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Alimentazione made in Italy, 10 cibi fiore all’occhiello

Dal pomodoro di Pachino IGP alla lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP al Grana Padano DOP, ecco 10 cibi fiori all’occhiello del mangiare italiano



Il made in Italy in fatto di cibo è sinonimo di qualità, varietà ed eccellenza. Basti pensare che il nostro Paese vanta il numero maggiore di certificazioni DOP e IGP di tutta l’Unione Europea. 
Ecco qui 10 cibi fiori all'occhiello del mangiare italiano.


  • Pomodoro di Pachino IGP

Il pomodoro di Pachino IGP si distingue in 4 varietà: ciliegino, costoluto, tondo liscio, grappolo. La zona di produzione si trova nelle province di Siracusa e Ragusa, dove le temperature elevate, l’esposizione al sole, la composizione dei terreni e la salinità dell’acqua di irrigazione, conferiscono al pomodoro sapore dolce, consistenza e croccantezza della polpa, lucentezza del frutto, capacità di mantenersi a lungo. Uno studio dell’Università di Messina pubblicato su Food Chemistry ha analizzato campioni di pomodori IGP e non IGP. È emersa una notevole differenza rispetto alla presenza di zinco, manganese e calcio, a favore degli IGP.


  • Basilico genovese DOP

Ha le foglie medio piccole, il profumo è delicato e non ha alcun sentore di menta. Il basilico genovese DOP viene coltivato lungo tutto il versante marittimo della Liguria ed è l’ingrediente indispensabile per fare il vero pesto alla genovese: a differenza di altre varietà, non tende ad annerire una volta pestato nel mortaio. La sua composizione in oli essenziali, dovuta alle caratteristiche del territorio, infatti è diversa rispetto a tutte le altre zone del mondo. Come ha rilevato uno studio dell’Università di Napoli pubblicato su Foods nel 2022, il basilico genovese ha dimostrato avere più polifenoli e una maggiore attività antiossidante della comune varietà italiana.


  • Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP

È coltivata da sempre sui piani carsici di Castelluccio, all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a un’altezza di circa 1.500 metri. Grazie alle condizioni climatiche piuttosto rigide in cui nasce, la lenticchia di Castelluccio non ha bisogno di essere trattata per la conservazione. Il suo gusto unico dipende anche dai tradizionali metodi di coltivazione, gli stessi da secoli, che prevedono una concimazione del tutto naturale e una lenta essiccazione. Un’altra caratteristica è la buccia sottile e tenera che la rende molto digeribile, anche da chi normalmente tollera poco i legumi.


  • Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP

Il clima mite, senza sbalzi di temperatura durante il periodo invernale è certamente uno dei motivi per cui la cipolla rossa di Tropea è molto più dolce rispetto a una normale cipolla. Questo non perché abbia un contenuto di zucchero più elevato, ma per una minore presenza di acido piruvico che rende meno pungente il sapore e lascia trasparire gli zuccheri naturali. Uno studio norvegese pubblicato su Agricultural and Food Chemistry, ha confrontato il contenuto in flavonoidi di molte tipologie di cipolle da tutto il mondo e la cipolla rossa di Tropea è risultata essere la varietà con una quantità di quercitina, un potente antiossidante, superiore alle altre.


  • Olio di Puglia IGP

Si caratterizza per un livello basso di acidità e per i valori elevati di due parametri di freschezza: l’amaro e il piccante. Queste note peculiari dell’olio di Puglia sono dovute alla ricchezza di polifenoli tra cui l’oleuropeina, che hanno anche dei forti poteri antiossidanti sul nostro organismo con effetti benefici per la salute cardiovascolare e non solo. Alcuni studi dell’Università di Bologna e dell’Istituto di Scienze farmacologiche di Milano hanno dimostrato che l’oleuropeina contribuisce al rilascio di ossido nitrico, dal potere vasodilatatore quindi capace di abbassare la pressione sanguigna. L’oleuropeina inoltre proprietà antinfiammatorie e immunomodulanti.


  • Grana Padano DOP


Di questo re tra i formaggi italiani si sanno tante tutto: ricco di proteine, calcio e altri minerali e vitamine preziose è un vero e proprio alimento “ricostituente”. Pochi sanno però che può abbassare la pressione grazie alla presenza di tripeptidi. Uno studio condotto dall’Unità operativa di ipertensione dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza insieme all’Istituto di Scienze degli alimenti e della nutrizione dell’Università Cattolica, ha dimostrato, contro placebo, che somministrando 30 g al giorno per 60 giorni di Grana Padano DOP stagionato 12 mesi, si ottiene un calo di 7-8 mmHg per la pressione sistolica (la massima), e di 5-7 mmHg di quella diastolica (la minima).


  • Bresaola della Valtellina IGP

Tagli di carne sceltissime e una lavorazione meticolosa secondo il disciplinare che ne regola la produzione. E poi i segreti di famiglia trasmessi di generazione in generazione nell’aggiunta degli aromi. Così nasce la bresaola, vero salume dei record: il più ricco di proteine, il più povero di grassi, il più ricco di triptofano, che insieme all’elevata quantità di vitamine del gruppo B, sostengono il sistema nervoso e il tono dell’umore. Il triptofano, infatti, è un precursore della serotonina, l’ormone del benessere. Per tutti questi motivi come rivela un recente sondaggio, il 53% degli italiani mangia questo salume almeno una volta alla settimana.


  • Pane toscano DOP

Farina di grano tenero toscano di tipo 0, lievito naturale, acqua. Da questi tre semplici ingredienti nasce il pane toscano DOP. Forse non tutti sanno che si tratta di un pane prodotto con una farina “integra”: durante la macinazione del grano viene effettuato un processo complesso di frantumazione del chicco in cui il germe, ricco di vitamina E, rimane parte integrante. Questo tipo di pane, essendo sciapo o sciocco, si accompagna alla perfezione con piatti saporiti come salumi e formaggi stagionati e con ogni tipo di zuppa. E poi ha un plus, la conservazione: si mantiene anche per 6 o 7 giorni, senza che insorgano muffe, grazie alla sua lievitazione con pasta acida.


  • Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP


È il primo e unico riso DOP italiano. Viene coltivato in un’area, la Baraggia, nelle province di Vercelli e di Biella, in terreni ricchi di argilla, compatti, poveri di humus. L’irrigazione delle colture avviene grazie ai corsi d'acqua di Alpi e Prealpi, ricchi di elementi che nutrono e caratterizzano le varietà del riso di Baraggia: Arborio, Carnaroli, Baldo, S. Andrea. Anche il clima, sempre areato e fresco, fa la sua parte. Questo rende più rapida la formazione dei chicchi durante la maturazione, conferendo una dimensione inferiore e una maggiore compattezza, che garantisce tenuta perfetta in cottura.


  • Patata rossa di Colfiorito IGP

Di origine olandese, questo tubero dall’inconfondibile buccia rossa, può essere coltivata a una altitudine uguale o maggiore ai 470 metri in un’area compresa tra la zona est della provincia di Perugia e la parte ovest della provincia di Macerata. Predilige infatti le zone piovose, i terreni sabbiosi e le temperature basse e ha, inoltre, un’ottima resistenza ai parassiti e alle malattie. La buccia si presenta integra, la polpa è soda e croccante. Viene usata in moltissime preparazioni: bollita per la preparazione di gnocchi e pane, arrosto e fritta, dove probabilmente dà il meglio di sé.  



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