Nonostante sia una pratica comune, eseguire gli squat davanti ad uno specchio non costituisce una modalità efficace per favorire un’equa distribuzione del carico sulle due gambe, come dimostrato da uno studio pilota presentato durante l’ultimo meeting annuale della Association of Academic Physiatrists.
Se lo squat è regolarmente impiegato nelle sessioni di allenamento e nei percorsi riabilitativi infatti, è altrettanto diffusa l’usanza di eseguire questo esercizio davanti ad uno specchio con l’intento di verificare che la modalità di esecuzione del movimento e la distribuzione del peso corporeo sulle due gambe risultino corrette.
Ma i ricercatori del Rehabilitation Institute di Chicago hanno recentemente evidenziato come la distribuzione del carico non sia affatto influenzata dall’impiego (o meno) di uno specchio.
«Personal trainer, culturisti ed esperti di fitness hanno opinioni contrastanti circa l'esecuzione degli squat davanti ad uno specchio – spiegala dottoressa Monica Rho, ricercatrice presso il Rehabilitation Institute of Chicago's Sports and Spine Rehabilitation Center – L'obiettivo della maggior parte delle persone che eseguono uno squat è assicurarsi che il peso corporeo sia distribuito uniformemente su entrambe le gambe. Tuttavia, non esiste alcun dato che dimostri l’effettiva utilità di uno specchio nel favorire la simmetria di carico dello squat, motivo per cui abbiamo deciso di eseguire uno studio in grado di rispondere a questo quesito».
La ricerca ha coinvolti dieci partecipanti, cinque uomini e cinque donne, che sono stati invitati a eseguire una serie di squat (cinque con i piedi posizionati alla distanza prestabilita di 68,6 cm, cinque con i piedi a distanza standard ma con modalità di esecuzione libere, e cinque con piedi e modalità di esecuzione libere) posizionando ogni piede su una diversa piattaforma di forza, ovvero su pedane capaci di misurare la forza esercitata da un soggetto sul suolo.
I risultati hanno evidenziato che, quando i partecipanti hanno eseguito gli squat con i piedi posizionati ad una distanza fissa ed uno specchio di fronte a loro, tendevano a spostare lo 0,56% in più del peso corporeo sulla gamba dominante, percentuale che saliva all’1% quando veniva eseguito lo stesso movimento senza lo specchio.
«Confrontando le due modalità di esecuzione quindi, non abbiamo trovato alcuna differenza significativa» commenta la dottoressa Rho.
Quando i partecipanti sono stati autorizzati a scegliere la posizione dei piedi, tendevano a spostare lo 0,82% in più del peso corporeo verso la gamba non dominante con uno specchio, e lo 0,74% senza uno specchio, un'altra coppia di dati la cui differenza non può essere considerata statisticamente significativa, e che porta quindi nuovamente ad affermare come la presenza o l'assenza di uno specchio non sembra alterare la capacità di una persona di distribuire il peso uniformemente durante uno squat.
«I nostri risultati indicano che, parlando di distribuzione del peso e di simmetria di carico sulle gambe durante uno squat, lo specchio non sembra fare la differenza – conclude la dottoressa Rho – Tuttavia questo studio non ha preso in considerazione l’utilità dello specchio nel facilitare l’esecuzione corretta del movimento e limitare così traumi o lesioni a schiena e ginocchia: con questo fine infatti, lo specchio potrebbe rivelarsi molto utile, soprattutto per coloro che faticano a mantenere una postura corretta durante la fase di discesa dello squat».
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