PRIVIGEN EV 1FL 50ML 100MG/ML -Effetti indesiderati

PRIVIGEN EV 1FL 50ML 100MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza Possono verificarsi, occasionalmente, reazioni avverse quali brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione arteriosa e moderata lombalgia, in associazione alla somministrazione endovenosa di immunoglobuline umane. Raramente, le immunoglobuline umane normali possono indurre una riduzione improvvisa della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche se il paziente non ha manifestato reazioni di ipersensibilità in occasione di somministrazioni precedenti. Dopo la somministrazione di immunoglobulina umana normale sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile e casi rari di reazioni cutanee transitorie (compreso il lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota). Reazioni emolitiche reversibili sono state osservate nei pazienti, soprattutto in quelli con gruppi sanguigni diversi da 0, durante un trattamento immunomodulatorio. Raramente può svilupparsi un’anemia emolitica richiedente trasfusione dopo un’alta dose di trattamento con IVIg (vedere paragrafo 4.4).Sono stati osservati aumenti dei livelli di creatinina nel siero e/o insufficienza renale acuta. Molto raramente: danno polmonare acuto associato alla trasfusione e reazioni tromboemboliche, quali infarto miocardico, ictus cerebrale, embolia polmonare e trombosi venosa profonda. Elenco tabulare delle reazioni avverse Sono stati condotti sei studi clinici con Privigen, che hanno incluso pazienti affetti da PID, PTI e CIDP. Nello studio cardine PID sono stati arruolati e trattati con Privigen 80 pazienti. Di questi, 72 hanno completato i 12 mesi di trattamento. Nello studio PID di estensione sono stati arruolati e trattati con Privigen 55 pazienti. I due studi PTI sono stati condotti con 57 pazienti ciascuno. I due studi CIDP sono stati condotti con 28 e 207 pazienti rispettivamente. La maggior parte delle reazioni avverse al farmaco (adverse reactions, ADRs) osservate nei sei studi clinici è stata di entità da lieve a moderata. La seguente tabella mostra una panoramica delle ADRs osservate nei cinque studi clinici classificate in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC), livello di termine preferito (PT, Preferred Term) e frequenza. La frequenza è stata valutata secondo le convenzioni seguenti: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000). Per le ADRs post-marketing spontanee, la frequenza di segnalazione è classificata come non nota. All’interno di ciascun raggruppamento di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di frequenza decrescente.

Classificazione sistemica organica secondo MedDRA (SOC) Reazione avversa al farmaco Frequenza
Infezioni ed infestazioni Meningite asettica Non comune
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia, emolisi (tra cui anemia emolitica), leucopenia Comune
Anisocitosi (tra cui microcitosi), trombocitosi Non comune
Diminuzione della conta dei neutrofili Non nota
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Comune
Shock anafilattico Non nota
Patologie del sistema nervoso Cefalea (tra cui cefalea sinusale, emicrania, sensazione di fastidio al capo, cefalea tensiva) Molto comune
Capogiro (tra cui vertigine) Comune
Sonnolenza, tremore Non comune
Patologie cardiache Palpitazioni, tachicardia Non comune
Patologie vascolari Ipertensione, vampate (tra cui vampate di calore, iperemia), ipotensione Comune
Eventi tromboembolici, vasculite (tra cui patologia vascolare periferica) Non comune
Danno polmonare acuto associato alla trasfusione Non nota
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea (tra cui dolore toracico, fastidio al torace, respirazione dolorosa) Comune
Patologie gastrointestinali Nausea Molto comune
Vomito, diarrea, dolore addominale Comune
Patologie epatobiliari Iperbilirubinemia Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Patologie della cute (tra cui eruzione cutanea, prurito, orticaria, eruzione cutanea maculopapulare, eritema, esfoliazione cutanea) Comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia (tra cui spasmi muscolari, rigidità muscoloscheletrica, dolore muscoloscheletrico) Comune
Patologie renali e urinarie Proteinuria, aumento della creatina ematica Non comune
Insufficienza renale acuta Non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore (tra cui mal di schiena, dolore estremità agli arti, artralgia, dolore al collo, dolore facciale), piressia (tra cui brividi), malattia simil-influenzale (tra cui nasofaringite, faringo-laringodinia, vescicole orofaringee, senso di costrizione alla gola) Molto comune
Affaticamento, astenia (tra cui debolezza muscolare) Comune
Dolore al sito di iniezione Non comune
Esami diagnostici Diminuzione dell'emoglobina (tra cui diminuzione del numero di globuli rossi, ematocrito ridotto), Test di Coombs (diretto) positivo, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento della lattato deidrogenasi ematica. Comune
Per la sicurezza riguardo agli agenti trasmissibili e informazioni più dettagliate sui fattori di rischio si rimanda al paragrafo 4.4. Popolazione pediatrica Negli studi clinici condotti su Privigen con pazienti in età pediatrica, la frequenza, la natura e la severità delle reazioni avverse non sono state dissimili fra i bambini e gli adulti. Nelle segnalazioni effettuate dopo la commercializzazione del medicinale, la percentuale di casi di emolisi in tutte le segnalazioni riferite ai bambini è leggermente superiore che negli adulti. Fare riferimento al paragrafo 4.4 per informazioni dettagliate sui fattori di rischio e sul monitoraggio consigliato. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione al seguente indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa.

Farmaci

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