TRINOMIA 28CPS 100+20+5MG -Effetti indesiderati

TRINOMIA 28CPS 100+20+5MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza Trinomia deve essere utilizzato esclusivamente come terapia sostitutiva in pazienti adeguatamente controllati con i singoli componenti somministrati in concomitanza a dosi terapeutiche equivalenti. Gli effetti indesiderati più comuni associati al trattamento con aspirina sono i disturbi gastrointestinali. Ulcere e sanguinamenti non sono comuni (meno di 1 caso su 100). La perforazione del tratto gastrointestinale è molto rara (meno di 1 caso su 10.000). Informare immediatamente il medico se si notano feci scure o presenza di sangue nel vomito (segni di grave emorragia gastrica). Gli effetti avversi noti associati alla terapia con ramipril comprendono tosse secca persistente e reazioni correlate all’ipotensione. Effetti avversi non comuni (meno di 1 caso su 100) sempre associati alla terapia con ramipril includono angioedema, compromissione renale ed epatica. Neutropenia e agranulocitosi si verificano raramente (meno di 1 caso su 1.000). La mialgia (dolore muscolare, spasmi muscolari, gonfiore alle articolazioni) rappresenta un effetto avverso comune associato al trattamento con statine. Miopatia e rabdomiolisi sono rare (meno di 1 caso su 1.000). Il monitoraggio della CK deve essere considerato come parte della valutazione dei pazienti con livelli di CK significativamente elevati al basale [> 5 volte il limite superiore della norma (LSN)]. Nel database degli studi clinici controllati verso placebo con atorvastatina, comprendente 16.066 pazienti (8.755 atorvastatina vs 7.311 placebo) trattati per un periodo medio di 53 settimane, il 5,2% dei pazienti del gruppo atorvastatina ha interrotto il trattamento a causa di reazioni avverse, rispetto al 4,0% dei pazienti del gruppo placebo. Come per altri inibitori dell’HMG–CoA reduttasi, un aumento delle transaminasi sieriche è stato segnalato nei pazienti trattati con atorvastatina. Queste alterazioni sono state in genere lievi, transitorie e non hanno richiesto l’interruzione del trattamento. Aumenti clinicamente importanti (> 3 volte il limite superiore della norma) delle transaminasi sieriche si sono verificati nello 0,8% dei pazienti trattati con atorvastatina. Questi aumenti erano dipendenti dalla dose e sono stati reversibili in tutti i pazienti. Livelli sierici elevati di creatinchinasi (CK) oltre 3 volte il limite superiore della norma si sono osservati nel 2,5% dei pazienti trattati con atorvastatina, analogamente a quanto rilevato con altri inibitori dell’HMG–CoA reduttasi negli studi clinici. Livelli oltre 10 volte l’intervallo superiore della norma si sono verificati nello 0,4% dei pazienti trattati con atorvastatina (vedere paragrafo 4.4). I seguenti eventi avversi sono stati segnalati con alcune statine: – disfunzione sessuale; – depressione; – casi eccezionali di pneumopatia interstiziale, in particolare con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4); – diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5,6 mmol/l, IMC > 30 kg/m², livelli elevati di trigliceridi, anamnesi positiva per ipertensione). Riassunto in forma tabellare delle reazioni avverse

Tabella 3: Riassunto in forma tabellare delle reazioni avverse molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazione per Sistemi e Organi secondo MedDRA Effetti Indesiderati Frequenza
Ramipril Atorvastatina ASA
Patologie del sistema emolinfopoietico Eosinofilia. Non comune    
Riduzione della conta leucocitaria (incluse neutropenia o agranulocitosi), riduzione della conta eritrocitaria, riduzione dell’emoglobina, riduzione della conta piastrinica (trombocitopenia). Raro    
Sono state segnalate emorragie gravi, potenzialmente letali in alcuni casi, ad esempio emorragia cerebrale, soprattutto nei pazienti con ipertensione non controllata e/o in trattamento concomitante con anticoagulanti.     Raro
Si osserva sanguinamento, ad es. sanguinamento nasale, sanguinamento gengivale, sanguinamento cutaneo o sanguinamento del tratto genito–urinario, con un possibile prolungamento del tempo di coagulazione (vedere paragrafo 4.4). Questo effetto può durare per 4–8 giorni dopo l’ingestione.     Raro
Trombocitopenia.   Raro  
Insufficienza midollare, pancitopenia, anemia emolitica. Non nota    
Patologie gastrointestinali Disturbi gastrointestinali quali pirosi, nausea, vomito, mal di stomaco e diarrea.     Molto comune
Perdita ematica di lieve entità dal tratto gastrointestinale (micro–sanguinamento).     Molto comune
Dispepsia, nausea, diarrea. Comune Comune  
Vomito Comune Non comune  
Disturbi digestivi, fastidio addominale. Comune    
Infiammazione gastrointestinale Comune   Non comune
Costipazione. Non comune Comune  
Flatulenza.   Comune  
Ulcere gastrointestinali.     Non comune
Sanguinamento gastrointestinale.     Non comune
Anemia da carenza di ferro dovuta a perdite ematiche occulte dal tratto gastrointestinale dopo l’uso prolungato.     Non comune
Dolore addominale superiore e inferiore, eruttazione, pancreatite.   Non comune  
Pancreatite (casi con esito fatale sono stati segnalati eccezionalmente con ACE–inibitori), aumento degli enzimi pancreatici, angioedema dell’intestino tenue, dolore addominale superiore comprese gastrite, bocca secca. Non comune    
Glossite. Raro    
Perforazione di un’ulcera gastrointestinale. Informare immediatamente il medico se si notano feci nere o la presenza di sangue nel vomito (segni di emorragia gastrica grave).     Molto raro
Stomatite aftosa. Non nota    
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Broncospasmo parossistico, dispnea grave, rinite, congestione nasale.     Comune
Dolore faringolaringeo, epistassi.   Comune  
Tosse stizzosa, non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea. Comune    
Broncospasmo, compreso aggravamento dell’asma, congestione nasale. Non comune    
Infezioni ed infestazioni Rinofaringite.   Comune  
Patologie del sistema nervoso Cefalea. Comune Comune  
Capogiri. Comune Non comune  
Vertigini ageusia. Non comune    
Parestesia, disgeusia. Non comune Non comune  
Ipoestesia, amnesia.   Non comune  
Neuropatia periferica.   Raro  
Tremore, disturbi dell’equilibrio. Raro    
Ischemia cerebrale comprendente ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, compromissione delle abilità psicomotorie, sensazione di bruciore, parosmia. Non nota    
Cefalea, capogiri, alterazione dell’udito o ronzio alle orecchie (tinnito), confusione mentale     Non applicabile (possono essere sintomi di sovradosaggio. Vedere paragrafo 4.9).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, in particolare maculo–papulare. Comune    
Reazioni cutanee.     Non comune
Orticaria, rash cutaneo, prurito, alopecia.   Non comune  
Angioedema; in casi molto eccezionali, l’ostruzione delle vie aeree conseguente all’angioedema può avere esito fatale; prurito, iperidrosi. Non comune    
Edema angioneurotico, dermatite bollosa inclusi eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica tossica.   Raro  
Dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi. Raro    
Reazioni di fotosensibilità. Molto raro    
Eritema multiforme. Non nota   Molto raro
Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens–Johnson. Non nota    
Pemfigo, aggravamento della psoriasi, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia. Non nota    
Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche.   Comune  
Reazioni di ipersensibilità della cute, del tratto respiratorio, del tratto gastrointestinale e del sistema cardiovascolare, in particolare nei pazienti asmatici (con questi possibili sintomi: riduzione della pressione arteriosa, dispnea, rinite, congestione nasale, shock anafilattico, edema di Quincke).     Raro
Anafilassi.   Molto raro  
Reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo. Non nota    
Patologie epatobiliari Epatite.   Non comune  
Aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata. Non comune    
Colestasi.   Raro  
Ittero colestatico, danno epatocellulare. Raro    
Insufficienza epatica.   Molto raro  
Aumento dei valori nei test della funzione epatica.     Molto raro
Insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (l’esito fatale si è verificato in casi molto eccezionali). Non nota    
Patologie renali e urinarie Compromissione della funzione renale, compresa insufficienza renale acuta, aumento della diuresi, peggioramento della proteinuria preesistente, aumento dell’azotemia, aumento della creatinina ematica. Non comune    
Compromissione della funzione renale.     Molto raro
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperglicemia.   Comune  
Aumento della potassiemia. Comune    
Ipoglicemia.   Non comune Molto raro
Aumento ponderale.   Non comune  
Anoressia. Non comune Non comune  
Diminuzione dell’appetito. Non comune    
A basse dosi, l’acido acetilsalicilico riduce l’escrezione di acido urico. In pazienti predisposti, ciò può causare attacchi di gotta.     Molto raro
Diminuzione della natriemia. Non nota    
Disturbi psichiatrici Incubi, insonnia.   Non comune  
Umore depresso, ansia, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno, compresa sonnolenza. Non comune    
Stato confusionale. Raro    
Disturbo dell’attenzione. Non nota    
Patologie dell’occhio Visione offuscata. Non comune Non comune  
Disturbi visivi. Non comune Raro  
Congiuntivite. Raro    
Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito. Raro Non comune  
Compromissione dell’udito. Raro    
Perdita dell’udito.   Molto raro  
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia, spasmi muscolari. Comune Comune  
Dolore alle estremità, gonfiore delle articolazioni, dorsalgia.   Comune  
Artralgia. Non comune Comune  
Dolore al collo, affaticamento muscolare.   Non comune  
Miopatia, miosite, rabdomiolisi, tendinopatia, talvolta complicata da rottura.   Raro  
Miopatia necrortizzante immuno–mediata (vedere paragrafo 4.4)   Non nota  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Impotenza erettile transitoria, diminuzione della libido. Non comune    
Ginecomastia. Non nota Molto raro  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico, affaticamento. Comune Non comune  
Piressia. Non comune Non comune  
Malessere, edema periferico.   Non comune  
Astenia. Raro Non comune  
Esami diagnostici Anomalie dei test di funzionalità epatica, aumento della creatinchinasi ematica.   Comune  
Presenza di globuli bianchi nelle urine.   Non comune  
Patologie cardiache Ischemia miocardica comprendente angina pectoris o infarto miocardico, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico. Non comune    
Patologie vascolari Ipotensione, calo della pressione arteriosa ortostatica, sincope. Comune    
Vampate. Non comune    
Stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite. Raro    
Fenomeno di Raynaud. Non nota    
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Farmaci

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