato solo ora un successo planetario, a distanza di più di un secolo dalla sua invenzione?

Abbiamo chiesto chiarimenti sulla nuova tendenza fitness a Stefano Cogliati, professionista con oltre vent'anni di esperienza nel mondo del Pilates e preparatore atletico della squadra nazionale italiana di snowboard freestyle per diversi cicli olimpici, incluso l'impegno per i prossimi giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026.


Stefano, ci racconti come è nato il Pilates Reformer?

«È stato inventato da Joseph Pilates durante la Prima guerra mondiale. Lavorando come infermiere, aveva deciso di fissare delle molle ai letti degli ospedali per aiutare i soldati feriti a riacquistare forza e mobilità anche mentre erano allettati. Successivamente, dopo essersi trasferito a New York e aver aperto il suo studio, negli anni ’20 ha affinato la tecnica e depositato il brevetto, battezzando la macchina “The Universal Reformer”».


Come funziona, in pratica?

«Attraverso l'utilizzo di specifici attrezzi con molle e carrelli scorrevoli, permette di eseguire un’ampia varietà di esercizi volti a rafforzare la muscolatura profonda, migliorare la flessibilità, l'equilibrio e rieducare il corpo a movimenti più funzionali».


Quali risultati ci possiamo aspettare?

«Allenandosi costantemente, almeno due volte alla settimana per qualche mese, si riuscirà a ottenere un fisico tonico, elastico e ben strutturato. Il vero beneficio della tecnica Pilates, però, è la maggiore consapevolezza del proprio corpo che si sviluppa con la pratica regolare. Nel corso delle lezioni, grazie a un lavoro combinato di rinforzo e allungamento e all’utilizzo di “tips” mirati, si imparerà a percepire la corretta postura e, cosa ancora più importante, si sarà poi in grado di auto correggersi nella vita quotidiana. Il core (l’insieme di muscoli che formano una sorta di corsetto a livello addominale) è senza dubbio il “tormentone” di ogni singolo workout di Pilates Reformer. Ma non è tutto: essendo una ginnastica globale, si vanno a coinvolgere tutti i distretti corporei, ottenendo così un fisico armonico e ben proporzionato».


Il Pilates Matwork, il più diffuso nelle palestre, non offre gli stessi vantaggi?

«Il Matwork è la forma più accessibile del Pilates: si pratica a corpo libero, utilizzando solo un tappetino (mat) per eseguire gli esercizi, in genere in corsi di gruppo. Nel Pilates Matwork ogni persona ha come agente stressor allenante (la forza che genera lo stimolo necessario per l’allenamento) il proprio corpo che lotta contro la gravità, dunque contro qualcosa di costantemente presente con un’intensità ben definita. Rappresenta la scelta ideale per chi vuole iniziare a esplorare il mondo del Pilates, migliorando la postura e la flessibilità senza l'uso di attrezzature complesse.

Nel Pilates Reformer, l’agente stressor è regolato da una quantità di resistenza data da un sistema di molle, calibrate in funzione delle caratteristiche e degli obiettivi dell’allievo. Dunque, l’arma vincente del Pilates Reformer è la possibilità di gestire l’intensità dell’allenamento con programmi individuali su misura. Questa versatilità è il vero punto di forza del Pilates Reformer, perfetto per chi cerca un allenamento personalizzato, che permetta di progredire costantemente. In questi ultimi anni i social lo hanno reso popolare, ma è la sua efficacia a decretarne il successo».


Gli esercizi che si vedono sui social sembrano, però, complessi e impegnativi. Ce ne sono anche di più facili o è una disciplina per persone già allenate?

«Ci sono anche esercizi per principianti o di livello intermedio. Una lezione di Pilates Reformer classico inizia con il footwork, che consiste nel poggiare i piedi sulla barra mobile (footbar) in varie posizioni per spingere e tornare. L'obiettivo è rafforzare le gambe e migliorare l'allineamento di anche, ginocchia e caviglie. Abbiamo poi gli hundred, che attivano il core con un focus sulla respirazione e fanno lavorare tutto il corpo: sul Reformer, ci si sdraia con le cinghie in mano, si solleva il busto e le gambe e si fanno delle piccole pulsazioni con le braccia, sincronizzate con la respirazione. Merita una menzione speciale anche il Box Pilates: in questo caso si usa un'attrezzatura a forma di scatola (box) posizionata sul macchinario.

Questa permette di eseguire esercizi sedute, sdraiate di lato o a pancia in giù, per lavorare in modo specifico su diverse parti del corpo, come addominali, schiena e fianchi. Ci sono poi le sequenze classiche come lo stomach massage e i knee stretch. Lo stomach massage contempla una serie di esercizi eseguiti seduti sul Reformer, con i piedi poggiati sulla barra mobile. L'obiettivo è rafforzare gli addominali e migliorare la stabilità del bacino, massaggiando al tempo stesso la zona addominale durante il movimento. Nel caso dei knee stretch, infine, si sta in ginocchio sulla panca mobile, con le mani appoggiate sulla barra. L'esercizio consiste nello spingere il carrello avanti e indietro usando la forza del core, con le ginocchia che si piegano e si estendono, per lavorare sulla stabilità e il controllo del corpo».


Quindi il Pilates Reformer è adatto a tutti. Oppure ci sono casi in cui è sconsigliato?

«È ottimo per tutti senza restrizioni. La macchina offre molteplici possibilità di regolazione e, come già accennato, permette di programmare allenamenti ben calibrati in base alla forma fisica, all’età e alle caratteristiche degli allievi. Il Reformer è controindicato solo in caso di ernie o protusioni discali, con conseguente stato acuto di infiammazione».


Meglio seguire la tecnica classica o le varie tendenze che si vanno affermando?

«Insegno Pilates da più di vent’anni e ho vissuto le varie ondate di novità che si sono presentate in questo mondo. Ci sono ancora i puristi della tecnica classica che seguono il manuale originale con la progressione ideata quasi un secolo fa da Joseph Hubertus Pilates. Ancora oggi, questa sequenza ha un grande valore e può essere un ottimo workout allenante. Ma in tutto il mondo, come si vede anche sui social, la tecnica ha avuto una notevole evoluzione con maggior dinamismo e variazioni nelle progressioni didattiche delle preparazioni degli esercizi.

Io stesso mi aggiorno costantemente e non smetto mai di studiare nuove varianti. Da un po’ di anni insegno una tecnica Pilates che utilizza anche il TRX e da settembre ho introdotto dei corsi misti di Pilates Reformer uniti al TRX per rendere ancora più vari e sfidanti gli allenamenti. La cosa fondamentale resta il “flow”, il flusso che deve avere una lezione per non perdere efficacia ed energia. Il bravo insegnante è colui che, con indicazioni mirate e specifiche, non fa rallentare il ritmo dell’allenamento con spiegazioni troppo prolisse, riuscendo a mantenere alta l’intensità».


Il Pilates Reformer allena anche l’apparato cardiovascolare?

«Il Reformer permette di fare un’ampia gamma di movimenti che aiutano ad allungare i muscoli e a migliorare la mobilità articolare. Inoltre, la natura degli esercizi che è possibile svolgere, richiede un grande controllo e consapevolezza del corpo, ragion per cui si assiste a un miglioramento significativo della postura e della stabilità. Tuttavia, c’è un aspetto da tenere a mente: pur essendo un ottimo training per la forza e la flessibilità, non è considerato un allenamento cardiovascolare (cardio) nel senso tradizionale del termine.

Ciò significa che non aumenta in modo significativo la frequenza cardiaca per lunghi periodi come farebbero la corsa, il nuoto o la bicicletta. Quindi, se l'obiettivo è un allenamento a 360 gradi, che includa anche il miglioramento della salute cardiovascolare, è consigliabile integrare il Pilates Reformer con altre attività aerobiche. Se invece l'obiettivo sono la forza, la flessibilità, il controllo posturale e il benessere generale, il Reformer è senza dubbio una scelta eccellente e molto completa».


Ma le altre macchine del Pilates, ormai non si usano più?

«Nel mio studio, da vent'anni, utilizzo tutte le macchine del Pilates, oltre al Reformer, la Cadillac, la Chair e il Barrel. Trovo utile il ricorso a questi diversi strumenti, poiché ognuno stimola il corpo in modo unico e specifico, lavorando su forza, coordinazione ed elasticità. Non tutti i centri e palestre, però, riescono a offrire l’insieme di questi macchinari, che occupano spazio e sono costosi. Il Reformer ha guadagnato molta popolarità proprio per la sua versatilità e praticità. È un’unica macchina che permette di eseguire un numero infinito di esercizi e varianti».


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