ZOMACTON SC 1FL 4MG+F 3,5 SOLV -Avvertenze e precauzioni

ZOMACTON SC 1FL 4MG+F 3,5 SOLV Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

È necessario non superare la dose giornaliera massima consigliata (vedere paragrafo 4.2). Dal momento che ZOMACTON contiene alcool benzilico come eccipiente, può causare reazioni tossiche e reazioni anafilattiche in infanti e bambini di età fino a 3 anni e non deve essere somministrato a bambini prematuri o neonati. ZOMACTON non è indicato per trattamenti prolungati in pazienti in età pediatrica che presentano un deficit nella crescita dovuto alla sindrome Prader-Willi confermata geneticamente, a meno che non sia stato diagnosticato anche un deficit di GH. Sono stati riportati casi di apnea nel sonno e morte improvvisa dopo l’inizio della terapia con ormone della crescita in pazienti in età pediatrica con sindrome di Prader-Willi che presentavano uno o più dei seguenti fattori di rischio: grave obesità, storia di ostruzione delle vie aeree superiori o apnea nel sonno o infezione respiratoria di natura non identificata. Sono stati riportati casi rari di ipertensione endocranica benigna. In caso di comparsa di grave o ricorrente cefalea, disturbi della vista, e nausea/vomito, si raccomanda di eseguire un esame del fondo dell'occhio per la diagnosi di un eventuale edema della papilla. Se l’edema della papilla è confermato, deve essere considerata la diagnosi di ipertensione endocranica benigna e se necessario, il trattamento con ormone della crescita deve essere interrotto (vedere anche paragrafo 4.8). Al momento attuale non ci sono sufficienti evidenze per guidare la decisione clinica in pazienti con ipertensione endocranica risolta. In caso di ripresa del trattamento con l’ormone della crescita, è necessario esercitare un attento monitoraggio per evidenziare sintomi di ipertensione endocranica. In un piccolo numero di pazienti con deficienza di ormone della crescita, sia trattati che non trattati con somatropina, è stata riportata la comparsa di leucemia. Tuttavia, non ci sono evidenze che l’incidenza di leucemia sia aumentata nei pazienti trattati con ormone della crescita in assenza di fattori predisponenti. Come per tutti i prodotti contenenti somatropina, una piccola percentuale di pazienti può sviluppare anticorpi contro la somatropina. La capacità di legame di questi anticorpi è bassa e non ci sono effetti sul tasso di crescita. In qualunque paziente che non risponde alla terapia si deve eseguire il test per la presenza di tali anticorpi. L’ormone della crescita aumenta la conversione extratiroidea da T4 a T3 che può, come tale, smascherare un ipotiroidismo subclinico. Perciò è necessario monitorare la funzionalità tiroidea in tutti i pazienti. Nei pazienti con ipopituitarismo si deve monitorare attentamente la terapia sostitutiva standard in caso di somministrazione di somatropina.Occorre controllare nei pazienti la comparsa di intolleranza al glucosio in quanto la somatropina può ridurre la sensibilità all'insulina. Nei pazienti con diabete mellito può essere necessario modificare la dose dell’insulina dopo l’inizio del trattamento con prodotti a base di somatropina. I pazienti con diabete o intolleranza al glucosio devono essere attentamente monitorati durante la terapia con somatropina. ZOMACTON deve essere usato con cautela anche in pazienti con storia familiare di predisposizione a tale malattia. L’introduzione di un trattamento con somatropina può comportare l’inibizione di 11βHSD-1 e una riduzione delle concentrazioni sieriche di cortisolo. Nei pazienti trattati con somatropina, l’ipoadrenalismo centrale (secondario) non diagnosticato in precedenza potrebbe essere scoperto e potrebbe essere richiesta una terapia sostitutiva con glucocorticoidi. Inoltre, i pazienti trattati con terapia sostitutiva con glucocorticoidi con precedente diagnosi di ipoadrenalismo potrebbero richiedere un aumento della dose di mantenimento o di carico, dopo l’inizio del trattamento con somatropina (vedere paragrafo 4.5). Si consiglia un controllo frequente dei pazienti con deficit di ormone della crescita secondario a una lesione endocranica al fine di rilevare una progressione o una ricomparsa del processo morboso di base. Tra i bambini sopravvissuti a un tumore maligno nell’infanzia, è stato segnalato un aumentato rischio di una seconda neoplasia, nei pazienti trattati con somatropina. I tumori intracranici, in particolare meningiomi, sono stati la seconda neoplasia più comune, nei pazienti trattati con radiazioni al capo per la loro prima neoplasia. Nel caso in cui si verifichi progressione o ricomparsa di lesioni, occorre interrompere la terapia con ZOMACTON. Nei pazienti con precedenti lesioni maligne deve essere posta una speciale attenzione alla eventuale comparsa di segni o sintomi di ricaduta. Una progressione della scoliosi può essere osservata nei bambini in rapido accrescimento. I segni della scoliosi devono essere monitorati durante il trattamento con somatropina. I pazienti con disturbi endocrini soffrono con maggiore frequenza di una dislocazione dell'epifisi della testa del femore. Pertanto il paziente trattato con ZOMACTON in cui si abbia comparsa di claudicatio o di dolore alle anche o alle ginocchia, deve essere sottoposto a controllo medico. Gli effetti del trattamento con ormone della crescita sul recupero clinico sono stati studiati in due studi clinici controllati contro placebo che hanno coinvolto 522 pazienti adulti con malattie critiche sofferenti di complicazioni a seguito di interventi chirurgici a cuore aperto, chirurgia addominale, traumi accidentali multipli o deficit respiratorio acuto. La mortalità è risultata superiore (42% vs 19%) nei pazienti trattati con ormone della crescita (dosi da 5,3 a 8 mg/die) in confronto ai pazienti che ricevevano placebo. Sulla base di queste informazioni tali pazienti non devono essere trattati con ormone della crescita. In mancanza di informazioni sulla sicurezza della terapia sostituiva con ormone della crescita in pazienti con malattie acute critiche, i benefici derivanti da un proseguimento della terapia in tali situazioni devono essere attentamente valutati in confronto ai rischi potenziali. Sebbene raro, si deve considerare il manifestarsi di pancreatite in pazienti trattati con la somatropina, specialmente bambini che sviluppano dolore addominale.

Farmaci

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