Non ti illudere: qualsiasi cosmetico adoperi non otterrai gli stessi risultati di un peeling chimico professionale svolto in un ambulatorio medico. Però in profumeria e online puoi trovare dei validi alleati per minimizzare pori dilatati, punti neri e discromie.
Ecco i tre tipi di peeling:
1) Peeling granulari
«Si tratta di creme o gel detergenti che racchiudono microgranuli di origine vegetale (ricavati, per esempio, dal nocciolo dell’albicocca o dal guscio delle nocciole e delle mandorle finemente tritato), oppure polveri minerali extra fini come la zeolite, la pietra pomice, il corindone e il quarzo rosa», spiega il dottor Umberto Borellini, cosmetologo a Milano.
«L’esfoliazione è assicurata dal massaggio di tutto il viso e dell’azione meccanica di questi granuli che rimuovono il tappeto di cellule morte».
2) Peeling enzimatici
Sfruttano le proprietà proteolitiche di alcuni enzimi presenti in natura come la papaina (estratta dal frutto della papaia) e la bromelina (dall’ananas). In alcuni casi vengono usati anche enzimi diffusi nel corpo umano come la lipasi e la proteasi.
«Lasciati agire per due minuti, generano una reazione biochimica che ammorbidisce la cheratina dello strato corneo», spiega Borellini.
3) Peeling con alfa-idrossiacidi
Sono acidi ricavati dalla frutta. «Tra questi spiccano quello glicolico (da canna da zucchero, barbabietola e uva), il citrico (agrumi, pere, ribes, amarene) e il malico (mele, prugne e banane)», elenca Borellini.
Molto usati sono anche i beta-idrossiacidi, primo fra tutti l’acido salicilico, presente in molta frutta e verdura e indicato per pelle grassa e acneica per l’effetto shine control.
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