Figli di genitori immaturi: come ritrovare fiducia in se stessi

Quando un genitore è troppo preso da se stesso è come se fosse assente. E noi figli ereditiamo un profondo senso di solitudine. Ma un modo per ritrovare fiducia e sicurezza esiste. Ce ne parla la psicologa



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Sono stata abbastanza brava? Potevo impegnarmi maggiormente? Sono stata troppo dura? Spesso ci sentiamo in colpa, frustrate o inadeguate rispetto al nostro ruolo di figlia perfetta. E se invece il problema fosse l'immaturità dei nostri genitori? La psicologa clinica statunitense Lindsay C. Gibson di Virginia Beach, ex professore associato al William and Mary College a Williamsburg, ci spiega come guarire dalle ferite causate da figure parentali poco accoglienti e a riconoscere la nostra natura più autentica e vitale. Il suo libro Figli adulti di genitori emotivamente immaturi è un best seller tradotto in 15 lingue.


Come si riconoscono i genitori “adolescenti”?

Possono sembrare assolutamente normali. Tuttavia, sotto stress o nelle relazioni più strette, la loro immaturità emotiva inizia a manifestarsi. Sono molto concentrati sui propri bisogni e sulla propria sicurezza. Tutto ruota intorno a ciò che trovano interessante e avvincente e raramente riescono a mettersi nei panni degli altri. Mostrano un’empatia molto limitata, e riescono a manifestarla solo quando non si sentono minacciati. Inoltre, le persone di questo tipo non pensano alle conseguenze indotte dai loro comportamenti: è sempre colpa di qualcun altro. Si sentono a disagio nelle situazioni di intimità profonda: diventano scostanti e stanno sulla difensiva quando gli altri si avvicinano troppo. Infine, sono egocentrici: vedono solo il loro punto di vista e prendono tutto sul personale. Di fronte a un problema, tendono a negare, respingere o distorcere la realtà.


Quali sono le conseguenze sui figli?

Quando un genitore colpevolizza il proprio bambino (come se il piccolo non potesse mai fare abbastanza per renderlo felice) o nega e invalida le sue esperienze, causa una profonda confusione. Mina la fiducia del figlio in se stesso e nelle proprie percezioni e provoca una grande solitudine. I bambini hanno bisogno di genitori che mettano al primo posto i loro bisogni emotivi e siano disposti a sostenere un’intimità e un legame profondo. Inoltre, è fondamentale che una figura genitoriale (madre o padre non fa differenza) sia in grado di ammettere di aver sbagliato e scusarsi: questa è un’enorme convalida per il senso di autostima di un bambino.


Cos’è la solitudine emotiva e come ci si rende conto di esserne vittima?

È una condizione frequente per i figli di genitori emotivamente immaturi. Si sente come un piccolo punto vuoto nel cuore, come se non si fosse visti dalle persone che dovrebbero amarci e non si riuscisse a provare un senso di sufficiente vicinanza con gli altri. Questo tipo di emozione provoca confusione nei bambini e nei ragazzi perché sono consapevoli del fatto che i genitori li amano e si prendono cura di loro, ma non riescono a farsi una ragione di quel vuoto, avvertono che manca qualcosa: il senso di connessione emotiva che deriva da momenti di intimità condivisa con qualcuno. È la sensazione di conoscere un’altra persona in modo profondo e di sentirsi validati dall’essere “visti” e apprezzati.


Perché è radicata nell’infanzia e che effetti produce?

Perché è lì che iniziano le nostre relazioni. La prima missione nell’infanzia, dopo la sopravvivenza fisica, è quella di creare un attaccamento profondo con chi si prende cura di noi, per ottenere quel fondamentale senso di inclusione e appartenenza. Senza questa base affettiva è impossibile sviluppare un senso di stabilità e sicurezza. Infatti, questa solitudine emotiva spesso persiste nell’età adulta, facendo sì che una persona si accontenti di relazioni insoddisfacenti solo per non stare da sola. La solitudine emotiva rende difficile capire il significato della vera vicinanza e della cura reciproca, per cui si può accettare chiunque mostri interesse o presti attenzione. La psicoterapia è molto utile in questo caso per aiutare chi ne soffre ad aprirsi in un rapporto di fiducia con qualcuno realmente interessato. Capire cos’è la solitudine emotiva e da dove deriva accresce l’autostima e la sicurezza in se stessi e ci insegna a entrare in contatto con gli altri in modo funzionale, in uno scambio paritario.


Quindi i figli di genitori immaturi tendono a legarsi a persone autoreferenziali?

I modelli affettivi di mamma e papà, qualunque essi siano, ci sembrano rassicuranti e familiari, anche se in realtà non hanno soddisfatto i nostri bisogni emotivi. Avendo questo esempio, tendiamo a riprodurli, perché questo è ciò che abbiamo imparato a livello profondo. Non conosciamo un altro modo di relazionarci al mondo, perciò quando incontriamo una persona simile in età adulta, la riconosciamo come “famiglia”. È un processo del tutto inconscio e istintivo.


Come se ne esce?

Si inizia a guarire quando si fa un passo indietro e si mette a fuoco cos'è l’immaturità emotiva. Una volta comprese le caratteristiche del genitore “mancante” e le conseguenze che hanno prodotto su di noi, possiamo iniziare a cambiare. Quando si capisce cos’è la vera intimità con un altro essere umano, si diventa più consapevoli delle proprie potenzialità e del nostro diritto di essere trattati. E in questo nuovo spazio emotivo si possono incontrare persone mature con cui avviare una relazione sana, in cui riusciremo a sviluppare il coraggio di porre dei limiti, di esprimere i nostri bisogni e il nostro punto di vista. Quindi per guarire occorre cambiare la percezione di noi stessi.


Come si fa?

Iniziando a confrontarsi con i nostri modelli familiari sbagliati: la comprensione di ciò che ci è accaduto ci permette di sviluppare un concetto di noi stessi diverso, e più realistico, da esplorare con curiosità. Si abbandonano paura, vergogna, sensi di colpa e si inizia a osservare la nostra vera natura. È come rinascere: ci si trova davanti un nuovo sé che vuole esprimersi e vivere la propria vita in modo sano e consapevole. 


Le 4 categorie di genitori adolescenti

Emotivo. È molto reattivo e viene ripetutamente sopraffatto dai propri bisogni e sentimenti. Le sue emozioni intense e mutevoli possono spaventare il bambino, che spesso fa di tutto per aiutare il genitore a restare calmo e sentirsi amato. Questi genitori non riescono a pensare e sentire allo stesso tempo perché sono travolti dalle loro sensazioni. Per esempio, se sono tesi al volante, invece di guidare e rassicurare i figli, è probabile che dicano e facciano impulsivamente cose intimidatorie o scioccanti solo per scaricare la tensione dell’emozione. È come avere a che fare con un bambino di tre anni.

Motivato. Di solito appare come un genitore particolarmente responsabile e un adulto capace. Molto efficiente e competente, ama il successo e si butta in attività che aumentano il suo prestigio. Si assicura che i figli siano ben curati dal punto di vista fisico e ama offrire loro opportunità per eccellere, ma non entra mai realmente in contatto con loro. A livello emotivo, questi genitori sono vissuti dai figli come valutativi piuttosto che amorevoli e accettanti. Contano solo i risultati ottenuti (che in genere non sono mai abbastanza) e questo provoca una profonda solitudine emotiva nei bambini e negli adolescenti che la provano.

Passivo. Mostra più interesse ed empatia nei confronti dei figli rispetto agli altri tipi di genitori, spesso è accomodante e persino giocoso. Tuttavia, può sviluppare una mancanza di empatia sotto stress, permettendo passivamente all’altro genitore, più evidentemente immaturo, di dominare la situazione. Fa prevalere i suoi interessi sul suo dovere di accudimento e protezione e, quando si arriva al dunque, non è in grado di essere presente per i propri figli a un livello emotivo più profondo e intimo.

Respingente. Il genitore rifiutante ha scarso interesse per i figli e non cerca di nasconderlo. Spesso è burbero e si defila quando il bambino cerca di coinvolgerlo. È interessato solo ai propri bisogni e si lascia accudire dagli altri: nelle sue relazioni non c’è reciprocità. I figli di questo tipo di genitore spesso si sentono scoraggiati, impotenti e da adulti sono disposti (perché abituati) a sopportare questo atteggiamento freddo e scostante da parte degli altri.


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