Dermatologia ed estetica

Acne
Terapia sistemica
Poiché vengono utilizzati farmaci potenzialmente tossici è importante, in caso di terapia sistemica, effettuare una rigorosa selezione del paziente e una costante sorveglianza clinico-laboratoristica: i limiti dell’impiego continuativo di questi farmaci, infatti, sono la tossicità d’organo o le conseguenze di uno stato di immunosoppressione protratto.
La somministrazione in modo rotazionale, le associazioni con dosaggi ridotti e l’astensione periodica dai trattamenti sono le strategie comunemente adottate per limitare gli effetti nocivi di tali farmaci, che agiscono sull’esaltata proliferazione cheratinocitaria e/o sull’abnorme risposta T-linfocitaria; tali strategie non sono però, generalmente, ben viste dal paziente, il quale spesso ha recidive e teme il cambiamento di terapia. I farmaci sistemici maggiormente utilizzati sono il metotrexate, la ciclosporina e l’acitretina. Il primo viene utilizzato da anni soprattutto nella terapia della psoriasi artropatica, e deve la sua efficacia terapeutica sia all’azione antimitotica che esercita sul cheratinocita sia alla sua azione immunosoppressiva; è però un farmaco potenzialmente tossico su midollo osseo e fegato, soprattutto se usato a dosi elevate e per lunghi periodi.
La ciclosporina, grazie alle sue proprietà immunosoppressive, è invece particolarmente indicata per la psoriasi volgare di media o grave entità e la psoriasi eritrodermica: agisce infatti sull’attivazione dei linfociti T attraverso un recettore intracellulare specifico, la ciclofillina, impedendone l’espansione e la conseguente immunoflogosi; inoltre inibisce direttamente la proliferazione dei cheratinociti e blocca il rilascio di citochine proinfiammatorie da parte di vari tipi cellulari.
Gli effetti collaterali principali sono legati all’immunosoppressione e alla nefrotossicità (è doveroso monitorare la funzionalità renale e la pressione arteriosa del paziente in terapia), e ne limitano l’impiego sul lungo periodo. L’acitretina è infine un retinoide che rappresenta il trattamento di scelta nelle forme pustolose di psoriasi (ma è efficace anche nella psoriasi eritrodermica e volgare diffusa), ma presenta anch’esso vari importanti effetti collaterali in quanto ha effetti teratogeni fino a due anni dopo la sospensione del trattamento (tende infatti ad accumularsi nel tessuto adiposo).
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