Al mare d’inverno: 6 destinazioni per vacanze tra trekking, bici e kitesurf

Puoi fare trekking vista mare o tra pini secolari, inerpicarti con la mountain bike, scoprire meravigliose oasi faunistiche. E riempirti gli occhi di blu



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Un film in bianco e nero alla tv? Niente affatto. Il mare d’inverno rivela molte sfumature inedite, un fascino selvaggio che è bello scoprire a poco a poco. Alternativa alla montagna, offre tante opportunità di fitness, con sentieri scoscesi, piste ciclabili, trekking e passeggiate nel verde che profumano già di primavera.

Sorpresa da questo invito a scoprire il mare a dicembre, o magari per una breve vacanza nel periodo dell’Epifania o a febbraio? Leggi di seguito: ti attende la bellezza di sei località da “gustare” in tutte le stagioni. Anche con il sole pallido, le mareggiate e il vento frizzante che ti soffia sul viso.


  • Maratea, fra trekking e sport estremi


261107Il verde orlato di blu. Il mare vicino ogni momento e i piedi ben saldi sui sentieri dell’Appenino lucano. Succede a Maratea, la perla della Basilicata, con la sua costa selvaggia baciata dal sole anche d’inverno, dove ti aspettano tante attività adrenaliniche ed esperienze immersive nella natura.

Partiamo dai trekking vista mare: ce ne sono undici, per tutti i livelli e le difficoltà. Le guide esperte ti condurranno alla scoperta del Monte Spina, del Monte Coccovello e del Monte Crivo, dove il profumo del mare si mescola a quello della macchia mediterranea, formata da mirto, alloro, lentisco, cisto, timo e rosmarino selvatico. Da non perdere l’escursione al Monte San Biagio, un percorso ad anello di 5,4 km con partenza e arrivo nel centro storico di Maratea.

Se ami i cavalli, diversi istruttori organizzano lezioni di avviamento per neofiti e bambini, con suggestivi percorsi lungo la grande spiaggia di Castrocucco o le vecchie mulattiere.

Oppure, se il mare è calmo, puoi prenotare un’escursione in kayak e pagaiare insieme a una guida alla scoperta della costa di Maratea, ricca di calette, grotte e insenature rocciose. E se ami la sfida, ti attendono due esperienze da brivido: l’arrampicata (climbing) sulle falesie di San Biagio, pareti rocciose da scalare noleggiando l’apposita imbragatura e sotto la guida di un istruttore, e la via ferrata al Cristo Redentore che offre una magnifica vista sul Mar Tirreno. Prevede un dislivello di 250 m e una serie di risalti rocciosi, con il tratto finale di due ponti tibetani sospesi sul vuoto: arrivano proprio ai piedi della famosa statua del Redentore che, con i suoi 22 m circa di altezza, domina tutta la costa.

Per informazioni: Maratea Outdoor Experience, 340-9076693.


  • Ravenna, per fare birdwatching


La foresta incantata esiste davvero. È l’Oasi di Punta Alberete, una “foresta allagata” di 187 ettari che si sviluppa 10 km a nord di Ravenna, all’altezza di Marina Romea. Fa parte del Parco del Delta del Po e si può percorrere da soli o con una guida ambientale.
Nel percorso ad anello di circa 3,5 km puoi osservare bellissime specie vegetali, fra cui il giglio palustre, e una varietà infinita di uccelli come cormorani, aironi bianchi maggiori e cenerini, pavoncelle, anatre selvatiche (germano reale, alzavola, canapiglia, mestolone), mignattaio e ibis sacro.

A sud di Ravenna, nella Pineta di Classe, invece puoi camminare sul percorso “mare d’inverno”: 10 km tra pinete e dune di sabbia che arrivano al mare. Qui puoi incontrare il picchio rosso maggiore, il pettirosso, la capinera, lo scricciolo, il regolo, il merlo e la passera scopaiola.

Come la visita a Punta Alberete, si prenota al Museo Natura di Sant’Alberto: 0544-528710.


  • Saline di Marsala, in barca tra mulini e siti archeologici

261108Gli stilisti Dolce e Gabbana le hanno elette a simbolo della Sicilia, in una loro pubblicità. Sono le Saline di Marsala (Trapani), un luogo magico che merita di essere visitato soprattutto d’inverno o a inizio primavera, quando fa meno caldo.

Fino al 6 gennaio è possibile visitare il Mulino d’Infersa, maestoso e suggestivo, con le pale a vento risalenti al XVI secolo ma ancora attive per la lavorazione del sale. Si staglia in mezzo alla laguna dello Stagnone, la più grande della Sicilia, composta da enormi vasche rosa dove l’acqua madre, quando raggiunge il livello di saturazione, “partorisce” il sale, il prezioso oro bianco.
Qui, potrai fare un tour in barca alla scoperta dei profumi e dei colori della laguna, spettacolari soprattutto al tramonto, e visitare l’isola di Mozia, un fazzoletto di terra antistante la costa che cela i resti di un’antica città fenicia. Tra cactus e fichi d’India che lambiscono il mare, potrai fare il giro a piedi dell’isola, un percorso di 6 km che mostra sia una natura rigogliosa sia reperti archeologici a ogni passo. Un cammino “storico” che termina al museo eretto su questa isoletta selvaggia in mezzo al mare: racchiude il famoso Giovinetto di Mozia, una statua in marmo del 450 a.C., alta 1,81 m e conservata dalle ingiurie del tempo. La natura contemplativa dello Stagnone regala un senso di pace e di relax.

Ma se cerchi una vacanza più dinamica, sappi che Marsala è considerata uno dei “kite spot” più ambiti di Europa, per la costa soleggiata e ventilata tutto l’anno. Qui infatti si pratica il kitesurf, lo sport acquatico che ti insegna a volare con la vela sulle onde, cimentandoti in corsi di ogni livello (dal principiante al free style avanzato), disponibili in tutte le stagioni. Per informazioni sulle Saline, tel: 0923- 733003. Per imparare a surfare, basta digitare su google “kitesurf Stagnone”.


  • Cervo, sul sentiero romantico delle orchidee

La riviera del Ponente Ligure, riparata dagli Appennini, vanta un clima mite anche in pieno inverno. E non è raro avventurarsi lungo verdissimi sentieri in maniche di camicia. Un’escursione formato famiglia, adatta anche ai bambini? Quella al Parco del Ciapà, che sorge in cima al bellissimo borgo di Cervo, in provincia di Imperia. A piedi, con scorci suggestivi sul mare, potrai inoltrarti in 30 mila mq di parco, popolato da una moltitudine di specie vegetali. Potrai immergerti tra alberi d’alto fusto tipici delle colline liguri (leccio, roverella, carrubo, pino d’Aleppo e oleastro), sfiorare arbusti come il lentisco, il corbezzolo, l’alloro, l’erica, il caprifoglio, la ginestra e spaziare con lo sguardo fra le terrazze coltivate ad ulivi.
Per i bambini ci sono fontanelle, panchine, punti di sosta e pannelli esplicativi, oltre alla possibilità di percorrere un tratto a “passo d’asino” per la vicina Asineria.

Il parco del Ciapà comprende diversi itinerari, che regalano vedute panoramiche sul Golfo di Andora e di Diano Marina, ma noi consigliamo il sentiero delle orchidee che circonda il comune di Cervo e già nelle giornate di fine inverno si colora di questi eleganti fiori selvatici, dei quali è possibile ammirare diversi esemplari. Il sentiero ripercorre un’antica mulatteria e il tracciato di una strada romana che conduceva verso la Gallia. Adatto a tutti, consente di scoprire la bellezza delle farfalle invernali.

E sulla costa? Ecco pronta la pista ciclabile del parco costiero della Riviera dei Fiori, lunga 24 km, che collega Ospedaletti a San Lorenzo al Mare, con un tratto aggiuntivo fino a Diano Marina. Ha due corsie di marcia per le bici, affiancate da una per i pedoni, ed è percorribile in bicicletta, e-bike, tandem e monopattino. Costeggia tutto il litorale, inondato dalla luce del sole e dai riflessi del mare.

Per info, IAT (Informazione e accoglienza turistica): 0183-406462.


  • Nelle Marche, nell'area protetta di San Bartolo

261109Dal trekking al nordic walking, dalla mountain bike fino ai laboratori e alle attività didattiche per i più piccoli. È l’offerta variegata del Parco del Monte San Bartolo, un’area naturale protetta della regione Marche, situata a ridosso della costa, tra Pesaro e Gabicce. Un angolo di paradiso inaspettato, che rompe la monotonia del “solito” litorale sabbioso e piatto del mare Adriatico.

Il Parco racchiude, infatti, due ambienti diversi: le ripide falesie a mare e il versante boschivo interno. Le prime si innalzano sopra strette spiagge ciottolose e creano un susseguirsi ondulato di prati e speroni rocciosi, intervallato da pareti a strapiombo. All’interno, ti attende invece un paesaggio collinare, bello anche d’inverno, composto da un mosaico di campi di grano, ulivi, boschetti e filari di viti. È popolato da alberi secolari, come pini e ippocastani, e da diverse specie animali: caprioli, volpi, tassi, istrici e lepri selvatiche.

Gli eventi organizzati sono tanti: dai percorsi podistici, lungo sentieri recintati che digradano dolcemente verso il mare, ai più impegnativi trekking con le “miniguide” escursionistiche. Per chi ama pedalare, c’è la possibilità di noleggiare una mountain bike e seguire un percorso di saliscendi lungo 25 km (50 km, andata e ritorno).

Oppure si possono fare delle salutari camminate con i bastoncini (nordic walking), per restare in forma e riempirsi di ossigeno e iodio marino anche nella stagione invernale. A disposizione dei visitatori, mappe e cartine, con indicazione dei borghi da visitare. Come il bellissimo Castello di Fiorenzuola di Focara, con le sue mura medievali, posto all’estremità nord del Parco del Monte San Bartolo.

Per info: 0721-268426.


  • Mattinata, tra falesie e necropoli

Panorami mozzafiato anche sul Gargano, dove l’inverno non è mai troppo rigido e l’offerta turistica molto ampia. Infila le scarpe da trekking e vai nel comune di Mattinata, per percorrere il bellissimo “Sentiero Natura” Mergoli-Vignanotica. Potrai scorgere il blu del mare attraverso il verde dei pini d’Aleppo e lasciarti ammaliare dal bianco delle falesie, veri e propri faraglioni a picco sulla spiaggia. Lungo un percorso di circa 3 km, di cui solo l’ultimo tratto un po’ faticoso, potrai passare dalla Baia delle Zagare alla spiaggia di Vignanotica, godendo appieno del panorama e della natura rigogliosa.

Se cerchi qualcosa di più impegnativo, per allenare i muscoli in una grande “palestra” a cielo aperto, sempre a Mattinata puoi prenotare l’escursione alla necropoli del Monte Saraceno e alla spiaggia di Piana. Il percorso, che ripercorre un’antica carrareccia, è lungo 14,4 km, dura circa 6 ore e si svolge su terreno sterrato, roccioso e ciottoloso per terminare, l’ultimo tratto, sulla sabbia.

Magica nel suo isolamento rupestre, l’area archeologica del Monte Saraceno testimonia quello che resta dell’antica civiltà Dauna. È composta da una necropoli del 500 a.C. con oltre 500 tombe ben conservate, e vanta un fascino senza tempo. Dove la storia incontra la natura, ai margini del bosco di pini d’Aleppo e dei cosiddetti Pini contorti (chiamati così per i loro tronchi che sembrano opere di design), potrai ammirare l’asprezza delle falesie calcaree, alzare gli occhi al cielo e farti incantare dal volo del gabbiano reale e dalle acrobazie del corvo imperiale, quest'ultimo magari intento a molestare delle poiane. E, con un po’ di fortuna, osservare anche il falco pellegrino.

Tra la macchia mediterranea di questo versante garganico svernano i passeriformi mentre lungo la battigia rocciosa non sarà difficile incontrare la sagoma scura dei cormorani e di qualche airone, intenti a pescare.

Per informazioni Ufficio del Turismo, aperto venerdì, sabato e domenica: 0884-597291.



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