PEGINTRON SC 1FL 50MCG+1F -Interazioni

PEGINTRON SC 1FL 50MCG+1F Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Telbivudina Uno studio clinico sull’associazione di telbivudina, 600 mg al giorno, con interferone alfa-2a pegilato, 180 mcg somministrati per via sottocutanea una volta a settimana, indica che questa associazione è correlata ad un aumento del rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non è noto (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5 del RCP di telbivudina). Tuttavia, la sicurezza e l’efficacia di telbivudina in associazione con interferoni per il trattamento della epatite B cronica non sono state dimostrate. Pertanto, l’associazione di PegIntron con telbivudina è controindicata (vedere paragrafo 4.3). Metadone Nei pazienti con epatite C cronica in trattamento stabile di mantenimento con metadone e mai trattati con peginterferone alfa-2b, l’aggiunta di 1,5 mcg /kg alla settimana di PegIntron per via sottocutanea per quattro settimane, ha aumentato l’AUC di R-metadone di circa il 15% (95% IC per un rapporto stimato di AUC di 103 - 128%). La rilevanza clinica di questi risultati non è conosciuta; tuttavia i pazienti devono essere monitorati per i segni e i sintomi di un aumentato effetto sedativo oltre a depressione respiratoria. Il rischio di un prolungamento dell’intervallo QTc deve essere preso in considerazione in particolare nei pazienti trattati con alte dosi di metadone. Effetto di peginterferone alfa-2b sui medicinali co-somministrati L’interazione potenziale di peginterferone alfa-2b (PegIntron) sui substrati degli enzimi metabolici è stata valutata in 3 studi di farmacologia clinica a dose multipla. In questi studi, gli effetti di regimi a dosi multiple di peginterferone alfa-2b (PegIntron) sono stati studiati in soggetti con epatite C (1,5 mcg/settimana) o in soggetti sani (1 mcg/settimana o 3 mcg/settimana) (Tabella 4). Non è stata osservata un’interazione farmacocinetica clinicamente significativa tra peginterferone alfa-2b (PegIntron) e tolbutamide, midazolam o dapsone; pertanto, non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio quando peginterferone alfa-2b (PegIntron) viene somministrato con medicinali metabolizzati da CYP2C9, CYP3A4 e N-acetiltransferasi. La somministrazione concomitante di peginterferone alfa-2b (PegIntron) con caffeina o desipramina ha aumentato modestamente l’esposizione di caffeina e desipramina. Quando ai pazienti viene somministrato PegIntron con medicinali metabolizzati da CYP1A2 o CYP2D6, l’entità della diminuzione dell’attivita del citocromo P450 è improbabile che abbia un impatto clinico, eccetto con i medicinali che hanno un ristretto margine terapeutico (Tabella 5). Tabella 4 Effetto di peginterferone alfa-2bsui medicinali co-somministrati

Medicinale cosomministrato Dose di peginterferone alfa2b Popolazione in studio Rapporto della media geometrica (Rapporto con/senza peginterferone alfa-2b)
AUC (IC al 90%) Cmax (IC al 90%)
Caffeina (substrato del CYP1A2) 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti con epatite C cronica (N=22) 1,39 (1,27, 1,51) 1,02 (0,95, 1,09)
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti sani (N=24) 1,18 (1,07, 1,31) 1,12 (1,05, 1,19)
3 mcg/kg/settimana (2 settimane) Soggetti sani (N=13) 1,36 (1,25, 1,49) 1,16 (1,10, 1,24)
Tolbutamide (substrato del CYP2C9) 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti con epatite C cronica (N=22) 1,1# (0,94, 1,28) NA
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti sani (N=24) 0,90# (0,81, 1,00) NA
3 mcg/kg/settimana Soggetti sani (N=13) 0,95 0,99
  (2 settimane)   (0,89, 1,01) (0,92, 1,07)
Destrometorfano bromidrato (substrato del CYP2D6 e del CYP3A) 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti con epatite C cronica (N=22) 0,96## (0,73, 1,26) NA
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti sani (N=24) 2,03# (1,55, 2,67) NA
Desipramina (substrato del CYP2D6) 3 mcg/kg/settimana (2 settimane) Soggetti sani (N=13) 1,30 (1,18, 1,43) 1,08 (1,00, 1,16)
Midazolam (substrato del CYP3A4) 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti con epatite C cronica (N=24) 1,07 (0,91, 1,25) 1,12 (0,94, 1,33)
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti sani (N=24) 1,07 (0,99, 1,16) 1,33 (1,15, 1,53)
3 mcg/kg/settimana (2 settimane) Soggetti sani (N=13) 1,18 (1,06, 1,32) 1,24 (1,07, 1,43)
Dapsone (substratodella Nacetiltransferasi) 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) Soggetti con epatite C cronica (N=24) 1,05 (1,02, 1,08) 1,03 (1,00, 1,06)
# Calcolato da dati urinari raccolti in un intervallo di 48 ore ## Calcolato da dati urinari raccolti in un intervallo di 24 oreTabella 5 Precauzioni per la co-somministrazione (PegIntron deve essere somministrato con cautela quando viene co-somministrato con i seguenti medicinali)
Medicinali Segni, sintomi e trattamento Meccanismo e fattori di rischio
Teofillina La co-somministrazione di teofillina con il prodotto (PegIntron) può aumentare le concentrazioni ematiche di teofillina. Si raccomanda attenzione nel corso della cosomministrazione di teofillina con il prodotto (PegIntron). Si deve fare riferimento ai fogli illustrativi della teofillina quando viene cosomministrata con il prodotto (PegIntron) Il metabolismo della teofillina è soppresso dall’azione inibitoria del prodotto (PegIntron) sul CYP1A2.
Tioridazina La co-somministrazione di tioridazina con il prodotto (PegIntron) può aumentare le concentrazioni ematiche di tioridazina. Si raccomanda attenzione nel corso della co-somministrazione di tioridazina con il prodotto (PegIntron). Si deve fare riferimento ai fogli illustrativi della tioridazina quando viene co-somministrata con il prodotto (PegIntron) Il metabolismo della tioridazina è soppresso dall’azione inibitoria del prodotto (PegIntron) sul CYP2D6.
Teofillina, Antipirina, Warfarin È stato segnalato un aumento delle concentrazioni ematiche di questi medicinali quando vengono somministrati in combinazione con altre preparazioni a base di interferone e pertanto si deve usare cautela. Il metabolismo di altri medicinali nel fegato può essere soppresso.
Zidovudina Quando viene somministrata in combinazione con altre preparazioni a base di interferone, l’effetto soppressivo sulla funzionalità del midollo osseo può essere rafforzato e può verificarsi un aggravamento della riduzione delle cellule del sangue come una diminuzione dei globuli bianchi. Il meccanismo d’azione non è noto, ma si ritiene che entrambi i medicinali abbiano effetti depressivi sul midollo osseo.
Terapia immunosoppressiva Quando viene somministrata in combinazione con altre preparazioni a base di interferone, l’effetto della terapia immunosoppressiva può essere attenuato nei pazienti sottoposti a trapianto (rene, midollo osseo, etc.). Si ritiene che possono essere indotte reazioni di rigetto del trapianto.
In uno studio di farmacocinetica a dose multipla non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche fra PegIntron e ribavirina. Co-infezione da HCV/HIV Analoghi nucleosidici L’uso di analoghi nucleosidici, in monoterapia o in associazione con altri nucleosidi, ha condotto ad acidosi lattica. Dal punto di vista farmacologico, in vitro la ribavirina aumenta i metaboliti fosforilati dei nucleosidi purinici. Questa attività potrebbe potenziare il rischio di acidosi lattica indotta da analoghi nucleosidici delle purine (ad esempio didanosina o abacavir). La somministrazione concomitante di ribavirina e didanosina non è raccomandata. Sono stati riportati casi di tossicità mitocondriale, in particolare acidosi lattica e pancreatite, di cui alcuni fatali (vedere RCP di ribavirina). Esacerbazione di anemia dovuta alla ribavirina è stata riportata quando nel regime terapeutico per il trattamento di infezione da HIV era compresa anche la zidovudina, sebbene l’esatto meccanismo sia ancora da chiarire. L’uso concomitante di ribavirina e zidovudina non è raccomandato a causa di un aumentato rischio di anemia (vedere paragrafo 4.4). Deve essere considerata la possibilità di sostituire la zidovudina in un regime terapeutico antiretrovirale combinato (ART) già stabilito. Questo sarebbe particolarmente importante per quei pazienti con una storia conosciuta di anemia indotta da zidovudina.

Farmaci

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