MIFLONIDE BREEZ 60CPS 200MCG -Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non esistono studi adeguati e ben controllati sull’utilizzo di Miflonide Breezhaler nelle donne in gravidanza. La maggior parte dei risultati degli studi epidemiologici prospettici e dei dati dopo la commercializzazione a livello mondiale non hanno evidenziato un aumento del rischio di reazioni avverse per il feto e il neonato a seguito dell’uso di budesonide per via inalatoria durante la gravidanza. È importante sia per il feto sia per la madre mantenere durante la gravidanza un trattamento adeguato dell’asma. Come per altri medicinali usati durante la gravidanza, il beneficio della somministrazione di budesonide per la madre deve essere valutato verso i rischi per il feto. Deve essere utilizzata la dose minima efficace di budesonide necessaria a mantenere un adeguato controllo dell’asma. I dati su circa 2000 gravidanze in pazienti esposte indicano che non vi è un aumento del rischio di teratogenicità associato all’uso di budesonide per via inalatoria. In studi su animali i glucocorticoidi hanno indotto malformazioni (vedere il paragrafo 5.3). Ciò non sembra rilevante per l’uomo alle dosi raccomandate per via inalatoria. Studi su animali, a esposizioni inferiori all’intervallo di dosi teratogene, hanno anche evidenziato un effetto dell’eccesso di glucocorticoidi in età prenatale nell’aumentato rischio di ritardo di crescita intrauterina, di disturbi cardiovascolari nell’adulto e di modifiche permanenti della densità dei recettori glucocorticoidi, del turnover dei neurotrasmettitori e del comportamento. Allattamento La budesonide è escreta nel latte materno. Tuttavia, alle dosi terapeutiche di budesonide, non si prevedono effetti sul lattante. La budesonide può essere usata durante l’allattamento. La terapia di mantenimento con budesonide per inalazione (200 o 400 mcg due volte al giorno) nelle madri asmatiche che allattano ha come conseguenza una trascurabile esposizione sistemica alla budesonide del bambino allattato. In uno studio di farmacocinetica, per entrambe le dosi è stata calcolata per il lattante una dose giornaliera pari allo 0,3% della dose giornaliera materna e, assumendo una completa biodisponibilità orale del lattante, la concentrazione media plasmatica di un lattante è stata calcolata essere 1/600 della concentrazione osservata nel plasma materno. Le concentrazioni di budesonide nei campioni di plasma infantile sono risultate tutte inferiori al limite di quantificazione. Sulla base dei dati della budesonide per via inalatoria e del fatto che dopo somministrazione nasale, inalatoria, orale e rettale la budesonide mostra proprietà farmacocinetiche lineari negli intervalli di dosaggio terapeutico, si prevede che l’esposizione del lattante, alle dosi terapeutiche di budesonide, sia bassa. Fertilità Non sono disponibili dati sull’uso di budesonide e i suoi effetti sulla fertilità nell’uomo. Nei ratti, la soministrazione di budesonide per via sottocutanea non ha avuto effetti avversi sulla fertilità. Non ci sono raccomandazioni particolari per le donne in età fertile.