MORFINA CL MONICO5F 50MG 5ML

MONICO SpA

Principio attivo: MORFINA CLORIDRATO

ATC: N02AA01 Descrizione tipo ricetta:
MMR - MOD.MINISTER.A RICALCO
Presenza Glutine: No glutine
Classe 1: C Forma farmaceutica:
SOLUZIONE INIETTABILE
Presenza Lattosio: No lattosio
MORFINA CL MONICO 5F 50MG 5ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Trattamento del dolore da moderato a grave e/o resistente agli altri antidolorifici, in particolare dolore associato a neoplasie, a infarto del miocardio e dopo gli interventi chirurgici. Edema polmonare acuto. La morfina inoltre è indicata in anestesia generale e loco regionale e nella parto-analgesia epidurale.

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

La contemporanea somministrazione di altri agenti che deprimono il sistema nervoso centrale, quali alcool o farmaci quali anestetici generali, ipnotici, sedativi, ansiolitici, neurolettici, antidepressivi triciclici, ed antistaminici, può potenziare gli effetti della morfina, particolarmente quello di inibizione sulla funzione respiratoria. La morfina, inoltre, può ridurre l’azione dei diuretici e potenziare gli effetti degli agenti di blocco neuromuscolare e dei miorilassanti in genere, del dicumarolo e degli altri anticoagulanti orali. I pazienti al risveglio dall’anestesia sono particolarmente vulnerabili alla depressione respiratoria causata dalla morfina. L’acidosi respiratoria secondaria all’ipercapnia acuta, può causare una riattivazione dei miorilassanti a lunga durata al termine dell’anestesia, cui consegue una ulteriore depressione della respirazione. Quanto detto sopra, insieme agli effetti intrinseci della morfina sull’innervazione motoria efferente dei muscoli respiratori, può sfociare in breve tempo in una crisi respiratoria. Nei pazienti emodializzati in terapia con cimetidina e morfina sono stati riportati casi di confusione e grave depressione respiratoria. La morfina, inducendo la liberazione di ormone antidiuretico, riduce l’efficacia dei diuretici; inoltre, causando spasmo dello sfintere della vescica, può provocare ritenzione urinaria, in particolare in soggetti con prostatismo precoce. Interazioni potenzialmente utili sono invece quelle con antidepressivi triciclici, aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei, per i quali si ha un potenziamento degli effetti analgesici che consente una riduzione del dosaggio di morfina. Gli anticonvulsivanti del tipo della carbamazepina possono incrementare l’analgesia e la sedazione indotte dall’oppiaceo nei pazienti in cui il dolore ha una componente neurologica. Nelle nevralgie pure la morfina può risultare inattiva, così come in alcuni stati dolorosi come la sindrome talamica e le lesioni del midollo spinale. In tali casi risulta utile l’impiego di anticonvulsivanti, antidepressivi e fenotiazine a lunga durata. Associazioni controindicate - Farmaci inibitori delle monoaminoossidasi (compreso il furazolidone). A causa dell’inibizione del Sistema Nervoso Centrale, la cosomministrazione può provocare ipotensione e depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.3). - Naltrexone. In caso di cosomministrazione, il paziente può risultare insensibile all’effetto antalgico della morfina. Associazioni sconsigliate Alcool. L’alcool incrementa l’effetto sedativo della morfina. L’alterazione della vigilanza può rendere pericolosi la guida e l’uso di macchine. L’assunzione di bevande alcoliche e di farmaci contenenti alcool è sconsigliata. Associazioni che richiedono particolari precauzioni d’impiego - Medicinali sedativi come benzodiazepine e farmaci correlati. L’uso concomitante di oppioidi e medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto additivo di depressione del Sistema Nervoso Centrale. La dose e la durata del trattamento concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). - Rifampicina. La cosomministrazione causa una diminuzione della concentrazione e dell’attività della morfina e del suo metabolita attivo. Durante e al termine della terapia con rifampicina occorre tenere sotto osservazione il paziente ed eventualmente procedere ad una modifica della posologia della morfina. - Cimetidina ed altri farmaci inibitori del citocromo-P450. Tali farmaci comportano un rallentamento nella degradazione della morfina, determinandone un aumento della concentrazione plasmatica. Associazione da tenere in considerazione - Barbiturici. - Altri analgesici morfinici agonisti (alfentanil, codeina, dextromoramide, destropropossifene, diidrocodeina, fentanil, ossicodone, petidina, fenoperidina, remifentanil, sulfentanil, tramadolo). - Antitussivi morfino-simili (destrometorfano). - Antitussivi morfinici (codeina). - Altri farmaci sedativi (neurolettici, antidepressivi, miorilassanti, antistaminici). La cosomministrazione può causare un incremento della depressione centrale con aumentato rischio di alterazione dello stato di vigilanza che può rendere pericolosa la guida e l’uso di macchinari. - Anticoagulanti orali (tra cui il dicumarolo). La morfina può potenziarne gli effetti. - Diuretici. L’azione diuretica può risultare ridotta.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Una fiala contiene:
  10 mg/ 1 ml 20 mg/ 1 ml 50 mg/ 5 ml 100 mg/ 10 ml 100 mg/ 5 ml 200 mg/ 10 ml
Morfina cloridrato triidrato 10 mg 20 mg 50 mg 100 mg 100 mg 200 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Farmaci