IRINOTECAN FRE 1FL25ML 20MG/ML -Interazioni

IRINOTECAN FRE 1FL25ML 20MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Non si possono escludere interazioni tra l’irinotecan e i farmaci bloccanti neuromuscolari. Poiché l’irinotecan possiede un’attività anticolinesterasica, i farmaci ad attività anticolinesterasica possono prolungare gli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio e antagonizzare il blocco neuromuscolare prodotto da farmaci non depolarizzanti. Diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di farmaci anticonvulsivanti induttori del CYP3A (ad es. carbamazepina, fenobarbital o fenitoina) causa una riduzione della concentrazione di irinotecan, SN–38 e SN–38 glucuronato e ridotti effetti farmacodinamici. Gli effetti di questi farmaci anticonvulsivanti erano testimoniati da una riduzione dell’AUC del SN–38 e del SN–38G del 50% o più. Oltre all’induzione degli enzimi del citocromo P450 3A, la maggiore glucuronizzazione e maggiore escrezione biliare possono avere un ruolo nel ridurre la concentrazione di irinotecan e dei suoi metaboliti. Uno studio ha dimostrato che la somministrazione concomitante di chetoconazolo ha prodotto una riduzione dell’AUC dell’APC dell’87% e un aumento dell’AUC del SN–38 del 109% rispetto all’irinotecan somministrato in monoterapia. Deve essere esercitata cautela nei pazienti che assumono contemporaneamente farmaci di cui è nota l’inibizione (ad es. chetoconazolo) o l’induzione (ad es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbital o fenitoina) del metabolismo del farmaco tramite il citocromo P450 3A4. La somministrazione concomitante di irinotecan con un inibitore/induttore di questo percorso metabolico può alterare il metabolismo dell’irinotecan e deve essere evitato (vedere paragrafo 4.4). In un piccolo studio di farmacocinetica (n=5), in cui è stato somministrato Irinotecan 350 mg/m² contemporaneamente a 900 mg di Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), è stata osservata una riduzione del 42% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo dell’irinotecan, l’SN–38. L’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) riduce i livelli plasmatici di SN–38. Di conseguenza, l’Erba di San Giovanni non deve essere somministrata con l’irinotecan (vedere paragrafo 4.3). La somministrazione concomitante di 5–fluorouracile/acido folinico nel regime in associazione non modifica la farmacocinetica dell’irinotecan. Atazanavir solfato. La somministrazione concomitante di atazanavir solfato, un inibitore del CYP3A4 e dell’UGT1A1, può potenzialmente accrescere l’esposizione sistemica a SN–38, il metabolita attivo di irinotecan. Questo fatto deve essere preso in considerazione dai medici quando effettuano la somministrazione concomitante di questi medicinali. Interazioni comuni a tutti i medicinali citotossici: L’uso di anticoagulanti è comune a causa del rischio maggiore di eventi trombotici nelle patologie tumorali. Se è indicata la terapia anticoagulante con gli antagonisti della vitamina K, è necessaria una maggiore frequenza del monitoraggio dell’INR (International Normalised Ratio) a causa del loro stretto indice terapeutico, dell’elevata variabilità intra–individuale della trombogenicità ematica e della possibilità di interazione tra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antitumorale. Uso concomitante controindicato – Vaccino contro la febbre gialla: rischio di reazione fatale generalizzata ai vaccini Uso concomitante non raccomandato – Vaccini vivi attenuati (salvo il vaccino contro la febbre gialla): rischio di patologia sistemica, possibilmente fatale (ad es. infezioni). Questo rischio è maggiore nei soggetti che sono già immunosoppressi dalla loro patologia di base. Utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile (poliomielite) – Fenitoina: rischio di esacerbazione di convulsioni derivanti dal ridotto assorbimento digestivo della fenitoina causato dai farmaci citotossici o rischio di aumento della tossicità dovuta all’incremento del metabolismo epatico causato dalla fenitoina. Uso concomitante da prendere in considerazione – Ciclosporina, Tacrolimus: eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione Non ci sono prove che il profilo di sicurezza dell’irinotecan sia influenzato dal cetuximab o viceversa. In uno studio, le concentrazioni di irinotecan sono risultate simili in pazienti che hanno ricevuto irinotecan/5–FU/FA in bolo (125 mg/m² di irinotecan, 500 mg/m² di 5–FU e 20 mg/m² di leucovorina, somministrati in cicli ripetuti di 6 settimane, compreso il trattamento settimanale per 4 settimane, seguito da un riposo di 2 settimane) da solo o in associazione con il bevacizumab. Le concentrazioni plasmatiche del SN–38, il metabolita attivo dell’irinotecan, sono state analizzate in un sottogruppo di pazienti (circa 30 per braccio di trattamento). Le concentrazioni del SN–38 sono risultate in media 33% più elevate nei pazienti che hanno ricevuto irinotecan/5–FU/FA in bolo in associazione con il bevacizumab, rispetto a irinotecan/5–FU/FA in bolo in monoterapia. A causa dell’alta variabilità tra i pazienti e della dimensione limitata del campione, non si sa con certezza se l’aumento dei livelli di SN–38 osservati fossero dovuti al bevacizumab. È stato osservato un piccolo aumento degli eventi avversi diarrea e leucopenia di grado 3–4 nel braccio trattato con il bevacizumab. Sono state riferite più riduzioni della dose di irinotecan per pazienti che hanno ricevuto irinotecan/5–FU/FA in associazione con il bevacizumab. Nei pazienti che sviluppano diarrea grave, leucopenia o neutropenia con l’associazione bevacizumab e irinotecan, la dose di irinotecan deve essere modificata nel modo specificato nel paragrafo 4.2 – Posologia e modo di somministrazione.

Farmaci