Cellulite, come combatterla con la medicina estetica

La pelle “a materasso” non è una malattia, come si diceva in passato, ma un inestetismo tipico del sesso femminile. Ecco come intervenire



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Dopo anni di discussioni accademiche, è ufficiale: la cellulite non è una malattia, ma una caratteristica della pelle femminile, che riguarda tra l’85 e il 98% delle donne. «È una questione anatomica», spiega Michela Galimberti, specialista in chirurgia estetica a Milano.

«Nella donna, i “tralci” (le fibre connettive) che attraversano l’adipe e tengono ancorata la pelle ai muscoli sono perpendicolari (a 90°) rispetto alla superficie cutanea. Basta un po’ di ritenzione idrica, un accumulo di ciccia, un cedimento cutaneo, perché questi punti di ancoraggio diventino visibili (sì, proprio come nei materassi), sotto forma dei classici e odiati buchini. In alcuni casi, poi, sono i tralci stessi ad accorciarsi, per particolari cause e in specifiche aree, e tirano perciò la pelle verso il basso».

Il medico estetico è il professionista in grado di fare un’analisi corretta della situazione e di individuare il trattamento giusto, a seconda che la causa primaria dell’inestetismo sia la ritenzione idrica, il cedimento cutaneo, i cuscinetti di grasso oppure i tralci stessi. E gli uomini? Sono più fortunati: i tralci sono posizionati a 45°, invisibili perciò sempre e comunque...


Contro la ritenzione: calore e sostanze drenanti

In caso di ritenzione idrica, i buchini sono dovuti all’eccesso di liquidi trattenuti, che “sbordano” dai tralci. «Dal medico estetico, il trattamento d’elezione è la radiofrequenza con gel drenanti», afferma la dottoressa Galimberti.

Lo specialista passa sulla pelle un manipolo che emette onde elettromagnetiche ad alta frequenza: mediante il riscaldamento controllato degli strati sottocutanei, i vasi sanguigni e linfatici si rafforzano, la circolazione migliora, i versamenti si riducono, i liquidi si riassorbono.

Questa azione è potenziata dall’utilizzo di un gel che contiene sostanze drenanti: il calore della radiofrequenza ne facilita la penetrazione in profondità. 5-6 sedute sono sufficienti, il costo è di 200-300 € a seduta.

«In alternativa, si può effettuare la mesoterapia con sostanze drenanti. Sono microiniezioni di principi attivi capaci di regolarizzare il microcircolo, eseguite soprattutto sulla fascia anteriore e laterale delle cosce, zone più soggette al problema».

Servono una decina di sedute (150-200 € l’una).


Contro il rilassamento cutaneo: ultrasuoni e idrossiapatite

Se la pelle perde tonicità, slitta verso il basso e, nei punti in cui è tenuta ancorata dai tralci alla guaina muscolare, si evidenziano gli avvallamenti.

«Una soluzione sono gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità», afferma la specialista. Grazie a conduttori che emanano diverse frequenze a differente profondità e lunghezze d’onda, l’ultrasuono si focalizza in un punto specifico del tessuto e colpisce in profondità. Il calore induce la rigenerazione del collagene.

«Con 2-3 sedute la pelle comincia a rassodarsi: dopo 15 giorni, è utile far seguire un trattamento con idrossiapatite di calcio diluita. Con una microcannula si effettuano piccolissimi buchi attraverso i quali si inietta il prodotto, per una biostimolazione che migliora la tensione della pelle, con ottimi risultati specie nella zona sopra le ginocchia e sull’interno cosce».

I costi? Ultrasuoni circa 600 €, più 480 € per l’idrossiapatite.


Contro i cuscinetti: mesoterapia o criolipolisi

«I cuscinetti sui fianchi, tra anca e coscia, o sotto i glutei si possono trattare con punturine di mesoterapia con sostanze lipolitiche, se gli accumuli non sono tanto importanti. Se i depositi sono più consistenti, la scelta giusta è la criolipolisi, che agisce mediante un raffreddamento controllato in grado di eliminare le cellule adipose in eccesso, senza danneggiare i tessuti circostanti. L’organismo poi le smaltirà attraverso il fegato», spiega l’esperta.

Servono 3-4 sedute a 700 € circa l’una.


Se i buchini sono nei glutei

Glutei e parte posteriore delle cosce hanno meno problemi di ritenzione e mancanza di tono rispetto alle parti anteriori. I tralci di queste zone, per predisposizione o per condizioni ormonali, tendono però a subire un accorciamento. Così, anche se non c’è sovrappeso, la pelle in quei punti si ritrae e assume l’aspetto a materasso.

«La soluzione per questi particolari casi si chiama Cellfina System: è un apparecchio hi-tech che in un’unica seduta, in anestesia locale, garantisce un risultato stabile, anche a 4 anni di distanza dall’intervento. Il macchinario è dotato di due piattaforme con speciali guide. La prima, grazie a un vacuum, solleva la pelle e con un sottilissimo ago diffonde l’anestesia locale. Appena fa effetto, la seconda piattaforma, con un microbisturi, esegue una recisione guidata dei tralci fibrosi ritratti», spiega Michela Galimberti.

Grazie a questi “taglietti”, la pelle si distende e appare liscia e uniforme. «I benefici sono visibili dopo il terzo giorno e migliorano via via nei sei mesi successivi», conclude l’esperta.

Non ci sono cicatrici, ma solo piccoli forellini che scompaiono nel giro di una settimana. Costo: 3.500 €.



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Articolo pubblicato sul n° 14 di Starbene in edicola dal 19 marzo 2019

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