Gonfiore addominale.
Buongiorno, sono una donna di 59 anni; altezza m 1,62, peso circa kg 50. Da giovane ho sofferto per molti anni di anoressia nervosa, ma poi, col tempo, sono riuscita a trovare un certo equilibrio alimentare. Da qualche anno (dopo la menopausa) ho iniziato a soffrire di gonfiore addominale; ultimamente il problema si è molto aggravato, sono sempre gonfia (anche al mattino prima di colazione), la mia pancia sembra un palloncino e, soprattutto alla sera, sento anche una forte tensione addominale. Tre anni fa il mio medico mi ha prescritto delle analisi specifiche (esami del sangue, ecografia addominale e colonscopia); gli esami del sangue sono nella norma (a parte una leggera anemia e la VES che è sempre alta); l'ecografia non ha evidenziato nulla di particolare (anche se risultata non molto attendibile, vista la presenza di molta aria); la colonscopia non ha evidenziato nulla di particolare. La diagnosi è stata di probabile sindrome dell'intestino irritabile. In questi anni ho provato di tutto. Ho eliminato dalla dieta gli alimenti che gonfiano di più (legumi, crucifere, prugne, anguria); ho eliminato, per qualche settimana, latte e derivati; ho sostituito, anche questo solo per qualche settimana, prodotti con glutine (pane, pasta e biscotti) con mais e riso. Nessun risultato. Ho assunto: carbone vegetale, simeticone, probiotici, enzimi digestivi, prodotti a base di erbe. Nessun risultato. Faccio regolarmente attività fisica, con esercizi specifici per gli addominali. Non fumo, non bevo alcoolici, non assumo farmaci e la mia alimentazione mi sembra equilibrata. Il gonfiore è scomparso solo quest'inverno, quando, a causa di una brutta bronchite, per qualche giorno sono riuscita ad assumere solo alimenti liquidi; quando ho ricominciato ad alimentarmi normalmente, il gonfiore è tornato. L'evacuazione in genere è regolare, ma spesso soffro di periodi di stipsi alternati a periodi di diarrea. Sono anche molto stressata, a causa di problemi familiari (mi occupo di mio padre invalido). Il mio medico dice di non preoccuparmi, che il disturbo in menopausa è abbastanza comune, ma nella mia mente si sta facendo strada una vocina che dice "non mangiare, vedrai che la pancia scomparirà" e ho paura di ricadere nell'anoressia nervosa. Vorrei un suo parere in merito: c'è qualcosa che io possa fare per eliminare il gonfiore? Grazie e cordiali saluti. Meri ZorzanLa risposta
Il gonfiore addominale è un problema molto diffuso; il sintomo va comunque indagato per escludere alcune malattie dell’apparato che possono aumentare la fermentazione batterica (ad esempio, malassorbimenti, maldigestioni, sovraccrescita batterica), cosa che probabilmente Lei ha già fatto; in realtà, però, nella maggior parte dei casi, la gran parte dell’aria che si accumula nell’apparato digerente viene introdotta con la deglutizione (soprattutto se si mangia velocemente, con foga, magari parlando nello stesso tempo) oppure parlando (concitatamente). Già segue una dieta priva di cibi che possano aumentare il sintomo, come bevande gassate e di cibi facilmente fermentabili, come i legumi, i cavolfiori o i broccoli. Sicuramente stress e menopausa non aiutano. Eviterei assolutamente di ridurre ulteriormente la dieta, perché non credo proprio che questo Le possa portare un significativo vantaggio, oltre a poter instaurare possibili deficit nutrizionali e potenzialmente slatentizzare il Suo disturbo alimentare, che ha già sconfitto in passato.Provi a rivalutare insieme al Curante o ad un Gastroenterologo della Sua Zona se sono stati fatti tutti gli esami necessari per escludere cause organiche di gonfiore addominale (breath test al lattosio, breath test per sovraccrescita batterica, esami per la celiaca, dosaggiodel TSH); inoltre, mi fa riflettere il fatto che durante l’episodio bronchitico la situazione sia migliorata: ha assunto antibiotico in quel periodo? se la risposta fosse sì, valuterei ancora di più la possibilità che si tratti di una sovraccrescita batterica, la cui terapia sono cicli con antibiotici non assorbitili che riducono la carica batterica nell’intestino.
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