PLEGRIDY SC 2SIR 125MCG 0,5ML -Effetti indesiderati

PLEGRIDY SC 2SIR 125MCG 0,5ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse al medicinale (ADR) più comuni (con un’incidenza superiore rispetto al placebo) per Plegridy 125 microgrammi somministrato per via sottocutanea ogni 2 settimane sono state eritema in sede di iniezione, malattia simil-influenzale, piressia, cefalea, mialgia, brividi, dolore in sede di iniezione, astenia, prurito in sede di iniezione e artralgia. La reazione avversa con conseguente interruzione della terapia riferita più comunemente nei pazienti trattati con Plegridy 125 microgrammi somministrato per via sottocutanea ogni 2 settimane è stata la malattia simil-influenzale (< 1%). Tabella delle reazioni avverse Negli studi clinici, 1.468 pazienti in totale hanno ricevuto Plegridy per un massimo di 278 settimane, con un’esposizione complessiva equivalente di 4.217 anni-persona. 1.285 pazienti hanno ricevuto almeno 1 anno, 1.124 pazienti hanno ricevuto almeno 2 anni, 947 pazienti hanno ricevuto almeno 3 anni e 658 pazienti hanno ricevuto almeno 4 anni di trattamento con Plegridy. L’esperienza nella fase non controllata randomizzata (2° anno) dello studio ADVANCE e nello studio di estensione ATTAIN (trattamento ricevuto per un periodo fino a 4 anni) è risultata coerente con l’esperienza nella fase controllata con placebo di 1 anno dello studio ADVANCE. La Tabella riassume le reazioni avverse al medicinale (ADR) (incidenza superiore al placebo e con una possibilità ragionevole di causalità) di 512 pazienti trattati con Plegridy 125 microgrammi somministrato per via sottocutanea ogni 2 settimane e 500 pazienti che hanno ricevuto il placebo per un massimo di 48 settimane, nonché i dati post-marketing. Le ADR sono presentate secondo la terminologia MedDRA raccomandata nella classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. L’incidenza delle reazioni avverse riportate di seguito è espressa secondo la seguente convenzione: - Molto comune (≥1/10) - Comune (≥1/100, <1/10) - Non comune (≥1/1. 000, <1/100) - Raro (≥1/10.000, <1/1.000) - Molto raro (<1/10.000) - Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazione avversa Categoria di frequenza
Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia Non comune
Microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome emolitico uremica* Raro
Disturbi del sistema immunitario Angioedema Non comune
Ipersensibilità
Anafilassi¹ Non nota
Disturbi psichiatrici Depressione Comune
Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune
Crisi convulsiva Non comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Ipertensione arteriosa polmonare+ Non nota
Patologie gastrointestinali Nausea Comune
Vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia£ Comune
Prurito
Orticaria Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia Molto comune
Artralgia
Patologie renali e urinarie Sindrome nefrosica, glomerulosclerosi Raro
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Malattia simil-influenzale Molto comune
Piressia
Brividi
Eritema in sede di iniezione
Dolore in sede di iniezione
Prurito in sede di iniezione
Astenia
Ipertermia Comune
Infiammazione in sede di iniezione
Dolore
Ematoma nel sito dell’iniezione
Tumefazione in sede di iniezione
Edema nel sito d’iniezione
Eruzione cutanea in sede di iniezione
Calore in sede di iniezione
Alterazione del colore in sede di iniezione
Necrosi in sede di iniezione Raro
Esami diagnostici Alanina aminotransferasi aumentata Comune
Aspartato aminotransferasi aumentata
Gamma-glutamiltransferasi aumentata
Conta dei leucociti diminuita
Emoglobina diminuita
Temperatura corporea aumentata
Conta delle piastrine diminuita Non comune
* Effetto di classe per i prodotti a base di interferone-beta (vedere paragrafo 4.4) + Effetto di classe per i medicinali contenenti interferone, vedere di seguito Ipertensione arteriosa polmonare. £ Effetto di classe per i prodotti a base di interferone 1 Reazioni avverse derivate unicamente dall’esperienza post-marketing Descrizioni di reazioni avverse selezionate Sintomi simil-influenzali La malattia simil-influenzale ha colpito il 47% dei pazienti che hanno ricevuto Plegridy 125 microgrammi ogni 2 settimane e il 13% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo. L’incidenza dei sintomi simil-influenzali (ad esempio malattia simil-influenzale, brividi, iperpiressia, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore, piressia) è risultata più alta all’inizio del trattamento ed è in genere diminuita nel corso dei primi 6 mesi. Dei pazienti che hanno riferito sintomi simil-influenzali, il 90% li ha riferiti di gravità lieve o moderata. Nessun sintomo è stato considerato di natura grave. Meno dell’1% dei pazienti che hanno ricevuto Plegridy durante la fase controllata con placebo dello studio ADVANCE ha interrotto il trattamento a causa dei sintomi simil-influenzali. Uno studio in aperto in pazienti passati dalla terapia con interferone beta a Plegridy ha valutato l’insorgenza e la durata dei sintomi simil-influenzali trattati in via profilattica. Nei pazienti che hanno manifestato sintomi simil-influenzali, il tempo mediano all’insorgenza è stato di 10 ore (intervallo interquartile, da 7 a 16 ore) dopo l’iniezione, mentre la durata mediana è stata di 17 ore (intervallo interquartile, da 12 a 22 ore). Reazioni nel sito d’iniezione Le reazioni nel sito d’iniezione (ad esempio eritema, dolore, prurito o edema nel sito d’iniezione) sono state segnalate dal 66% dei pazienti che hanno ricevuto Plegridy 125 microgrammi ogni 2 settimane rispetto all’11% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo. L’eritema nel sito d’iniezione è risultato la reazione più comunemente segnalata nel sito d’iniezione. Dei pazienti che hanno presentato reazioni nel sito d’iniezione, il 95% le ha riferite di gravità lieve o moderata. Uno dei 1.468 pazienti che hanno ricevuto Plegridy negli studi clinici ha presentato una necrosi nel sito d’iniezione che si è risolta con il trattamento medico standard. Anormalità delle transaminasi epatiche L’incidenza degli aumenti delle transaminasi epatiche è risultata superiore nei pazienti trattati con Plegridy rispetto al placebo. La maggior parte degli aumenti degli enzimi è stata < 3 volte il limite superiore al normale (ULN). Aumenti dell’alanina aminotransferasi e dell’aspartato aminotransferasi (> 5 volte ULN) sono stati segnalati rispettivamente nell’1% e < 1% dei pazienti trattati con il placebo e nel 2% e < 1% dei pazienti trattati con Plegridy. Aumenti delle transaminasi epatiche nel siero combinati con elevazione della bilirubina sono stati osservati in due pazienti che presentavano anormalità preesistenti degli esami epatici prima di ricevere Plegridy negli studi clinici. Entrambi i casi si sono risolti dopo l’interruzione di Plegridy. Disturbi ematologici Riduzioni delle conte leucocitarie di < 3,0 x 109/L sono state osservate nel 7% dei pazienti trattati con Plegridy e nell’1% di quelli trattati con il placebo. Le conte leucocitarie medie sono rimaste entro i limiti normali nei pazienti trattati con Plegridy. Le riduzioni delle conte leucocitarie non sono risultate associate ad un aumento del rischio di infezioni o di infezioni gravi. L’incidenza delle riduzioni potenzialmente clinicamente significative delle conte linfocitarie (< 0,5 x 109/L) (< 1%), delle conte neutrofile (≤ 1,0 x 109/L) (< 1%) e delle conte piastriniche (≤ 100 x 109/L) (≤ 1%) è risultata simile nei pazienti trattati con Plegridy rispetto a quelli trattati con il placebo. Due casi gravi sono stati segnalati nei pazienti trattati con Plegridy: un paziente (< 1%) ha presentato una trombocitopenia severa (conta piastrinica < 10 x 109/L), un altro paziente (< 1%) ha presentato una neutropenia severa (conta neutrofila < 0,5 x 109/L). In entrambi i pazienti, le conte cellulari si sono riprese dopo l’interruzione di Plegridy. Leggere riduzioni delle conte eritrocitarie (RBC) medie sono state osservate nei pazienti trattati con Plegridy. L’incidenza delle riduzioni potenzialmente clinicamente significative nelle conte RBC (< 3,3 x 1012/L) è risultata simile nei pazienti trattati con Plegridy rispetto ai pazienti trattati con il placebo. Reazioni di ipersensibilità Eventi di ipersensibilità sono stati segnalati nel 16% dei pazienti trattati con Plegridy 125 microgrammi ogni 2 settimane e nel 14% dei pazienti trattati con il placebo. Meno dell’1% dei pazienti trattati con Plegridy ha avuto un evento di ipersensibilità grave (ad esempio angioedema, orticaria) e i pazienti si sono ripresi prontamente dopo il trattamento con antistaminici e/o corticosteroidi. Nell’esperienza post-marketing, eventi di ipersensibilità grave, tra cui casi di anafilassi (frequenza non nota), sono stati segnalati dopo la somministrazione di Plegridy. Ipertensione arteriosa polmonare Casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi, anche diversi anni dopo l’inizio del trattamento con interferone beta. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco. Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.

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