ARIPIPRAZOLO AURO 28CPR 5MG -Effetti indesiderati

ARIPIPRAZOLO AURO 28CPR 5MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Sommario del profilo di sicurezza Le più comuni reazioni avverse osservate negli studi clinici controllati con placebo sono acatisia e nausea, ciascuna delle quali si è manifestata in più del 3% dei pazienti trattati con aripiprazolo orale. Tabella delle reazioni avverse Tutte le reazioni avverse sono elencate per classi di organo e frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Per ogni gruppo di frequenze, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità. La frequenza delle reazioni avverse segnalate durante la fase post–marketing non può essere stabilita dal momento che deriva da segnalazioni spontanee. Di conseguenza, la frequenza di queste reazioni avverse è indicata come "non nota".

  Comune Non comune Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico     Leucopenia, Neutropenia, Trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario     Reazione allergica (es. reazione anafilattica, angioedema incluso gonfiore della lingua, edema della lingua, edema del viso, prurito o orticaria)
Patologie endocrine   Iperprolattinemia Coma diabetico iperosmolare, Chetoacidosi diabetica, Iperglicemia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diabete mellito Iperglicemia Iponatremia, Anoressia, Perdita di peso, Aumento di peso
Disturbi psichiatrici Insonnia, Ansia, Irrequietezza Depressione, Ipersessualità Tentativo di suicidio, ideazione suicidaria e suicidio riuscito (vedere paragrafo 4.4), Gioco d’azzardo patologico, Aggressività, Agitazione, Nervosismo
Patologie del sistema nervoso Acatisia, Disturbi extrapiramidali, Tremori, Mal di testa, Sedazione, Sonnolenza, Capogiri Discinesia tardiva, Distonia Sindrome maligna da neurolettici (NMS), Convulsione da grande male, Sindrome da serotonina, Disturbo della parola
Patologie dell’occhio Visione offuscata Diplopia  
Patologie cardiache   Tachicardia Morte improvvisa inspiegata Torsione di punta Prolungamento dell’intergvallo QT Aritmia ventricolare Arresto cardiaco Bradicardia
Patologie vascolari   Ipotensione ortostatica Tromboembolia venosa (incusi embolia polmonare e trombosi venosa profonda), Ipertensione, Sincope
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Singhiozzi Polmonite da aspirazione, Laringospasmo, Spasmo orofaringeo
Patologie gastrointestinali Stipsi, Dispepsia, Nausea, Ipersecrezione salivare, Vomito   Pancreatite, Disfagia, Diarrea, Fastidio addominale, Fastidio allo stomaco
Patologie epatobiliari     Insufficienza epatica, Epatite, Itterizia, Alanina, Aminotransferasi aumentata (ALT), Aspartato, Aminotransferasi aumentata (AST), Gamma Glutamil, Transferasi aumentata (GGT), Fosfatasi alcalina aumentata
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo     Eruzione cutanea, Reazioni di fotosensibilità, Alopecia, Iperidrosi
Patologie del Sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo     Rabdomiolisi, Mialgia, Durezza
Patologie renali e urinarie     Incontinenza urinaria, Ritenzione di urina
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali     Sindrome da astinenza da sostanza d’abuso neonatale (vedere paragrafo 4.6)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Priapismo
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Fatica   Disturbo della termoregolazione (es. iponatremia, piressia), Dolore toracico, Edema periferico
Esami diagnostici     Glucosio ematico aumentato, Emoglobina glicosilata aumentata, Fluttuazione del glucosio ematico creatininfosfochinasi aumentata
Descrizione di reazioni avverse particolari Sintomi extrapiramidali Schizofrenia – in uno studio a lungo termine controllato, della durata di 52 settimane, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno avuto un’incidenza complessivamente inferiore (25,8 %) di sintomi extrapiramidali inclusi parkinsonismo, acatisia, distonia e discinesia, rispetto ai pazienti trattati con aloperidolo (57,3 %). In uno studio a lungo termine, controllato verso placebo, della durata di 26 settimane, l’incidenza di sintomi extrapiramidali è stata del 19% per i pazienti trattati con aripiprazolo e del 13,1% per i pazienti trattati con placebo. In un altro studio a lungo termine controllato, della durata di 26 settimane, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 14,8% per i pazienti trattati con aripiprazolo e del 15,1% per i pazienti trattati con olanzapina. Episodi maniacali nel Disturbo Bipolare di Tipo I – in uno studio controllato di 12 settimane, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 23,5% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 53,3% nei pazienti trattati con aloperidolo. In un altro studio di 12 settimane, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 26,6% nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 17,6% in quelli trattati con litio. Nella fase di mantenimento di 26 settimane di uno studio a lungo termine controllato con placebo, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 18,2 % nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 15,7% nei pazienti trattati con placebo. Acatisia In studi controllati con placebo, l’incidenza di acatisia in pazienti bipolari è stata del 12,1% con aripiprazolo e del 3,2% con placebo. Nei pazienti con schizofrenia, l’incidenza di acatisia è stata del 6,2% con aripiprazolo e del 3,0% con placebo. Distonia: Effetto di classe: sintomi di distonia, contrazioni anormali prolungate di gruppi muscolari, possono manifestarsi in individui sensibili durante i primi giorni di trattamento. Sintomi distonici includono: spasmo dei muscoli del collo, a volte progressivi fino al restringimento della gola, difficoltà a deglutire, difficoltà di respirazione e/o protrusione della lingua. Mentre questi sintomi possono manifestarsi a bassi dosaggi, gli stessi possono manifestarsi più frequentemente e con maggiore gravità con medicinali antipsicotici di prima generazione ad alta potenza e a dosaggi più alti. Un elevato rischio di distonia acuta è stato rilevato in pazienti maschi e gruppi di pazienti di più giovane età. Prolattina Negli studi clinici per le indicazioni approvate e nella fase post–marketing, sono stati osservati sia aumento che diminuzione dei livelli di prolattina sierica rispetto ai livelli basali con aripiprazolo (vedere paragrafo 5.1). Parametri di laboratorio Il confronto tra aripiprazolo e placebo circa la proporzione di pazienti che hanno mostrato alterazioni dei parametri routinari e lipidici di laboratorio (vedere paragrafo 5.1) e con un potenziale significato clinico, non ha mostrato differenze importanti dal punto di vista medico. Innalzamenti del CPK (creatinfosfochinasi), generalmente transitori ed asintomatici, sono stati osservati nel 3,5% dei pazienti trattati con aripiprazolo in confronto al 2,0 % dei pazienti ai quali era stato somministrato placebo. Popolazione pediatrica Schizofrenia negli adolescenti a partire dai 15 anni di età In uno studio clinico a breve termine, controllato con placebo, che ha coinvolto 302 adolescenti (13–17 anni) affetti da schizofrenia, la frequenza e il tipo di reazioni avverse sono risultate simili a quelli degli adulti eccetto che per le seguenti reazioni, osservate più frequentemente in adolescenti trattati con aripiprazolo, rispetto agli adulti trattati con aripiprazolo (e più frequentemente che con placebo): sonnolenza/sedazione e disturbi extrapiramidali sono stati molto comunemente osservati (≥ 1/10), e bocca secca, aumento dell’appetito ed ipotensione ortostatica sono stati comunemente osservati (≥ 1/100, < 1/10). Il profilo di sicurezza in uno studio clinico esteso in aperto, della durata di 26 settimane, è risultato simile a quello osservato nello studio clinico a breve termine, controllato con placebo. Nel gruppo di adolescenti affetti da schizofrenia (13–17 anni), con esposizione fino a 2 anni, l’incidenza di bassi livelli di prolattina sierica è stata, nelle femmine (< 3 ng/ml) e nei maschi (< 2 ng/ml), rispettivamente, del 29,5% e del 48,3%. Nella popolazione di adolescenti (13–17 anni) schizofrenici con esposizione ad aripiprazolo, con dosi 5–30 mg per un massimo di 72 mesi, l’incidenza di bassi livelli di prolattina sierica nelle femmine (< 3 ng/ml) e nei maschi (< 2 ng/ml), era del 25,6% e del 45,0%, rispettivamente. Episodi maniacali nel Disturbo Bipolare di Tipo I negli adolescenti a partire dai 13 anni di età La frequenza e il tipo di reazioni avverse negli adolescenti con Disturbo Bipolare di Tipo I sono risultati simili a quelli degli adulti, eccetto che per le seguenti reazioni: sonnolenza (23,0%), disturbi extrapiramidali (18,4%), acatisia (16,0%) e affaticamento (11,8%) sono state molto comuni (≥ 1/10); dolore addominale nei quadranti superiori, aumento della frequenza cardiaca, aumento di peso, aumento di appetito, contrazioni muscolari e discinesia sono state comuni (≥ 1/100, < 1/10). Le seguenti reazioni avverse hanno mostrato una possibile relazione con la dose; disturbi extrapiramidali (le incidenze sono state 9,1% con 10 mg, 28,8 % con 30 mg, 1,7% con placebo); acatisia (le incidenze sono state 12,1% con 10 mg, 20,3% con 30 mg, 1,7% con placebo). Le modifiche medie del peso corporeo in adolescenti con Disturbo Bipolare di Tipo I a 12 e 30 settimane sono state, rispettivamente, 2,4 kg e 5,8 kg con aripiprazolo e 0,2 kg e 2,3 kg con placebo. Nella popolazione pediatrica, sonnolenza e affaticamento sono stati osservati più frequentemente nei pazienti con disturbo bipolare, rispetto a quelli con schizofrenia. Nella popolazione pediatrica bipolare (10–17 anni), con una esposizione fino a 30 settimane, l’incidenza di bassi livelli di prolattina sierica nelle femmine (<3 ng/ml) e nei maschi (<2 ng/ml), è stata del 28,0% e 53,3% rispettivamente. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

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