Pelle e menopausa: i consigli degli esperti contro rughe e cute spenta

In menopausa, la pelle cambia insieme al corpo: gli ormoni rallentano, il metabolismo si modifica e i tessuti perdono parte della loro vitalità. Non si tratta di fermare il tempo, ma di aiutare la cute a ritrovare equilibrio e luminosità, sostenendola dall’interno e dall’esterno



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Tutte ricordiamo la tempesta ormonale dell’adolescenza: i brufoli improvvisi, la pelle che cambiava da un giorno all’altro e quella sensazione di non riconoscersi mai del tutto allo specchio. Ma c’è un altro momento in cui gli ormoni tornano protagonisti, questa volta non per esplodere, ma per rallentare. «Con l’arrivo della menopausa, il corpo femminile entra in una nuova fase», spiega la dottoressa Daniela Marciani, specialista in Dermatologia e Venereologia a Roma. «Gli estrogeni calano, il metabolismo rallenta e la pelle, specchio fedele dei nostri stati fisici ed emotivi, inizia nuovamente a raccontare la trasformazione, diventando più secca, più sottile, a volte più fragile».

Perché la pelle cambia in menopausa

Quando i livelli di estrogeni e progesterone iniziano a diminuire, il corpo entra in una nuova fase di assestamento. «Spesso pensiamo agli ormoni solo come regolatori del ciclo mestruale o della fertilità, ma in realtà essi partecipano a moltissimi processi biologici fondamentali: influenzano il metabolismo, la densità ossea, la qualità dei tessuti e persino la capacità della pelle di rigenerarsi, mantenersi elastica e trattenere l’idratazione», indica l’esperta.

Con la loro riduzione, l’equilibrio di questi meccanismi si altera. Gli estrogeni, che fino a quel momento hanno sostenuto la barriera cutanea e stimolato la produzione di sebo e collagene, iniziano a mancare. «La pelle perde così parte della sua capacità di difendersi e di conservare acqua e lipidi: appare più secca, più sottile, meno elastica», descrive Marciani. «Le fibre di collagene e di elastina si rinnovano con maggiore lentezza, la struttura del derma si rilassa e le rughe diventano più visibili».

Anche il turnover cellulare rallenta, rendendo la superficie cutanea più spenta e disomogenea. Parallelamente, gli squilibri ormonali influenzano la produzione di melanina, favorendo la comparsa di macchie scure e alterazioni del colorito. Il viso può così apparire meno luminoso, più vulnerabile e meno uniforme.

«La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo», sottolinea la dermatologa. «Proprio per questo, risente in modo particolare del calo ormonale: non più degli altri organi, ma in maniera più evidente. Gli ormoni regolano gli scambi cellulari e il metabolismo dei tessuti, quindi la loro diminuzione si riflette immediatamente sull’aspetto e sulla vitalità della pelle».

Che cosa fare

Nel tentativo di contrastare questi effetti, molte donne iniziano ad assumere integratori a base di collagene o altri attivi anti-age. Ma l’esperta invita a un approccio più strutturato e consapevole: «Gli integratori da soli non bastano. Possono rappresentare una buona “ciliegina sulla torta”, ma la base deve essere una terapia ormonale sostitutiva, tradizionale o bioidentica. Senza un adeguato supporto ormonale, gli integratori hanno poca efficacia, perché non vengono metabolizzati in modo corretto: mancano i presupposti biologici perché agiscano fino in fondo».

Secondo la medicina rigenerativa e anti-aging, infatti, il supporto ormonale rappresenta uno dei pilastri fondamentali per mantenere vitali i tessuti, rallentare i segni del tempo e favorire un invecchiamento più armonioso. «In altre parole, non si tratta solo di una questione estetica, ma di salute cellulare», evidenzia Marciani. «Riequilibrare gli ormoni significa sostenere la pelle dall’interno, restituendole la capacità di rigenerarsi e di esprimere, anche visivamente, la vitalità del corpo».

Gli ingredienti chiave da ricercare

Su queste premesse, gli integratori e i prodotti per la pelle assumono un ruolo più efficace e mirato, andando davvero a compensare i cambiamenti legati al calo ormonale.

«Un alleato fondamentale è l’acido ialuronico, in tutte le sue formulazioni, perché contribuisce a trattenere l’acqua e a mantenere la pelle morbida e rimpolpata», assicura Marciani. Accanto a questo, la vitamina D è essenziale non solo per le ossa, ma anche per il benessere della pelle e per il corretto funzionamento del sistema immunitario, mentre la vitamina K2 ne favorisce l’assorbimento. «La vitamina C, prezioso antiossidante, stimola la sintesi di collagene e supporta le difese dell’organismo, contribuendo a ridurre infiammazione e stress ossidativo», aggiunge l’esperta.

Altri nutrienti importanti includono gli amminoacidi – come cistina, metionina e adenosina – fondamentali per il trofismo di muscoli, ossa, articolazioni, capelli e unghie, e il condroitin solfato, utile per mantenere l’elasticità dei tessuti connettivi. «Anche il collagene da assumere come integratore può avere un ruolo, a patto che sia di buona qualità e inserito in un contesto di supporto ormonale adeguato, altrimenti la sua efficacia rimane limitata», indica Marciani.

Negli ultimi anni, anche il glutatione ha guadagnato attenzione come potente antiossidante e antinvecchiamento. «Assunto nelle giuste forme, come quella sublinguale, può contribuire a proteggere le cellule dallo stress ossidativo e a migliorare la luminosità della pelle», assicura la dermatologa, che sottolinea però l’importanza della prudenza e della qualità: «Sul mercato ci sono moltissimi prodotti, ma non tutti sono realmente efficaci. La scelta deve basarsi sulla titolazione, sulla modalità di assorbimento e sulle necessità individuali. È sempre consigliabile rivolgersi a uno specialista, nutrizionista, endocrinologo o ginecologo, per identificare ciò che serve davvero, evitando sprechi e approcci improvvisati».

Come agire dall’esterno

In continuità con il lavoro che si può fare dall’interno, anche la cura topica della pelle assume un ruolo fondamentale. Dopo la menopausa, l’obiettivo non è tanto “tornare indietro nel tempo”, quanto aiutare la pelle a funzionare meglio, accompagnandola nel suo nuovo equilibrio biologico.

«Oggi abbiamo a disposizione formulazioni davvero efficaci», spiega Marciani. «L’acido ialuronico resta un alleato prezioso: trattiene l’acqua, migliora elasticità e compattezza, e aiuta a restituire comfort alla pelle. A questo si affiancano nuove tecnologie, come gli esosomi, minuscole particelle in grado di veicolare i principi attivi in profondità e potenziarne l’efficacia».

Su questo punto, l’esperta aggiunge una precisazione importante: «Gli esosomi di derivazione animale risultano più affini alla pelle umana, perché provengono da un sistema biologico simile al nostro. Quelli vegetali, per quanto molto pubblicizzati, non riescono invece a dialogare nello stesso modo con le nostre cellule».

Quando si parla di cosmetici, inoltre, il valore non coincide con il prezzo. «Non servono creme da centinaia di euro», sottolinea Marciani. «In farmacia si trovano ottimi dermocosmetici a costi ragionevoli, formulati secondo rigorosi standard di sicurezza. A differenza dei cosmetici comuni, i dermocosmetici seguono normative ministeriali più stringenti: se su un prodotto da farmacia è indicato “senza nickel” o “testato dermatologicamente”, significa che lo è davvero».

Anche i gesti quotidiani fanno la differenza. Con la menopausa, la pelle tende a ispessirsi e a perdere luminosità: favorire il rinnovamento cutaneo con scrub delicati e piccoli massaggi aiuta a riattivare la microcircolazione e a mantenere un aspetto più vitale. «Meglio trattamenti leggeri ma costanti», consiglia la dermatologa, «piuttosto che interventi aggressivi e sporadici».

Lo stesso vale per la ginnastica facciale, che stimola i muscoli del viso e migliora il tono cutaneo. «Funziona davvero, ma richiede costanza: come per il corpo, anche il viso ha bisogno di allenamento regolare. La disciplina, più che la novità, è la vera chiave di efficacia».

L’importanza dell’alimentazione

Accanto ai trattamenti e alle cure topiche, l’alimentazione resta una delle armi più potenti per sostenere la pelle e l’organismo in questa fase di cambiamento. Non si tratta di seguire diete rigide o restrittive, ma di scegliere cibi che favoriscano equilibrio ormonale, vitalità e buon funzionamento cellulare.

«La pelle è lo specchio di ciò che mangiamo», sottolinea Marciani. «Un’alimentazione ricca di verdure fresche, frutta di stagione, proteine di buona qualità e grassi “buoni”, come quelli dell’olio extravergine d’oliva, del pesce azzurro e della frutta secca, aiuta a mantenere i tessuti più elastici e idratati».

Tutto, però, va sempre dosato con misura: anche i nutrienti più salutari devono essere assunti nelle giuste quantità per evitare un eccesso calorico che, a lungo andare, può compromettere metabolismo e benessere generale. L’obiettivo non è “mangiare di meno”, ma mangiare meglio e in modo bilanciato, rispettando i nuovi ritmi del corpo.

Fondamentale anche il ruolo dell’acqua, spesso sottovalutato: una corretta idratazione interna favorisce il turnover cellulare e amplifica gli effetti dei trattamenti cosmetici. Allo stesso modo, limitare zuccheri raffinati e alcol contribuisce a ridurre i processi infiammatori che accelerano l’invecchiamento cutaneo.

«Curare la pelle significa in realtà prendersi cura dell’intero organismo», conclude l’esperta. «Ogni scelta, dall’alimentazione alla terapia ormonale, fino al gesto quotidiano della crema o del massaggio, diventa parte di un unico dialogo con il proprio corpo». Così la menopausa diventa un’occasione per imparare a conoscersi di nuovo, accogliendo i cambiamenti come un invito a rallentare, ascoltare e riscoprire la propria bellezza in una forma diversa, più profonda e serena.


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