IRINOTECAN FRE 1FL 2ML 20MG/ML -Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati specificati in questo paragrafo si riferiscono all’irinotecan. Non ci sono prove che il profilo di sicurezza dell’irinotecan sia influenzato dal cetuximab o viceversa. In associazione con il cetuximab, gli ulteriori effetti indesiderati riferiti sono risultati quelli previsti con il cetuximab (come eruzione acneiforme 88%). Per le informazioni sulle reazioni avverse di irinotecan in associazione con il cetuximab, vedere anche i rispettivi riassunti delle caratteristiche del prodotto. Per le informazioni sugli effetti indesiderati in associazione con il bevacizumab, vedere il riassunto delle caratteristiche del prodotto del bevacizumab. Le reazioni avverse al farmaco riferite nei pazienti trattati con capecitabina in associazione con irinotecan, oltre a quelle osservate con capecitabina in monoterapia o osservate ad un raggruppamento di frequenza superiore, rispetto a capecitabina in monoterapia, comprendono: Reazioni avverse al farmaco molto comuni, di tutti i gradi: trombosi/embolia; Reazioni avverse al farmaco comuni, di tutti i gradi: reazione di ipersensibilità, ischemia cardiaca/infarto cardiaco Reazioni avverse al farmaco comuni, di Grado 3 e Grado 4: neutropenia febbrile. Per i dati completi sulle reazioni avverse della capecitabina, vedere il riassunto delle caratteristiche del prodotto di capecitabina. Le reazioni avverse al farmaco di Grado 3 e Grado 4 segnalate nei pazienti trattati con capecitabina associata a irinotecan e bevacizumab, oltre a quelle osservate con capecitabina in monoterapia o osservate ad un raggruppamento di frequenza superiore rispetto a capecitabina in monoterapia comprendono: Reazioni avverse al farmaco comuni, di Grado 3 e Grado 4: neutropenia, trombosi/embolia, ipertensione, e ischemia cardiaca/infarto cardiaco. Per tutti i dati sulle reazioni avverse della capecitabina e del bevacizumab, vedere i rispettivi riassunti delle caratteristiche del prodotto di capecitabina e bevacizumab. I seguenti effetti indesiderati considerati possibilmente o probabilmente associati alla somministrazione di irinotecan cloridrato triidrato sono stati riferiti da 765 pazienti alla dose raccomandata di 350 mg/m² in monoterapia e da 145 pazienti trattati con irinotecan cloridrato triidrato in associazione con 5–FU/FA somministrato ogni 2 settimane alla dose raccomandata di 180 mg/m². Patologie gastrointestinali Diarrea ritardata La diarrea (che compare dopo più di 24 ore dalla somministrazione) rappresenta una tossicità dose–limitante di Irinotecan concentrato per soluzione per infusione. In monoterapia È stata osservata diarrea grave nel 20% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per la gestione della diarrea. Per quanto riguarda i cicli di trattamento valutabili, la diarrea grave è stata osservata nel 14%. Il tempo mediano di comparsa della prima evacuazione liquida è stato il quinto giorno dopo l’infusione di Irinotecan Cloridrato Triidrato. Terapia in associazione È stata osservata diarrea grave nel 13,1% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per il trattamento della diarrea. Dei cicli valutabili, 3,9% hanno avuto la diarrea grave. Non comune: sono stati riferiti casi di colite pseudomembranosa, uno dei quali è stato documentato batteriologicamente (Clostridium difficile). Nausea e vomito In monoterapia La nausea e il vomito sono stati gravi nel 10% circa dei pazienti trattati con antiemetici. Terapia in associazione: È stata osservata una minore incidenza di nausea e vomito gravi (rispettivamente nel 2,1% e 2,8% dei pazienti). Disidratazione Sono stati segnalati episodi di disidratazione comunemente associata a diarrea e/o vomito. In pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito sono stati osservati casi non frequenti di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardiocircolatoria. Altri disturbi gastrointestinali È stata osservata stipsi relativa all’irinotecan e/o alla loperamide, divisa tra: • monoterapia: in meno del 10% dei pazienti • terapia in associazione: nel 3,4% dei pazienti. Sono stati segnalati casi non frequenti di occlusione intestinale, ileo o emorragia gastrointestinale e rari casi di colite, inclusa tiflite, colite ischemica e ulcerativa e perforazione intestinale. Altri effetti lievi comprendono anoressia, dolore addominale e mucosite. Rari casi rari di pancreatite sintomatica o asintomatica sono stati associati alla terapia con irinotecan. Patologie del sistema emolinfopoietico La neutropenia è un effetto tossico dose–limitante. La neutropenia è risultata reversibile e non cumulativa; il giorno mediano per i valori minimi è stato 8 giorni, sia per l’uso in monoterapia sia in associazione. In monoterapia: È stata osservata neutropenia nel 78,7% dei pazienti ed è risultata severa (conta dei neutrofili <500 cellule/mm³) nel 22,6% di pazienti. Nel 18% dei cicli valutabili, si è avuta una conta dei neutrofili inferiore a 1000 cellule/mm³, compreso un 7,6% con conta dei neutrofili <500 cellule/mm³. Il recupero totale è stato generalmente raggiunto entro il ventiduesimo giorno. È stata segnalata febbre con neutropenia severa nel 6,2% dei pazienti e nell’1,7% dei cicli. Si sono verificati episodi infettivi nel 10,3% circa dei pazienti (2,5% dei cicli) e sono risultati associati a neutropenia severa in circa il 5,3% circa dei pazienti (1,1% dei cicli) e a morte in 2 casi. È stata segnalata anemia nel 58,7% circa dei pazienti (8% con emoglobina <80 g/l e 0,9% con emoglobina <65 g/l). È stata osservata trombocitopenia (<100.000 cellule/mm³) nel 7,4% dei pazienti e nell’1,8% dei cicli, con conta piastrinica ≤50.000 cellule/mm³ rispettivamente nello 0,9% e 0,2% dei cicli. Quasi tutti i pazienti hanno mostrato un recupero entro il ventiduesimo giorno. Terapia in associazione: È stata osservata neutropenia nell’82,5% dei pazienti ed è risultata severa (conta dei neutrofili <500 cellule/mm³) nel 9,8% di pazienti. Dei cicli valutabili, il 67,3% aveva una conta dei neutrofili inferiore a 1000 cellule/mm³, compreso un 2,7% con conta dei neutrofili <500 cellule/mm³. Il recupero totale è stato generalmente raggiunto entro 7–8 giorni. È stata segnalata febbre con neutropenia severa nel 3,4% dei pazienti e nello 0,9% dei cicli. Si sono verificati episodi infettivi circa nel 2% dei pazienti (0,5% dei cicli) e sono risultati associati a neutropenia severa circa nel 2,1% dei pazienti (0,5% dei cicli) e a morte in 1 caso. È stata segnalata anemia nel 97,2% di pazienti (2,1% con emoglobina <80 g/l). È stata osservata trombocitopenia (<100.000 cellule/mm³) nel 32,6% dei pazienti e nel 21,8% dei cicli. Non è stata osservata trombocitopenia severa (<50.000 cellule/mm³). È stato segnalato un caso di trombocitopenia periferica con anticorpi antipiastrinici. Infezioni e infestazioni Sono stati osservati casi non frequenti di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardiocircolatoria in pazienti che hanno avuto sepsi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Sindrome colinergica acuta È stata osservata una sindrome colinergica acuta transitoria severa nel 9% dei pazienti trattati in monoterapia e nell’1,4% dei pazienti trattati con la terapia in associazione. I sintomi principali sono stati definiti come diarrea precoce e vari altri sintomi come dolore addominale, congiuntivite, rinite, ipotensione, vasodilatazione, sudorazione, brividi, malessere, capogiri, disturbi visivi, miosi, lacrimazione e aumento della salivazione, comparsi durante o entro le prime 24 ore dopo l’infusione di Irinotecan Cloridrato Triidrato. Questi sintomi scompaiono dopo la somministrazione di atropina (vedere paragrafo 4.4). L’astenia è risultata severa in meno del 10% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti trattati con la terapia in associazione. Il rapporto causale con l’irinotecan non è stato chiaramente stabilito. Si è verificata febbre in assenza di infezione e senza neutropenia severa concomitante, nel 12% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti trattati con la terapia in associazione. Sono state segnalate reazioni lievi, sebbene non comuni, nella sede di somministrazione dell’infusione. Patologie cardiache Sono stati segnalati casi rari di ipertensione durante o dopo l’infusione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche La malattia polmonare interstiziale che si presenta come infiltrati polmonari non è comune durante la terapia con irinotecan. Sono stati segnalati effetti iniziali come dispnea (vedere paragrafo 4.4). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo L’alopecia è stata molto comune e reversibile. Sono state segnalate reazioni cutanee lievi, sebbene non comunemente. Disturbi del sistema immunitario Sono state segnalate reazioni allergiche lievi non comuni e reazioni anafilattiche/anafilattoidi rare. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Sono stati segnalati effetti iniziali come contrazione o crampi muscolari e parestesia. Esami diagnostici In monoterapia, sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei valori sierici di transaminasi, fosfatasi alcalina o bilirubina nel 9,2%, 8,1% e 1,8% dei pazienti, rispettivamente, in assenza di metastasi epatiche in progressione. Sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei livelli sierici di creatinina nel 7,3% dei pazienti. Nella terapia in associazione sono stati osservati livelli sierici transitori (gradi 1 e 2) di ALT (alanina aminotransferasi), AST (aspartato aminotransferasi), fosfatasi alcalina e bilirubina nel 15%, 11%, 11% e 10% dei pazienti, rispettivamente, in assenza di metastasi epatiche in progressione. Il grado 3 transitorio è stato osservato nello 0%, 0%, 0% e nell’1% dei pazienti, rispettivamente. Il grado 4 non è stato osservato. Aumenti di amilasi e/o lipasi sono stati segnalati raramente. Sono stati segnalati rari casi di ipokaliemia e iponatremia per lo più associate a diarrea e vomito. Patologie del sistema nervoso Ci sono state segnalazioni post–marketing molto rare di disturbi transitori della parola associati all’infusione di irinotecan. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili