Come ringiovanire con ultrasuoni e radiofrequenza, dal medico e dall’estetista

I trattamenti antiage con apparecchiature che sfruttano l’energia: impieghi, differenze, sinergie



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Che cosa chiede chi si rivolge a un professionista delle bellezza per un trattamento ringiovanente? «Un risultato naturale, sano, una nuova freschezza senza nulla di artificioso», risponde Luigi Coricciati, dermatologo a Martano (LE).

«Un'esigenza che oggi può essere soddisfatta da innovativi beauty medical devices, ovvero apparecchiature che sfruttano il potere antiage di energie quali ultrasuoni e radiofrequenza». Con tecnologie e risultati differenti dal medico e dall'estetista.



Radiofrequenza più o meno profonda

«Applicata al viso, la radiofrequenza stimola gli strati superficiali della pelle (epidermide e derma superficiali) ad autorigenerarsi, grazie al calore generato dalle onde olettromagnetiche», spiega il dermatologo.

Queste, applicate tramite un manipolo sulla pelle cosparsa di gel, producono una contrazione (con rassodamento dei tessuti); stimolano l'attività dei fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di elastina e collagene; migliorano il microcircolo. Durante il trattamento, si avverte una sensazione di calore che può dare un leggero fastidio, ma in nessun caso deve causare dolore. A seconda del tipo di macchinario, la radiofrequenza può raggiungere i tessuti più in profondità, risultando quindi più efficace.

«Ed è proprio questo aspetto a costituire la principale differenza tra la radiofrequenza medica e la radiofrequenza estetica», sottolinea lo specialista. «La radiofrequenza estetica viene praticata nei centri estetici ed è ben tollerata a livello cutaneo, ma assicura risultati ridotti rispetto a quella medica. I dispositivi certificati per l'utilizzo nei saloni di bellezza, infatti, erogano una potenza inferiore ai 50 Watt, con programmi preimpostati che non possono essere modificati e quindi non riescono ad esercitare una stimolazione dei tessuti in profondità. Una seduta di radiofrequenza estetica, pertanto, dura più a lungo della sua versione medica, ma gli effetti purtroppo hanno qualità e durata inferiore».

Nel caso degli apparecchi per la radiofrequenza medica, il dispositivo che genera le onde elettromagnetiche può essere impiegato esclusivamente da un medico o un chirurgo esperto, che ne regola frequenza e potenza a seconda della finalità del trattamento e della zona sulla quale viene praticato. «I risultati saranno più potenti e duraturi e la seduta di durata inferiore rispetto alla radiofrequenza estetica».

I costi? 100-200 euro per la radiofrequenza estetica, a partire da 200-300 per quella medica.



Risollevare senza bisturi con gli ultrasuoni

«Ma la vera rivoluzione nel campo del ringiovanimento viso è data dagli ultrasuoni, in particolare  dagli ultrasuoni microfocalizzati con sonda ecografica», prosegue il dottor Coricciati.

«Si tratta di una tecnologia che riporta indietro le lancette dell'orologio: la paziente si vede come in una foto di 10 anni prima, perché vengono risollevati i tessuti “scesi” a causa dell'età».

Gli ultrasuoni microfocalizzati veicolano energie a bassa intensità per tempi brevissimi (millisecondi) e raggiungono punti precisi posti a 3 diversi livelli di profondità: il derma profondo a 1,5 mm, il tessuto sottocutaneo a 3 mm e la fascia muscolare a 4,5 mm.

Mentre sulla superficie della pelle non avviene alcuna dispersione di calore, in profondità gli ultrasuoni microfocalizzati inducono un riscaldamento intorno ai 70°: agiscono selettivamente come un bisturi precisissimo ed effettuano  tanti piccolissimi tagli, ideali per denaturare le vecchie fibre collagene indebolite dagli anni. Questa “distruzione” controllata fa sì che la pelle attivi un graduale processo di autoriparazione (neocollagenesi), ovvero produca, in sostituzione del vecchio, nuovo collagene, più robusto e spesso, con conseguente ricompattamento della pelle.

«Le novità di questa tecnologia (che ha ben 4 approvazioni FDA, il severo ente di controllo USA) sono due», precisa lo specialista.

«La prima, è che tutto questo avviene sotto guida ecografica, così il medico vede cosa accade sotto la pelle e può evitare i vasi sanguigni, senza rischiare che si formino lividi. La seconda è la possibilità di agire a una profondità finora raggiungibile solo dal chirurgo con il bisturi: a 4,5 mm di profondità, infatti, si trova la fascia muscolare che, verso i 45-50 anni, tende a cedere. Gli ultrasuoni microfocalizzati agiscono sul muscolo “liftandolo”, cioè tirandolo su, con un risultato di ringiovanimento finora impensabile per un trattamento non chirurgico».

Un altro vantaggio? «Il trattamento si svolge in un'unica seduta: dura dai 30 ai 90 minuti in base all'estensione dell'area da trattare. Non si avverte dolore, si sviluppa solo un lieve rossore che scompare del tutto in 2-3 ore. Questo significa che si può tornare immediatamente alle proprie normali attività».

I risultati, in termini di ringiovanimento, non sono visibili subito, ma solo dopo un mese, il tempo necessario perché le nuove fibre collagene si riformino. Ci si può esporre subito al sole (per cui il trattamento si può fare d'estate), e miglioramenti proseguono ancora per 180 giorni. Secondo gli studi, i risultati si mantengono stabili a due anni dal trattamento.

I costi? Da 600 a 4.000 euro, in base alle zone trattate.

«Mi sembra evidente che si tratti di una tecnologia di esclusiva competenza del medico, anche perché è indispensabile conoscere scientificamente struttura e anatomia del volto: nervi, muscoli, vasi sanguigni», sottolinea il dermatologo.

All'estetista, peraltro, è vietato per legge l'utilizzo degli ultrasuoni a bassa frequenza: è di sua competenza, invece, la pulizia della pelle con gli ultrasuoni ad alta frequenza, che producono semplicemente delle vibrazioni che aumentano la permeabilità della pelle, permettendo la penetrazione dei principi attivi detergenti e antietà.  



Possibili sinergie

«Quando si parla di trattamenti dal medico e dall'estetista, io credo sia importante sapere che uno non esclude l'altro», sottolinea il dottor Coricciati.

«Sono il primo a suggerire, dopo un trattamento con gli ultrasuoni, un ciclo di linfodrenaggio o di micromassaggi dall'estetista per migliorare la circolazione linfatica e sanguigna, oppure dei peeling superficiali per un'esfoliazione che renda uniforme lo strato superiore della pelle. Sostengo inoltre l'utilità di sottoporsi con regolarità a una radiofrequenza leggera, per mantenere nel tempo il ringiovanimento indotto dalle apparecchiature mediche. Così da trattare tutti gli stati della pelle e da massimizzare i risultati nel tempo».


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