Fitness e body positivity: come allenarsi senza l’ossessione del corpo perfetto

Come trovare il giusto equilibrio tra ricerca del corpo perfetto e body positivity, mentre sui social si rincorrono messaggi contrastanti? Ecco come allenarti in modo sano, riconoscendo gli approcci adatti e proteggendo il benessere



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Nel mondo dei social il fitness è ovunque, ma c'è una vera e propria sfida in corso tra due modi diversi di viverlo. Da un lato c'è l'idea del fisico perfetto e scolpito, che spinge a superare i propri limiti. Dall'altro, il movimento della body positivity, che sottolinea l'importanza di accettare il nostro corpo per com'è e a volergli bene, a prescindere da taglia o forma.

In Italia questo scontro è molto vivo, con personal trainer e influencer che si schierano su fronti diversi. Abbiamo figure come Daniela Faggion, che promuove il benessere a 360 gradi, o Mattia Belli, che unisce nutrizione e motivazione. D'altra parte ci sono icone come Giulia Calcaterra ed Elena D'Amario, che con i loro fisici definiti ci ispirano a uno stile di vita attivo e intenso. Ma tra i due diversi approcci, può esserci un'intesa comune?

Allenarsi con amore, non per punizione

Secondo la personal trainer Carmen Marciano, il segreto sta nel cambiare prospettiva. L'allenamento non è una punizione per ciò che abbiamo mangiato, ma un atto d'amore verso noi stesse: «Allenarsi significa prendersi cura di sé, non cambiare chi siamo», spiega.

L'obiettivo non è la ricerca di un corpo perfetto che, come sappiamo, non esiste, ma sentirsi bene nella propria pelle. Accettare il proprio corpo vuol dire riconoscerne i limiti, rispettarne i tempi e celebrare i progressi, anche se piccoli. Allenarsi, infatti, non serve solo per perdere centimetri, ma diventa utile per scaricare lo stress, dormire meglio e avere più energia.

Come riconoscere un allenamento sano (e uno che non lo è)

Ma come facciamo a capire se stiamo esagerando? L’esperta ci aiuta a riconoscere i segnali d'allarme di un allenamento ossessivo. Attenzione se:

  • non ti concedi mai un giorno di riposo.
  • Ti senti in colpa se salti una sessione.
  • Ti alleni solo per "bruciare calorie".
  • Non ascolti il corpo quando ti fa male.

Un allenamento consapevole, invece, è flessibile, si adatta alla nostra vita e ci fa sentire bene.

Social e body positivity: scegli chi ti ispira

Sui social spesso vediamo solo corpi perfetti e vite patinate. Carmen Marciano ci consiglia di resistere a questa pressione scegliendo bene chi seguire. «Le immagini che vediamo online sono spesso filtrate, posate e selezionate: non rappresentano la realtà».

La sua dritta? Seguire profili che mostrano corpi diversi e che parlano di forza e vitalità. Tra le sue preferite ci sono Kayla Itsines e Vicky Benedetti, che promuovono il movimento come un mezzo per il benessere, non per raggiungere la perfezione estetica.

L'attività fisica, infatti, è un potente strumento per ridurre lo stress, migliorare l'umore e aumentare l'autostima: è un modo per connettersi con il proprio corpo e rispettarlo, non solo per "modellarlo".

Mini guida per sopravvivere sui social

Il mondo del fitness su Instagram e TikTok può essere travolgente e può farti sentire inadeguata. Per evitare la pressione estetica o di focalizzarsi su un allenamento ossessivo, ecco qualche consiglio:

- Inizia a seguire profili che promuovono la body positivity e il benessere mentale, oltre che fisico, preferendo personal trainer che si concentrano sulla forza e sulla salute, non solo sull'aspetto. Se un contenuto ti fa sentire in colpa o inadatta, non esitare a togliere il "segui". La tua salute, sia fisica sia mentale, viene prima di tutto: usa i social come fonte di ispirazione positiva, non come uno specchio che ti fa sentire sbagliata. 

- In particolare, impara a distinguere i consigli scientifici da quelli di chi si improvvisa guru. Un professionista è una persona che ha studiato, è bene, quindi, verificare le sue credenziali, ossia titoli di studio e formazione. Inoltre, un esperto propone sempre approcci sostenibili, non allenamenti drastici o impossibili. 

Ascolta il tuo corpo, anche a tavola

E per quanto riguarda l'alimentazione? «La parola d'ordine è flessibilità. Niente diete estreme, ma un approccio che ascolta il corpo». E per un aiuto professionale, il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un nutrizionista che possa insegnare un rapporto sano e sereno con il cibo.


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