Cammini: 5 itinerari bellissimi in Italia tra natura, laghi e borghi

Tra tanti e bellissimi itinerari, ne abbiamo scelti alcuni per le tue gite. Offrono paesaggi naturali incontaminati all’ombra di boschi secolari. Fiancheggiano fiumi e laghi per soste rinfrescanti. E ti portano alla scoperta delle nostre radici e tradizioni



Siamo diventati un popolo di camminatori. Gli italiani amano passeggiare e fare trekking, che sia sui sentieri di montagna, seguendo itinerari storici o ripercorrendo le antiche vie dei pellegrini. Alla ricerca di quel turismo slow che, nel rispetto dell’ambiente, permette di assaporare le bellezze naturali in una dimensione più autentica, e di conoscere meglio il nostro territorio così ricco di arte e cultura. Lo dicono pure le statistiche: si stima che il numero degli escursionisti, sui cammini riconosciuti, sia salito nel 2024 a quasi 200.000 e le donne si mettono in marcia più degli uomini.

Da Nord a Sud, questi itinerari uniscono parchi e riserve protette, nascono dalla valorizzazione di aree di interesse storico e paesaggistico, ripercorrono le tappe dei pellegrinaggi religiosi o antiche vie di collegamento. I cammini che ti proponiamo sono tutti percorribili per tappe di diversa difficoltà e lunghezza. Richiedono scarpe da trekking, scorta d’acqua e crema solare.


  • Tra Lombardia e Trentino


Sulle tracce di Carlo Magno

Lungo 225 km, si sviluppa da Bergamo fino a Carisolo, in Trentino. Il Cammino di Carlo Magno ripercorre le tracce leggendarie del re dei Franchi: si narra infatti che, nel 774, fosse passato in queste valli scortato dai suoi paladini, risalendo dalla città fino al Tonale per combattere contro longobardi e pagani. Nel suo cammino di conquista costrinse i signori locali alla conversione e, per celebrare le sue vittorie e quelle delle fede cattolica, fece erigere una serie di chiese tra Lovere e Ponte di Legno.

Il percorso può essere suddiviso in 12 tappe di varia difficoltà e attraversa le Valli d’Argon, la Val Cavallina, la Val Borlezza, la Valle Camonica, la Val di Sole e la Val Rendena, per la maggior parte lungo la mezza costa dei rilievi montani, anche se presenta qualche salita impegnativa. Strade e sentieri sono l’ideale anche nelle giornate estive, quando le temperature salgono perché acqua, bosco e frescura non mancano. Tante le fontanelle a cui dissetarsi o fare rifornimento, inoltre lungo il tragitto si incontrano ben tre laghi, tutti balneabili.

La tappa consigliata: da Lovere a Boario, 16 km

308462Da Lovere a Boario Terme, di poco più di 16 km. In partenza, offre una suggestiva vista panoramica sul lago d’Iseo per poi inoltrarsi attraverso piccoli e pittoreschi borghi pre alpini, tra cui il comune di Rogno, dove è situata una panchina gigante che offre una vista spettacolare sulla Val Camonica. Si cammina alternando strade asfaltate poco trafficate e sentieri acciottolati, lungo i quali numerose chiese, cappelle e santelle invitano alla sosta, godendo del fresco rigenerante del fiume Oglio, nel tratto che si snoda lungo la riva del fiume, e del Lago Moro, dove ci si può regalare un bagno ristoratore. La tappa si conclude a fondovalle, davanti alle Terme di Boario. Da non perdere, la Basilica di Santa Maria in Valvendra a Lovere, del XV secolo, gioiello di arte rinascimentale.


  • Toscana


Il tour delle vie cave

Un viaggio nel tempo, immersi in una nuova dimensione, magica e antica insieme: è questa la sensazione che regala questo itinerario ad anello, a Pitigliano, in provincia di Grosseto. Il tour delle vie cave, di circa 10 km, porta alla scoperta delle strade di origine etrusca, veri e propri canyon artificiali, ricavati dal taglio della roccia di tufo, con pareti alte fino a 20 metri. Si ipotizza che fossero vie di collegamento tra i centri abitati e le necropoli degli Etruschi e, lungo il percorso, sono visibili anche resti delle tombe di questa antica civiltà; alcuni studi però suggeriscono che avessero una funzione sacrale, iniziatica, per avvicinarsi alla dea madre.

Le alte pareti, la permeabilità all’acqua della pietra di origine vulcanica, la luce che filtra dall’alto creano un ambiente unico anche dal punto di vista naturalistico, con un microclima umido e fresco che ha favorito lo sviluppo di una vegetazione di muschi, felci e licheni. Il tour completo dura circa tre ore, con partenza e arrivo nel centro storico di Pitigliano e permette di visitare questi affascinanti percorsi tutti in un’unica volta; naturalmente, è possibile limitarsi solo ad alcuni dei diversi tracciati: le lunghezze dei canyon variano dal chilometro e mezzo della passeggiata della Selciata ai 300 metri della via cava della Madonna delle Grazie.

La tappa consigliata: Passeggiata della Selciata, 3 km

308460Tra le più suggestive, la passeggiata della Selciata circonda il centro storico di Pitigliano ed è adatta anche alle famiglie con bambini; da qui si gode una suggestiva vista “dal basso” del borgo medievale. Oppure la via cava di San Giuseppe dove è più forte la sensazione di sacralità di questi luoghi. Lungo questo percorso, con una breve deviazione, si può infatti ammirare una piccola necropoli. Più impegnativa, per via delle ripide scale, ma ripagata dalla bellezza del paesaggio, la via cava della Madonna delle Grazie. Qui i costoni di pietra raggiungono un’altezza notevole e crescono rigogliosi muschi, felci e licheni. Alla sommità del canyon si trova il santuario che ha dato il nome alla via, risalente al XV secolo. Spettacolare la vista dallo spiazzo: il panorama completo dello sperone di Pitigliano.


  • Tra Umbria e Lazio


Sulle orme di San Benedetto

300 km, da Norcia a Montecassino, attraverso il cuore dell’Italia, muovendo dall’Umbria per percorrere tutto il Lazio e giungere vicino al confine con la Campania. Il cammino di San Benedetto, prevalentemente di mezza montagna, è suddiviso in 16 tappe e ripercorre le tracce di San Benedetto da Norcia. Per buona parte è immerso in splendidi boschi, che offrono ombra e frescura a chi lo affronta nel periodo estivo e si snoda tra sentieri, tratturi, carrarecce e strade secondarie poco trafficate. Non è un percorso storico quanto piuttosto un itinerario per conoscere i luoghi, la storia e lo spirito benedettino.


La tappa consigliata: da Subiaco a Trevi, 19 km

308464Il tratto di 19 km da Subiaco a Trevi, nel Lazio, viene considerato tra i più belli dal punto di vista naturalistico. Segue il percorso del fiume Aniene, all’interno del Parco regionale del Monti Simbruini, lungo una salita costante ma per questo non particolarmente impegnativa. Si parte dal borgo che fu la culla del monachesimo benedettino ed è circondato da boschi, foreste di querce e radure della riserva naturale protetta; in questi territori il giovane Benedetto fondò ben tredici monasteri, tra cui quello di Santa Scolastica, considerato il più antico tra quelli benedettini, custode di arte e sapere. Gli edifici che lo compongono spaziano, nelle forme e nella decorazione, tra gli stili più vari: dal campanile romanico al chiostro con le sue particolari decorazioni a motivi geometrici, alla chiesa settecentesca.

Di notevole importanza la biblioteca, ricca di 150.000 volumi e del primo libro stampato in Italia: a partire dal 1465, allievi di Gutenberg, allestirono qui la prima tipografia italiana. Scendendo da Santa Scolastica, s’imbocca una valle con caratteristiche assolutamente uniche: non a caso è chiamata “Valle Santa”. Qui il fiume Aniene, scendendo dai monti, s’insinua in una verde e freschissima gola, stretta tra due alte pareti rocciose, contornate da una vegetazione esuberante. Oltre alla natura magnifica, vi sono importanti resti romani. Il percorso si addentra sempre più nell’area protetta del Parco per giungere a Trevi con la sua spettacolare cascata, un angolo di paradiso naturale. Qui le acque limpide del fiume Aniene, sgorgando da una roccia, si gettano nel laghetto sottostante, sul quale si riflettono i colori della vegetazione.


  • Campania


Il cammino di San Nilo

In questa parte della Campania, il Cilento, nell’Alto Medioevo fiorì un’importante comunità monastica, fonte di ispirazione per un ricco padre di famiglia, Nicola Maleinos. Intorno all’anno Mille abbandonò gli agi della vita secolare per prendere i voti e farsi monaco con il nome di Nilo. Il cammino di San Nilo ripercorre le tappe delle sue peregrinazioni, che lo portarono al monastero di San Nazario dove realizzò la sua vocazione. È un itinerario di circa 110 km, suddiviso in 7 tappe che unisce mare e montagna, borghi silenziosi e luoghi carichi di memoria, immersi nella natura selvaggia del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dichiarato patrimonio Unesco.

Parte dal comune di Sapri fino ad arrivare a Palinuro, snodandosi tra i boschi di faggio e i lecci e gli ulivi della macchia mediterranea, in mezzo ai quali emergono suggestivi villaggi di origine medievale ed eremi dalla storia secolare. Dalla baia di Sapri, il sentiero si arrampica tra gli ulivi, per poi lasciare spazio a foreste e valloni, facendo assaporare il cuore selvaggio di questo territorio. Che regala bellezze naturali come le cascate dell’oasi Capelli di Venere o preziose testimonianze di storia e spiritualità come l’eremo di San Michele, ricavato da due grotte naturali, dove i monaci bizantini fondarono una comunità.


La tappa consigliata: da Casaletto Spartano a Morigerati, 10 km

308469Quella da Casaletto Spartano a Morigerati è tra le più spettacolari: in 10 km conduce lungo il rio Bussentino, attraversa il borgo medievale di Tortorella con le sue strade di pietra, le architetture raccolte e la vista aperta sulla valle, prosegue per la foresta del Farneto tra cerri, lecci, ciclamini e sentieri ombrosi e attraversa un ponte antico ben conservato, prima di giungere a Morigerati e alla sua celebre Oasi WWF Grotte del Bussento, riserva naturale dove il Bussentino scompare sottoterra tra cavità e vegetazione lussureggiante.


  • Friuli Venezia Giulia


Alla scoperta delle pievi

308471Il cammino attraversa vallate, torrenti e alture tra le Prealpi e le Alpi carniche, situate nella parte nord-est della provincia di Udine, portando alla riscoperta dei suoi borghi storici, ricchi di tradizione, e delle antiche Pievi. Spesso collocate su colli o speroni dominanti, isolate dal paese, sorte tra il V e il XIV secolo, queste chiese o piccoli edifici religiosi erano luoghi di culto importanti per le comunità locali. Sorgevano ove un tempo c’erano postazioni di vedetta romane, mantenendone il ruolo di sentinelle, poste a guardia dei villaggi sottostanti. Punto di riferimento, visibili da lontano con le loro architetture semplici su cui svetta il campanile, oggi sono una testimonianza della storia e delle tradizioni della Carnia e custodiscono importanti opere d’arte rinascimentale, fra cui affreschi e pregevoli altari lignei.

Il Cammino delle Pievi è un percorso ad anello, lungo circa 260 km, che si sviluppa lungo sentieri di bassa montagna e alpini ed è diviso in venti tappe, di diversa difficoltà e distanza, attraverso le aree dell’alta Val del But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, con partenza da Imponzo di Tolmezzo e arrivo a Zuglio (nella foto). Le pievi storiche si concentrano di più nella prima parte dell’itinerario, che si sviluppa su sentieri completamente immersi nella natura selvaggia e in territori punteggiati da staipe (i tipici fienili in legno appoggiati su uno zoccolo di pietra) e pianori, siti archeologici, vestigia di antiche culture e resti militari che testimoniano lo scorrere dei secoli dai romani alle grandi guerre mondiali.


La tappa consigliata: da Villa di Verzegnis e Villa Santina, 8 km

Tra le venti previste in questo lungo cammino, quella che collega i due paesi di Villa di Verzegnis e Villa Santina, si snoda per 8 km su pendenze gradevoli e all’ombra di boschi, in parte di conifere, in parte di latifoglie. Nell’ultima parte si attraversa il Fiume Tagliamento per arrivare al vicino Col Santino su cui sorge la Pieve di Santa Maria Maddalena.


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