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Kobido, prova l’auto-analisi del viso per studiare la tua salute

Con l’aiuto dell’esperta ti proponiamo un’auto-analisi del viso per osservarti, con attenzione, e vedere dove ci sono chiusure e tensioni secondo i punti riflessi e i meridiani energetici

Foto: iStock



«Il viso, per un occhio esperto e allenato, è l’unica parte del corpo che, a un primo sguardo, ti può raccontare lo stato di salute della persona che hai davanti. Perché sul volto si sovrappongono le mappe dei punti riflessi del corpo e si ritrovano, quindi, tutti i muscoli. Inoltre, è vicino al cervello ma anche ai linfonodi del collo, punti nevralgici, fondamentali», spiega Marina Iaconfcic, una delle pochissime practitioner italiane dell’autentico Kobido.

Con l’aiuto della nostra esperta ti proponiamo un’auto-analisi per osservarti, con attenzione, e vedere dove ci sono chiusure e tensioni secondo i punti riflessi e i meridiani energetici: «Concediti una decina di minuti di tranquillità. Fermati, prendi consapevolezza di dove sei e cosa vuoi fare, siediti e rilassati. È importante anche la posizione che assumi: mi sono resa conto che quando sedevo ero, in realtà, tesa, con i trapezi, i muscoli alla base del collo, contratti.

«Riconoscere questo segnale e spegnerlo mi ha aiutato a sentirmi più rilassata. Perché corpo e mente sono una cosa sola», suggerisce l’esperta. E ora ascoltati e osservati.

1. Se noti la fronte segnata da rughe profonde il problema è allo stomaco. Qualcosa che non digerisci, che non puoi mandare giù?

2. Hai la glabella, lo spazio tra le due sopracciglia, con una ruga profonda? Qui la connessione porta alla fossetta alla base del cranio e al collo. Forse ti stai facendo carico di troppe cose.

3. Denti serrati e tensione alla mandibola riflettono la chiusura del diaframma e la tensione del pavimento pelvico: qualcosa ti blocca? 


Gli effetti del Kobido

Kobido significa trovare equilibrio, migliorare senza andare a cercare una bellezza stereotipata. «Il primo effetto molto evidente sul viso è il rilassamento della muscolatura, che spesso è tesa, contratta», spiega la practitioner Marina Iaconfcic. Non ce ne rendiamo conto, ma le tensioni, per esempio quelle della muscolatura della mascella o della glabella, fra le sopracciglia, sono continue, ripetitive e si “fissano” sul volto. Come ripetitiva è la nostra mimica.

E poi, non ci facciamo mai caso ma il viso è l’unica parte del corpo che esprime così tante emozioni. Il Kobido agisce come una spugna, che cancella, detensiona. «È uno step fondamentale, perché se il muscolo non è rilassato poi non reagisce correttamente e, una volta stimolato, accumula ulteriore tensione portando non a un effetto rimpolpante, ma gonfio», spiega l’esperta.

«Fondamentale, poi, è la stimolazione del microcircolo, che porta nutrimento, ossigeno e fa defluire le tossine. Si toglie ciò che non serve, riportando il volto alla sua bellezza originaria, ritrovando tono e ricercando la sua condizione di equilibrio».

Il Kobido, in pratica, lavora nel profondo, su tutto il corpo, perché sul viso abbiamo delle mappe dei punti riflessologici di tutti gli organi, dalla testa ai piedi: «Rughe, discromie, macchie sono tutti segni di squilibri interni che, partendo dal viso, possiamo trattare», aggiunge l’esperta che tiene a precisare: «È chiaro, quindi, che si tratti di un massaggio energetico e che i risultati estetici siano solo una conseguenza di ciò che si raggiunge nel profondo».


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