di Roberta Sarugia
Il tatto è il primo senso che sviluppiamo quando, grandi quanto una pesca, nuotiamo nella pancia della mamma. È attraverso il suo tocco che, poi, scopriamo il mondo e, insieme, la forza delle carezze, che continueranno ad avere lo straordinario effetto di rassicurarci per tutta la vita, attenuando l’ansia, lo smarrimento, il dolore. Non a caso, i massaggi, pratiche secolari che del tocco sono la versione evoluta e ragionata, vantano benefici a mazzi, incluso quello di contribuire a preservare la nostra salute in barba agli anni che passano. Lo conferma Alex Guglielmetti, osteopata, massofisioterapista e dottore in Scienze motorie e sportive con una specializzazione nelle terapie manuali, autore di un prezioso capitolo su questo argomento all’interno di Fitness Anti-Aging - Una strada per la longevità attraverso l’esercizio fisico (Edizioni LSWR, 22,90 €), il libro scritto dal pioniere del fitness e del wellness Alfredo Petrosino.
Dottor Guglielmetti, perché il massaggio può essere considerato anti-aging?
Il massaggio, declinato nelle sue numerose tecniche, svolge una funzione anti-invecchiamento perché, oltre a essere potenzialmente decisivo in caso di traumi o altri problemi specifici, favorisce il rilassamento, migliora la circolazione, aiuta a eliminare le tossine e a riequilibrare il sistema nervoso e quello ormonale. È una vera e propria terapia, con effetti positivi a cascata a livello psicofisico, riconosciuti in ogni angolo del Pianeta, fin dalla notte dei tempi. Per intuirne l’efficacia, basta pensare all’approccio istintivo al dolore che ognuno di noi sperimenta da sempre: quando sentiamo male a una parte del corpo, ci viene automatico posarci subito una mano sopra.
Nel libro, si suggerisce di abbinarlo al movimento...
Certo, l’attività motoria è la base del benessere. Nessuno può sperare di ripristinare e mantenere la salute in modo efficace e duraturo solo ricorrendo a trattamenti “passivi”. L’approccio dev’essere globale, e anche l’alimentazione svolge un ruolo importantissimo. D’altro canto, massaggi e terapie manuali sono decisive, ad esempio per ridurre contratture e tensioni.
A proposito di tensioni, cosa può fare contro lo stress?
Moltissimo: è stato dimostrato che sottoporsi a una seduta di massaggio settimanale, per sei settimane, contribuisce notevolmente a riportare nella norma i livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress prodotto dalle ghiandole surrenali, fondamentale per il controllo della pressione arteriosa, i processi metabolici e il sistema immunitario.
Il cortisolo in eccesso innesca una serie di meccanismi fisiologici che, di fatto, accelerano i processi di invecchiamento. Per esempio, innalza il rischio di aumento di peso, diabete, disturbi del sonno, scompensi cardiaci e osteoporosi.
E se il problema è l’energia che scarseggia?
Anche in questo caso il massaggio è di sicuro aiuto perché va a sciogliere le rigidità provocate da tensioni muscolari e scheletriche che, con gli anni, tendono a presentarsi più facilmente e, nel corso della giornata, a volte senza rendercene nemmeno conto, esauriscono gradualmente la nostra riserva di energia.
Quale tipo conviene scegliere in chiave anti-aging?
È difficile consigliare un tipo di massaggio. In assenza di problemi specifici suggerisco di sperimentare, come si fa con gli sport, finché non si individua la tecnica preferita che, anche durante la pratica, ci fa sentire più a nostro agio. Fra i massaggi olistici, che si concentrano sull’interconnessione tra mente, corpo e spirito, ci sono per esempio quello svedese, ideale per migliorare la circolazione e rilassare i muscoli con movimenti fluidi e lunghi; il massaggio californiano, che lavora su ampie porzioni del corpo “avvolgendolo”, e induce uno stato di profondo relax; lo shiatsu, di origine giapponese, che riequilibra l’energia vitale attraverso una pressione mirata in punti specifici; quello ayurvedico, nato in India 5 mila anni fa, che aiuta a liberarsi dalle tossine.
Che cosa sono, invece, i massaggi terapeutici?
Premesso che, a mio avviso, tutti i massaggi rappresentano terapie efficaci (ovviamente se svolti da professionisti capaci), sono quelli definiti e regolati dalla legge italiana come “sanitari”, quindi possono essere detraibili fiscalmente e coperti dal Servizio sanitario nazionale. In genere vengono preceduti da test (per esempio, di tipo neuroposturale e neuromuscolare) per identificare con maggiore precisione il problema e, in genere, scelti per affrontare disturbi fisici specifici come disfunzioni articolari e dolori muscolari. Entrano in questa categoria, fra gli altri, il massaggio sportivo, quello miofasciale e connettivale, la terapia cranio-sacrale.
A una donna che vuole restare giovane e in salute il più a lungo possibile, che indicazioni dare?
Potrebbe provare i massaggi linfatici, particolarmente validi per disintossicare il corpo e potenziare il sistema immunitario. Inoltre, se è fisicamente attiva apprezzerà il massaggio sportivo, che migliora la flessibilità e il recupero muscolare. Se invece ha uno stile di vita più sedentario e non ama le manipolazioni vigorose, potrebbero piacerle i trattamenti cranio-sacrali, forma di terapia manuale che si concentra su cranio, sistema vertebrale e sacro, inventata dall’osteopata William Garner Sutherland e sviluppata da John Upledger. Tramite un tocco leggero, possiamo utilizzare questa terapia per aumentare la funzionalità del sistema nervoso centrale, eliminare gli effetti negativi dello stress, incrementare la resistenza alle malattie e massimizzare il benessere dell’individuo.
Cosa può aiutare chi si sente giù di corda e un po’ triste?
Eviterei la terapia cranio-sacrale e punterei su massaggi energizzanti come quello sportivo o thailandese, meglio se nella prima parte della giornata. Possono essere d’aiuto anche i thrust, manipolazioni vertebrali eseguite da professionisti come chiropratici, fisioterapisti e osteopati, spesso associate al tipico suono articolare che fa “crack”: influenzano positivamente il benessere generale, incluso quello emotivo.
Come correre ai ripari se la postura sta peggiorando?
Insieme alla solita attività fisica, per riequilibrare il corpo può aiutare l’osteopatia, come il metodo chiropratico noto come massaggio neurostrutturale. L’ideale, però, sarebbe giocare d’anticipo. Nell’ottica anti-aging i massaggi dovrebbero essere inclusi nella nostra routine di benessere, anche per prevenire problemi come l’artrosi, strettamente correlata alla rigidità del corpo. Può essere sufficiente un ciclo all’anno dei propri massaggi preferiti, magari a partire dai trent’anni. Non aspettiamo i primi dolorini per agire.
Automassaggio plantare salva-schiena
Contribuisce a riconnettersi con il proprio corpo, percependolo con maggiore consapevolezza, ma non solo: l’automassaggio è una pratica tanto semplice quanto benefica. «Uno dei più facili è quello dei piedi, da eseguire con un paio di palline di gomma, della dimensione e della consistenza preferita», suggerisce Alex Guglielmetti. «Basta posizionarle per terra e passarci sopra l’intera pianta, eseguendo dei movimenti circolari e a zig-zag, ripetutamente. Favorisce la circolazione, promuove il rilassamento e dà una mano a eliminare le tensioni, specie a livello della schiena».
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