Marco Bianchi, perché ogni giorno può essere il più buono

Trasforma verdura, ortaggi e frutta, fresca e in guscio, nei protagonisti della tua cucina. Guadagnerai in gusto e salute. Come ci racconta un super esperto con le sue ricette



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Chiunque è in grado di mangiare bene, di cucinare per la propria salute e di far diventare ogni giorno “il più buono” a tavola. È questa la filosofia che ispira da sempre Marco Bianchi, food mentor e divulgatore scientifico, e che fa da filo conduttore al suo ultimo libro, Il giorno più buono (HarperCollins, 19,90 €). Marco, che da tempo è un prezioso collaboratore di Starbene, ha deciso di privilegiare come protagonista per le sue nuove ricette quello che offre il mondo vegetale, verdura, ortaggi e frutta, anche in guscio, condividendo quella che è, prima di tutto, una scelta personale.

291107Con l'invito a non avere paura di sperimentare, per esempio con le ricette che ci propone qui, pensate proprio per una cucina del benessere. Una passione che lo ha fortemente motivato anche nella realizzazione di un nuovo progetto, il suo home restaurant con giardino didattico sulle colline piacentine. Come ci racconta in questa intervista.


Il segreto del menu ideale?

Tanti piccoli gesti, a cominciare da quando andiamo a fare la spesa, a come organizzare frigo e dispensa, fino a quando ci mettiamo ai fornelli. La giornata ideale, parliamo naturalmente da un punto di vista alimentare, è fatta di scelte consapevoli. Dobbiamo immaginare il nostro piatto diviso in quattro sezioni e ricordarci che ¾ di questi spicchi devono essere di origine vegetale. Questo per due motivi: star bene oggi ma anche un domani, e proteggere il nostro pianeta.


Quali sono allora gli alimenti che non devono mai mancare?

I cereali, a partire dalla pasta (non necessariamente integrale), ottima da abbinare ai legumi per un gustoso piatto unico, ma anche farro, quinoa, orzo, riso in tutte le sue varianti: dal basmati a quello integrale, al riso nero e rosso. Io suggerisco di assaporare un cereale diverso al giorno o almeno 3 differenti nella settimana. Possiamo cucinarli in anticipo, quando abbiamo un po’ di tempo e conservarli per qualche giorno in frigo, pronti all’uso.

Poi verdura a foglia verde e ortaggi, anche surgelati. Sono prodotti che conservano le proprietà nutrizionali, anzi in alcuni casi, come nelle verdure a foglia verde, il trattamento termico della surgelazione attiva e rende disponibili alcuni antiossidanti. Non devono poi mancare legumi (anche conservati), frutta, compresa quella secca, in guscio, fonte di grassi buoni e che io utilizzo molto per aggiungere quell’effetto croccante così piacevole al gusto. Privilegio le proteine di origine vegetale, ma nelle mie ricette non mancano uova, formaggi magri e, limitatamente, il pesce.


291108Con queste premesse, un consiglio al super?

Per i prodotti confezionati, applicare la regola del 10: leggendo l’etichetta, controllare che non si superino i 10 ingredienti, altrimenti si tratta di un alimento troppo processato e probabilmente ad alta densità energetica, cioè ricco di grassi e zuccheri e povero di altri nutrienti.


Attenzione, quindi, alla qualità?

Sempre. E che mi ha trasmesso mio nonno, da cui ho imparato a cucinare ancora bambino. All’inizio da onnivoro, poi in seguito al mio percorso professionale e grazie al mio rapporto con il professor Umberto Veronesi e alla collaborazione con la sua Fondazione, mi sono concentrato su una cucina prevalentemente vegetariana. Che non esclude a priori tutto il resto, ma dove il vegetale è protagonista delle mie ricette.


Hai scelto anche di vivere, parte del tempo, in campagna...

Stare a contatto con la natura aiuta la mente, stimola la mia creatività ai fornelli. Ecco perché ho deciso, insieme al mio compagno, di aprire il Torrazzo, un home restaurant sui colli piacentini, con giardino didattico. Una piccola fattoria che ospita asinelli, maialini, caprette, pecore e galline “da compagnia” e dove proponiamo varie attività, dal contatto alla relazione con gli animali, al loro accudimento. Aperte alle scuole ma anche per bambini disabili e pazienti oncologici in collaborazione con la Fondazione Veronesi. Le prime esperienze con bambini autistici, che hanno interagito con i nostri amici, a 4 e 2 zampe, sono state davvero gratificanti.



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