La memoria, ovvero la capacità del cervello di conservare delle informazioni, costituisce un ponte importante tra passato, presente e futuro. La memoria infatti permette non solo di portare a termine attività essenziali apprese con l’esperienza, ma anche di imparare cose nuove e migliorare così la capacità di adattamento alle nuove circostanze.
«Oggi sappiamo che i disturbi della memoria rappresentano un sintomo sempre più comune – ha spiegato il professor Aldo Quattrone, Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN), durante la scorsa edizione della “Settimana Mondiale del Cervello” – che colpisce circa il 7% della popolazione generale con più di 65 anni, fino a raggiungere il 30% dei soggetti con età superiore a 80 anni».
Inoltre, considerando che almeno un adulto su quattro manifesta problemi a ricordare nomi di cose o persone, oppure la semplice collocazione degli oggetti (una serie di dimenticanze fastidiose che fortunatamente però non influiscono sulla capacità di svolgere compiti importanti), gli esperti dell’Alzheimer’s Institute dell’Università del Wisconsin suggeriscono alcuni accorgimenti utili a tenere la memoria in allenamento.
Economizza l'uso del cervello
La vita quotidiana è piena di faccende, scadenze e appuntamenti da tenere a mente, tutte attività che richiedono, per essere ricordate, un certo investimento di energia mentale.
Per fare in modo di risparmiare un po’ di fatica al tuo cervello e riservarlo per cose più importanti, utilizza appunti scritti su calendari e block-notes, componi una lista o affidati alla tecnologia: in questo modo potrai ridurre la quantità di dettagli da ricordare. Inoltre sarebbe bene scegliere un posto della casa destinato a riporre oggetti come chiavi e occhiali, nonché creare delle cartelle o degli spazi in cui riporre tutti i documenti.
Come hai detto che ti chiami?
C'è del vero nell’antico detto “la pratica rende perfetti”. Quando ti presenti a qualcuno di nuovo e vuoi ricordarti il suo nome, prova a ripeterlo mentalmente a te stesso un paio di volte, oppure trova il modo di dirlo ad alta voce all’interno della conversazione. In questo modo, non solo eviterai sospensioni imbarazzanti del tipo “ciao…!”, ma risulterai agli occhi degli altri un persona sveglia e attenta ai dettagli.
Usa l’immaginazione
Per richiamare alla mente in maniera più facile nomi di persone o di luoghi, libera la tua immaginazione! Tanto più colorita e fantasiosa sarà l'immagine mentale che riuscirai a crearti, quanto più sarà probabile ricordarti quel nome: un esempio? Se ti si presenta il nuovo collega inglese Jim King, basterà pensare a King Kong che si batte i pugni sul petto in mezzo all’ufficio.
Presta attenzione alla salute generale
La maggior parte dei consigli utili a mantenere il cuore in salute, sono altrettanto efficaci per il cervello: mantenere nella norma il peso corporeo, fare attività fisica e monitorare costantemente la pressione sanguigna, sono tutti accorgimenti associabili ad una migliore capacità mnemonica.
Anche sottoporsi regolarmente a check-up utili a misurare i livelli di zuccheri e di acido folico nel sangue, nonché la corretta funzionalità della tiroide, è un accorgimento importante per mantenere una buona memoria più a lungo.
Dormi!
«Due recenti ricerche delle Università di Washington e del Wisconsin, apparse su Science – spiega il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, Presidente di Assomensana – hanno messo in evidenza come dormire faccia bene alla memoria. Durante il giorno infatti, il cervello elabora una mole impressionante di informazioni (circa 11 milioni al secondo), attività che stimola le cellule cerebrali e che richiede un alto dispendio di energie».
Ma se durante il giorno il cervello è impegnato nell’attività di “assorbimento dati”, di notte invece rielabora ed immagazzina ben l’80% delle informazioni apprese, contro il 40% delle ore diurne.
«Durante il riposo notturno – prosegue il professor Iannoccari – il cervello rielabora, seleziona e mantiene esclusivamente le informazioni che sono utili e indispensabili alla vita, mentre si disfa di quelle che invece non sono importanti. In questo modo, l’organo del pensiero riorganizza la rete di neuroni, conservando solo ciò che serve e preparando il tessuto cerebrale per essere efficiente il giorno dopo».