Come gestire l’ansia da colloquio di lavoro

Cosa succede ai soggetti ansiosi e cosa fare per vivere bene e meglio? Trucchi veloci per semplificarsi la vita ed essere felici



di Paola Toia

ANSIA DA COLLOQUIO DI LAVORO

Gambe molli, salivazione a zero, mille dubbi, paura di non farcela? Questi sono i tipici segnali dell'ansia da prestazione, che sopraggiunge quando si ha un appuntamento di lavoro o un esame da affrontare (certi professori sono ancora negli incubi di molti).

In tema di colloqui di lavoro qualche consiglio utile per capire cosa fare per arrivare pronti!

Fai la tua domanda ai nostri esperti!

COME GESTIRE L’ANSIA?

Definizione di ansia: affannosa agitazione interiore provocata da bramosia o da incertezza; in psichiatria senso di apprensione simile all'angoscia.

Questa è la teoria, ma a livello pratico cosa succede? Si percepiscono sensazioni di tensione, di minaccia, di preoccupazione seguite da determinate risposte fisiche, come l‘aumento della pressione sanguigna, il mal di pancia o la sudorazione per l’agitazione, tic nervosi e anche lo stimolo di andare in bagno o una sgradevole sensazione di vomito.

Cosa fare per non rimanere imprigionati in questo limbo, considerato che a volte i sentimenti di paura e di apprensione che si provano non sono dettati da una situazione di reale pericolo? Imparare a gestire l’ansia è un traguardo importante per vivere meglio, essere più felici e sentirsi più leggeri.

L’ansia altera la percezione della realtà!

CONSIGLI PER I SOGGETTI ANSIOSI

Al di là di un colloquio di lavoro, i soggetti ansiosi provano questo stato per ogni circostanza al di fuori della routine quotidiana, perché difficilmente si sanno controllare, in quanto ogni step della vita è visto come una prova difficile da superare, una continua 'tortura’. Ma chi dice che tutto debba essere difficile e, soprattutto, perché non si cerca di cambiare prospettiva semplificando il proprio vissuto?

Alle volte ci si carica di aspettative troppo elevate, perché forse si vorrebbe essere perfetti, piacere sempre e comunque, fare tutto e subito senza aspettare. Dobbiamo, però, essere consapevoli che da essere umani si hanno inevitabilmente dei limiti, che non tutto può essere controllato, che non si può piacere a tutti e che si può ‘fallire’. Infatti sbagliare permette anche di crescere e di migliorarsi, perché nella vita – se si impara a conoscersi e a ascoltarsi veramente – si diventa più saggi, più maturi e più felici.

Le situazioni complicate, per essere gestite con intelligenza, devono essere snocciolate poco a poco, risolvendo problema per problema… un po’ come se ci si accingesse a raggiungere la cima della montagna, più che la meta conta il percorso e senza il tragitto non si arriverà mai in cima!

Come superare l’ansia da prestazione?

SOS COLLOQUIO DI LAVORO

Come affrontare un colloquio di lavoro bene e uscirne ‘sopravvissuti’? Anzi felici! Di seguito pillole del buon umore per imparare a controllare i propri stati emotivi:

- prima del giorno del colloquio è opportuno raccogliere il maggior numero di informazioni possibili per sapere dove si andrà e arrivare preparati;
- concentrarsi sui propri punti di forza, non tralasciando i difetti da esporre in chiave vincente;
- pensare a potenziali domande e a eventuali risposte;
- registrarsi e poi risentirsi;
- avendone l’occasione, simulare un colloquio con amici o parenti;
- preparare una presentazione anche in lingua inglese per arrivare più sicuri di sé.

Prima del colloquio:

- premunirsi di un curriculum vitae cartaceo;
- scegliere un outfit appropriato, senza nascondere la propria personalità o omologarsi;
- arrivare puntuali, meglio con un po’ di anticipo per non incorrere in eventuali intoppi;
- inspirare ed espirare per tre volte;
- non farsi influenzare dall’ambiente in cui ci si reca o da potenziali candidati in attesa;
- aspettare la chiamata, magari sfogliando una rivista, per contenere l’ansia e non ‘intasare’ la mente con un surplus di informazioni (sarebbero solo inutili).

IL MOMENTO DEL COLLOQUIO DI LAVORO

È importante arrivare al colloquio di lavoro ben riposati, per limitare la tensione e con lo stomaco pieno, perché sono molto funzionali gli zuccheri in questo momento.

Prima di iniziare, per stemperare l’ansia, basta fare un bel sorriso, dare una stretta d mano ben salda, mostrarsi aperti e poi attendere la prima domanda, che generalmente verterà sul proprio curriculum vitae. Se si tende a gesticolare mentre si parla, si può tenere in mano una penna grazie alla quale si acquisirà maggiore professionalità. È buona norma anche tenere davanti un foglio o un notes, sia per fare una buona impressione mostrandosi motivato sia per annotare eventuali informazioni che poi si dimenticherebbero. Quando si espone, cercare di pensare che davanti si ha un amico e soprattutto parlare lentamente, cadenzando le parole, facendo dei bei respiri. In caso di domande prendersi del tempo prima di rispondere.

Un colloquio non deve essere vissuto come un esame, bensì come un confronto in cui il potenziale datore di lavoro si fa un’idea della persona che ha davanti e il colloquiando può fare a sua volta domande, per capire se la posizione offerta è di suo interesse oppure no.

Infine evitare di imparare a memoria un discorso o una presentazione, perché ci si potrebbe impappinare, ma piuttosto fissarsi nella mente dei punti fermi per non perdere il filo del discorso. Essere autentici aiuterà a fare un’ottima impressione.

In bocca al lupo!

E quando in ufficio è un inferno?

Leggi anche

Self coaching: come realizzarsi

Linguaggio del corpo: come interpretarlo

Ossessioni: come superarle